Due poliziotti vicentini indagano sulla tragedia del bus in Irpinia
VICENZA - Una coppia di esperti vicentini per fare luce sulla spaventosa tragedia di Avellino. Due poliziotti della stradale berica sono stati chiamati, direttamente dal ministero dell'Interno, ad aiutare i colleghi irpini per i rilievi e la ricostruzione dell'incidente del bus, costato la vita a 38 passeggeri oltre al conducente nella serata del 28 luglio scorso lungo l'autostrada A16 Napoli-Canosa, nel tratto compreso fra i caselli di Avellino Ovest e Baiano. Da qualche giorno, infatti, il sovrintendente capo Alessandro Zadra e l'assistente capo Alex Zamboni sono impegnati in Campania nella rilevazione del tremendo schianto e nella successiva ricostruzione tridimensionale al computer.
L'INCIDENTE. Una folle corsa verso la morte, un autobus impazzito e senza controllo che travolge 100 metri di guardrail per finire in fondo a una scarpata, più di 20 metri in basso. Era stata una strage: 39 le vittime, alle quali si aggiungono un'altra ventina di feriti, nell'incidente che era avvenuto a Monteforte Irpino. Il bus era quello di una comitiva di rientro dalle terme di Telese volato oltre un viadotto. Stando alle testimonianze, il bus avrebbe avuto dei problemi e, per evitare di finire contro le auto in transito, il conducente avrebbe tentato di frenare appoggiandosi sul guardrail, senza riuscirci. Una versione che era stata confermata dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: «Il pullman era fuori controllo molto prima del luogo dell'impatto, non frenava».
I VICENTINI. Il sovrintendente Zadra, grande esperto informatico, da anni guida l'Ufficio attività di comunicazione e sperimentazione: un unicum in Italia, che ha sede a Vicenza ed è comandato dal vicequestore Antonio Macagnino, ma dipende direttamente dal ministero.
di Diego Neri
da ilgiornaledivicenza.it