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Notizie dall’Ue , Notizie brevi ,... 12/08/2013

Paradossi LEGISLATIVI

Il caos europeo delle multe Inglesi immuni all'autovelox
I britannici fuori dai loro confini pagano solo in flagranza
E se non hanno soldi vengono accompagnati al bancomat

PARIGI - Nei giorni delle partenze d'agosto sulle autostrade francesi le moto dei gendarmi si lanciano all'inseguimento delle auto in eccesso di velocità. Soprattutto quelle con volante a destra. Ancora una volta la Gran Bretagna marcia per conto suo: i Paesi europei si sono impegnati a recepire entro il 7 novembre 2013 la direttiva Ue sulle contravvenzioni, ma il Regno Unito (assieme a Irlanda e Danimarca) ha scelto di non aderire, esercitando l'opt-out come per Schengen e l'euro.

Così, o l'automobilista britannico viene fermato e quindi obbligato a pagare subito, sul posto, oppure può infischiarsene degli autovelox: la multa non gli verrà mai notificata. Lo sa chi ha attraversato la Manica diretto in Costa Azzurra o verso Biarritz, sull'Atlantico, ma lo sanno anche le forze dell'ordine francesi, che cercano - aprendo il gas sulle loro Yamaha FJR - di tappare i buchi lasciati aperti dall'incerto processo di integrazione europea. La Bbc ha voluto mettere in guardia i connazionali in partenza intervistando il luogotenente Benjamin Dupain della gendarmeria di Tolosa, che avverte: «Gli automobilisti inglesi fermati per eccesso di velocità devono pagare sul posto (375 euro, ndr ). Se non hanno i contanti con loro li accompagniamo al bancomat più vicino. E se non riescono a ritirare i soldi, avvertiamo il giudice che deciderà come procedere. Ma potrebbero volerci tre giorni, durante i quali comunque la macchina non si muove».

Due visioni dell'Europa e della guida tornano ad affrontarsi. I britannici hanno cominciato a spostarsi stando sulla sinistra del percorso dai tempi dei cavalieri (che potevano così tenere la lancia con la mano destra), e non hanno mai smesso. I francesi invece sono passati a destra durante la Rivoluzione francese, quando Robespierre decise che tutti i cittadini avrebbero marciato nella parte della carreggiata fino a quel momento riservata al popolino. Quella distinzione si è poi diffusa nel mondo secondo l'espansione coloniale di Londra e Parigi (con importanti eccezioni come il Nordamerica), e oggi l'eccentricità britannica della guida a sinistra torna d'attualità sulle autostrade di Francia, percorse per il 5% da stranieri responsabili però del 15% delle infrazioni.

Le auto britanniche (e le meno numerose danesi e irlandesi) sono le più controllate a causa del mancato recepimento della direttiva, ma anche gli automobilisti italiani è bene che stiano attenti. All'ultimo vertice franco-italiano di Lione, il 3 dicembre scorso, Parigi e Roma hanno concordato di scambiarsi informazioni sulla sicurezza stradale, ma il termine europeo del 7 novembre è ancora relativamente lontano e la traduzione operativa delle intese tarda a realizzarsi. Così, gli italiani che quest'estate guidano in Francia possono ancora sperare di non ricevere la multa a casa, ma se fermati rischiano di subire lo stesso trattamento degli inglesi: pagamento immediato o sequestro dell'auto. Gli unici tranquilli, si fa per dire, perché il rapporto dell'autovelox li raggiungerà in patria sono belgi, lussemburghesi, svizzeri e spagnoli.
 

da corriere.it

Lunedì, 12 Agosto 2013
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