Trieste: con l'operazione "SPQR" fermato traffico di auto rubate
Una pattuglia della Stradale al lavoro. Sei mesi di indagini, 9 arresti, una persona da ricercare, 11 autovetture sequestrate per un valore di circa 600 mila euro, provento di furti avvenuti nella provincia di Roma e di Venezia.
È il bilancio di un'operazione portata a termine dal Compartimento polizia stradale per il Friuli-Venezia Giulia, con la collaborazione della Polizia slovena, che ha permesso di infliggere un duro colpo ad una organizzazione criminale formata da romeni e moldavi, specializzati nel furto e nella ricettazione di veicoli marca BMW e Range Rover.
Le indagini hanno portato, in varie fasi, all'arresto dei corrieri delle auto rubate che le portavano nella vicina Repubblica slovena attraverso i valichi di frontiera della provincia di Trieste; le vetture venivano destinate al mercato clandestino ungherese e moldavo.
Gli accertamenti sono iniziati nel mese di marzo quando, al confine di Fernetti (TS), due autovetture BMW X1 non si fermavano all'alt delle pattuglie della polizia stradale e della polizia di frontiera di Trieste, fuggendo, ad alta velocità, nella vicina Repubblica Slovena.
Non considerandolo un episodio isolato, la polizia stradale triestina ha iniziato ad indagare analizzando una notevole mole di dati di transiti di veicoli avvenuti lungo la rete stradale del Friuli-Venezia Giulia.
Tramite appostamenti e pedinamenti e l'utilizzo di apparecchiature per la localizzazione dei luoghi e delle persone, gli agenti sono arrivati all'identificazione degli autisti che facevano da staffetta ai conducenti dei veicoli rubati a cui segnalavano, in tempo, la presenza delle forze di polizia.
Successivamente sono stati individuati tutti i componenti dell'organizzazione, le modalità dei furti e le rotte della ricettazione e riciclaggio dei mezzi rubati.
Il furto avveniva in due minuti: una volta infranto il finestrino laterale, i ladri si introducevano all'interno della vettura e mediante trasponder codificavano una chiave cd "vergine", inserendo all'interno del suo chip i codici originali; poi in tempi molto brevi i mezzi erano consegnati ai corrieri i quali li trasportavano sino ai valichi per la Slovenia, per poi condurli alle destinazioni finali (Ungheria e Moldavia).
La fase operativa relativa al fermo dei veicoli rubati è risultata particolarmente difficile e pericolosa, in quanto sia gli autisti che gli staffettisti non si facevano scrupoli nell'effettuare manovre di guida spericolate e ad elevata velocità per sfondare i blocchi predisposti dalle forze di Polizia.
Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati strumenti da scasso, chiavi cd "vergini" marca Range Rover, trasponder, guanti in lattice, cellulari e denaro in contante frutto dell'attività illecita.
Il risultato dell'operazione "SPQR" che ha portato all'arresto dei componenti del gruppo criminale è stato ottenuto anche grazie al rapporto di reciproca collaborazione con la Polizia Slovena.
da poliziadistato.it