Firenze
Sicurezza stradale: utilizzo casco da parte di ciclomotoristi, motociclisti e ciclisti
Uno studio della ASL in collaborazione con l’Università degli Studi. Nelle quattro zone della ASF dal 2005 sono state condotte rilevazioni dell’uso del casco su mezzi a due ruote. Dai dati emerge che, nel territorio in esame, l’utilizzo del casco da parte di ciclomotoristi e motociclisti risulta un’abitudine piuttosto diffusa, a differenza dell’uso da parte dei ciclisti.
A causa della rilevanza del fenomeno infortunistico e della carenza di dati affidabili locali, da tempo la ASL fiorentina (Dipartimento di Prevenzione della ASL 10, Unità Funzionali di Igiene e Sanità Pubblica, Unità Operativa Educazione alla Salute, Unità Funzionale di Epidemiologia Aziendale) e il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Firenze hanno attivato numerose iniziative per monitorare i comportamenti a rischio (mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza e uso del telefono cellulare alla guida) e promuovere atteggiamenti corretti.
Gli studi epidemiologici effettuati negli ultimi 30 anni hanno evidenziato che l’uso dei mezzi di sicurezza individuali (cinture di sicurezza, casco, seggiolini per bambini) è sicuramente efficace per ridurre significativamente la gravità delle conseguenze degli incidenti stradali. In particolare:
• l’uso del casco tra ciclomotoristi e motociclisti riduce i traumi cranici più gravi del 20-45%, i ricoveri per trauma cranico del 28-37% e chi non usa il casco ha un rischio tre volte superiore di riportare trauma cranico in seguito a un incidente stradale rispetto a chi lo indossa;
• il casco per ciclisti riduce il rischio di trauma cranico del 63%-88%. In alcuni paesi, tra cui la Svezia e gli Stati Uniti, sono state adottate leggi specifiche.
Nonostante vi siano tali evidenze di efficacia e l’impiego di alcuni sistemi di protezione sia imposto dalla normativa vigente, il loro uso non è ancora omogeneamente diffuso sul territorio.
Stante la rilevanza della problematica della prevenzione degli esiti degli incidenti stradali, nelle quattro zone della ASF, dal 2005 sono state condotte rilevazioni dell’uso del casco su mezzi a due ruote.
Dal 2005, contemporaneamente all’uso delle cinture di sicurezza e con analoga modalità di rilevazione, è stato monitorato l’uso del casco da parte dei ciclomotoristi e dei motociclisti. In particolare, le indagini sono state condotte in diversi punti di rilevazione, ciascuno con caratteristiche di viabilità diverse (centro città, via a grande scorrimento, periferia urbana), considerando diverse tipologie di veicoli (autovetture private, veicoli/furgoni aziendali privati, veicoli/furgoni aziendali pubblici). Le osservazioni sono state effettuate, previa specifica formazione teorico-pratica, da personale esperto (Tecnici della Prevenzione delle UUFF Igiene e Sanità Pubblica) che ha rilevato, per ogni autovettura in prossimità del punto di osservazione, informazioni relative all’utilizza del casco da parte di conducenti e passeggeri di ciclomotori e motocicli, oltre al corretto utilizzo (casco allacciato, casco calzato) e alla tipologia dello stesso (casco integrale). Il periodo di osservazione per ogni rilevazione è stato di 1 ora.
Sono stati complessivamente condotte 3542 osservazioni tra ciclomotori e motocicli, per un totale di 4006 soggetti (3542 conducenti e 462 passeggeri) nel 2005, 3572 osservazioni tra ciclomotori e motocicli, per un totale di 3995 soggetti (3612 conducenti e 423 passeggeri) nel 2006, 3612 osservazioni tra ciclomotori e motocicli, per un totale di 3819 soggetti (3612 conducenti e 207 passeggeri) nel 2007 e 3248 osservazioni tra ciclomotori e motocicli, per un totale di 3461 soggetti (3248 conducenti e 213 passeggeri) nel 2008, 3043 osservazioni tra ciclomotori e motocicli, per un totale di 3263 soggetti (3043 conducenti e 220 passeggeri) nel 2009, 3069 (2886 conducenti e 183 passeggeri) nel 2010 e 3765 (3552 conducenti e 213 passeggeri) nel 2011 e 3258 (3093 conducenti e 165 passeggeri) nel 2012. Il casco è risultato diffusamente utilizzato tra i conducenti, indossato correttamente e allacciato in oltre il 94% dei casi, così come tra i passeggeri (Figura 1). Solo nel 23% dei casi circa è utilizzato un casco integrale nel 2011 e nel 17,7% nel 2012.
