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Posta , Editoriali 02/08/2013

Il saluto dell’ASAPS  a Vittorio Rizzi

Foto Coraggio - Archivio Asaps

Caro Direttore,
(lasci che la chiamiamo ancora una volta così) la sua permanenza alla direzione del Servizio è stata veramente troppo breve, ma non al punto da non capire di quale cifra professionale Lei è fatto. Lei, che veniva dai più importanti uffici investigativi, ha capito in poco, pochissimo tempo i meccanismi di funzionamento della Specialità. Lei si è adoperato nella continuità della gestione ma connotando subito la sua direzione con questa sorta di suo personale “stil novo” che trasuda voglia di efficienza, capacità di stare  sempre sulla partita, difesa della dignità della Specialità,   costante impegno per   far rendere al meglio le (scarse) energie disponibili,  attivando con intelligenza tutte le possibili molle motivazionali delle donne e degli uomini della Stradale in un momento in cui le ragioni  per demotivarsi – lo sappiamo bene – non mancano.
La sua  permanenza al vertice della Polizia Stradale è stata breve, ma l’impronta che lascia sarà duratura e ci auguriamo che chi le succederà percorra  senza esitazione il suo tracciato.

 

A me, all’ASAPS  non rimane che salutarla con tanta stima e ci permettiamo di interpretare il pensiero dei suoi agenti, sovrintendenti e ispettori, con affetto, convinti che presto, dopo l’esperienza nella città martoriata de L’Aquila, la ritroveremo comunque  in punti di grande responsabilità della Polizia di Stato sicuri che la Stradale rimarrà nell’albo dei suoi migliori sentimenti.
 
 


Giordano Biserni
Presidente ASAPS

 

 


 
 

Venerdì, 02 Agosto 2013
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