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Notizie brevi 04/08/2013

Veicoli commerciali un "popolo" di rottami

Secondo uno studio dell'Osservatorio Airp sulla Mobilità Sostenibile, al primo gennaio 2013 risultano circolare in Italia quasi 4 milioni di autocarri di cui circa la metà Euro 0, Euro 1 ed Euro 2

In Italia il trasporto delle merci su gomma è il metodo largamente più diffuso con una percentuale che sfiora il 90% di tutti i movimenti commerciali. Un sistema che comporta un aumento globale del traffico e un incremento delle emissioni inquinanti tutt'altro che sottovalutabile. Alla luce delle rilevazioni effettuate dall'Osservatorio Airp sulla Mobilità Sostenibile il dato ambientale diventa ancora più inquietante poiché, complice la crisi economica, al primo gennaio 2013 risultano circolanti in Italia quasi 4 milioni di autocarri di cui circa la metà Euro 0, Euro 1 ed Euro 2.

Nella poco invidiabile testa della classifica delle regioni con il più alto tasso di autocarri "datati" figura la Calabria seguita a distanza ravvicinata dalla Sicilia e poi dalla Campania, mentre risultano più virtuose con il minor numero di mezzi compresi tra Euro 0 e Euro 2, il Trentino Alto Adige (24,48%) e la Lombardia (35,29%) con una quota nettamente inferiore alla media nazionale. In base allo studio dell'Osservatorio Airp sulla Mobilità Sostenibile, "la difficile situazione economica ed il conseguente calo dei volumi dello scambio delle merci hanno imposto alle aziende un rallentamento del ciclo di rinnovo del parco autocarri del nostro Paese.

Resta però il fatto che, pur nella difficile situazione economica attuale, il trasporto su gomma delle merci nel nostro Paese (quasi il 90% di quello totale) continua a rivelarsi, oltre che il tipo di trasporto più diffuso, anche la modalità
di gran lunga più flessibile ed idonea per assicurare la movimentazione delle merci sul nostro territorio. Avere mezzi immatricolati prima del 2001, cioè Euro 0, Euro 1 ed Euro 2, significa però avere un parco circolante con un impatto ambientale molto maggiore rispetto a quello che si avrebbe con veicoli di nuova generazione ed anche la sicurezza può risentirne.

Con un parco molto vecchio cresce anche la domanda di assistenza e manutenzione periodica degli automezzi, voci da monitorare con grande attenzione per poter contenere i costi. Per quanto riguarda, invece, la riduzione dell'impatto ambientale è necessario che, da subito, le aziende di trasporto provvedano alla gestione del proprio parco autocarri in modo tale da ridurne l'effetto negativo sull'ambiente e sulla sicurezza. Molto si sta facendo a tal proposito grazie anche all'innovazione tecnologica che, negli ultimi anni, ha interessato tutto il mondo dell'autotrasporto e che ha come obiettivo anche la riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2".

E proprio sulla necessità di ridurre le emissioni nocive, l'osservatorio Airp richiama l'attenzione su un aspetto ritenuto fondamentale come quello dei pneumatici: "Ciò riguarda anche i pneumatici ed a questo proposito una delle soluzioni più efficienti rimane l'utilizzo di pneumatici ricostruiti che hanno non solo un'alta valenza economica, ma anche un'importante valenza ecologica in quanto la ricostruzione di un pneumatico consente di rallentare lo smaltimento di pneumatici usati potenzialmente inquinanti. Tutto ciò naturalmente senza pregiudicare la sicurezza dato che i pneumatici ricostruiti, grazie a normative internazionali, vengono sottoposti ai medesimi test e controlli di quelli nuovi". (m. r.)





da repubblica.it

Domenica, 04 Agosto 2013
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