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Notizie brevi 05/11/2005

Cinque morti in dieci giorni. Le arterie del Nord Barese continuano ad essere segnate da incidenti. Le vittime sono purtroppo tutte giovani

Parla il presidente dell’Asaps "Fermiamo la carneficina sulle strade"

da "la Gazzetta del Mezzogiorno"

il fatto
Cinque morti in dieci giorni. Le arterie del Nord Barese continuano ad essere segnate da incidenti. Le vittime sono purtroppo tutte giovani
Parla il presidente dell’Asaps «Fermiamo la carneficina sulle strade»
Per arginare la strage occorrono prudenza alla guida, più controlli e maggiore informazione

Lamiere contorte e sangue, dolore e grida di disperazione, tragedie familiari e speranze infrante. Il clichè è drammaticamente sempre lo stesso. Negli ultimi giorni, purtroppo, si è ripetuto più volte. A Corato come a Modugno, ad Andria come a Barletta. Cinque incidenti in dieci giorni sulle strade del Nord Barese. Con cinque morti tutti giovani: due 20enni, un 21enne, un 24enne ed un 47enne. L’ultima tragedia, in ordine cronologico, si è verificata l’altro ieri sulla ex statale «98», alle porte di Andria. Strazio su strazio. Un bilancio non solo agghiacciante ma anche sconvolgente per l’irreparabile perdita di vita e di futuro. La strage stradale, insomma, non conosce sosta e, puntualmente, crea nel nostro animo un moto profondo di ribellione. Ma, si sa, questa carneficina non si combatte aspettando il prossimo week end per registrare se i morti sono stati in più o in meno. Occorre che chi ha il dovere di intervenire lo faccia al più presto e, soprattutto, che le istituzioni si rapportino in modo diverso al problema, impegnandosi oltre che a ricercare e ad analizzare le cause, anche e specialmente a rimuoverle. La velocità - «La notte, come è noto, - spiega Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori amici della Polizia stradale (Asaps) - è il momento in cui gli incidenti stradali sono più pericolosi e si verifica il più alto numero di morti. Sono i giovani i più colpiti, ma nessuno chiede a loro cosa fare. Alla ricerca della felicità, i "novelli nomadi" si spostano tra le diverse stazioni del divertimento: wine bar, discoteche, circoli e feste. Alcuni in motorino, altri con una modesta utilitaria, non pochi con auto veloci e sportive, con le quali hanno scarsa "confidenza". E si rientra tardi. Non prima delle quattro, anche se spesso si attende l’apertura del forno: cornetto e cappuccino. Anche i tempi del divertimento, purtroppo, stanno diventando sempre più esasperati». E sì, appartengono al popolo del notte, quasi sempre, le vittime della «strage». Le strade - L’imprudenza è sicuramente la causa primaria delle tragedie stradali ma è indubbio che molti incidenti vadano imputati a coloro che non hanno adottato le misure necessarie per la messa in sicurezza della viabilità sulle strade. Buche non segnalate, alberi o pali vicini al ciglio stradale, manto stradale difettoso, assenza di idonei guard rail o reti di protezione, piste ciclabili, marciapiedi, segnaletica inadeguata, flussi di traffico non compatibili con le condizioni strutturali della viabilità ed altre inadempienze trasformano spesso in tragedia ciò che poteva invece costituire un banale incidente. Spesso c’è un aggravante : la ripetitività dei sinistri nello stesso punto. «Soprattutto in Puglia e nel Nord Barese - commenta Biserni - le strade sono ad alto tasso di incidentalità. Soprattutto le vecchie statali ora diventate provinciali». Educazione stradale - È ancora occasionale e gestita solo con il rinvio alla responsabilità degli insegnanti che, pur fra sforzi lodevoli, faticano a prevedere itinerari educativi continui e obbligatori così come previsti dal Codice della Strada. I controlli - «È inutile ogni campagna - conclude il presidente dell’Asaps - per la sicurezza, ogni spot scioccante e ogni sistema di patente a punti, se non s’incentiveranno i controlli. Oggi il costante calo delle positive percentuali sulla sinistrosità, d’altra parte, dimostra in modo inequivocabile che è stato percepito il concetto che ?perdere i punti, in modo definitivo, è difficile. Recuperarli è facile?. Questa percezione reale va ribaltata. Dovrà essere facile perdere i punti (più controlli, più etilometri, più verbali) e dovrà essere più difficile recuperarli». Gianpaolo Balsamo


Sabato, 05 Novembre 2005
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