Figura 1. Utilizzo del casco, prevalenza casco allacciato e indossato correttamente da conducenti di ciclomotori e motocicli per Zona socio-sanitaria. Monitoraggio mensile 2005-2012
Nel 2008, nel 2009, nel 2010, nel 2011 e nel 2012 sono state effettuate, sempre tramite osservazione diretta, rilevazioni mensili dell’uso del casco da parte di conducenti e passeggeri di biciclette nelle 4 zone della ASL fiorentina.
Sono stati osservati 789 conducenti di biciclette e 3 passeggeri per il 2008, 753 conducenti di biciclette per il 2009, 663 conducenti e 2 passeggeri nel 2010, 632 conducenti e 1 passeggero nel 2011 e 556 conducenti e 2 passeggeri nel 2012.
Le variabili oggetto dell’osservazione sono state il sesso dei conducenti e dei passeggeri, la loro età approssimativa (suddivisione in bambini, ragazzi, adulti), l’uso del casco e lo svolgimento o meno di attività sportiva.
La maggioranza dei soggetti osservati sono adulti (96% nel 2008, 94% nel 2009, 95% nel 2010, 97% nel 2011 e 94,8% nel 2012) di sesso maschile (78% nel 2008, 76,2% nel 2009, 66,2% nel 2010, 66,3% nel 2011 e 79,3% nel 2012). Soltanto il 37% dei conducenti di bicicletta del 2008, il 28,3% del 2009, il 16,3% del 2010, il 16,0% del 2011 e il 31,8% nel 2012 ha fatto ricorso all’uso del casco, con valori di prevalenza di utilizzo significativamente più elevati negli uomini rispetto alle donne (44% vs 14% nel 2008, 34,7% vs 8,2% nel 2009, 24,1% vs 0,9% nel 2010, 23,2% vs 1,9% nel 2011 e 39,0% vs 4,3% nel 2012). Nessuno dei tre bambini osservati alla guida di una bicicletta nel 2008, nel 2010 e nel 2012 indossava un dispositivo di protezione mentre lo indossavano 3 dei 4 osservato nel 2011.
Nella valutazione dell’uso del casco in relazione allo svolgimento o meno dell’attività sportiva, emergono differenze particolarmente rilevanti: tra i conducenti che svolgono ciclismo non con finalità sportive soltanto il 4% nel 2008, il 2,8% nel 2009, il 2% nel 2010, il 3,2% nel 2011 e il 3,1% nel 2012 risultava indossare il casco di protezione; tra coloro che praticano ciclismo per sport, invece, la prevalenza dell’utilizzo del casco era attestata al 91% nel 2008, 90,4% nel 2009, 80,2% nel 2010, 87,5% nel 2011 e 81,8% nel 2012 (Figura 2). In quest’ultimo gruppo, inoltre, stratificando i dati per le altre variabili considerate, non emergono differenze statisticamente significative per genere e tipologia di conducente (ragazzi/adulti).
La prevalenza dell’uso del casco varia in maniera estremamente sensibile nel tempo nelle diverse zone del territorio dell’ASL di Firenze. Nella zona di Firenze, dove le rilevazioni sono state effettuate nel centro città, di fatto la totalità dei conducenti (99% nel 2008, 94,7% nel 2009, 99,5% nel 2010, 96,7% nel 2011 e 91,4% nel 2012) non indossava alcun dispositivo di protezione. Nella zona Nord Ovest, con la postazione di osservazione collocata in periferia, in prossimità di un centro commerciale, la percentuale di non utilizzo del casco scendeva al 79% nel 2008, al 75,9% nel 2009, al 76,6% nel 2010, al 77,5% nel 2011 e al 72,0% nel 2012, nel Sud-Est al 42,1% nel 2008, al 62,6% nel 2009, al 77,9% nel 2010, all’80,7% nel 2011 e al 49,1% nel 2012. Al contrario, nella zona Mugello, la situazione è estremamente variabile, passando dal 63% di utilizzo nel 2008, allo 0% nel 2010, al 57,1% nel 2011, al 38,5% nel 2012.
Dai dati emerge che, nel territorio in esame, l’utilizzo del casco da parte di ciclomotoristi e motociclisti risulta un’abitudine piuttosto diffusa, a differenza dell’uso da parte dei ciclisti. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, emerge un importante bisogno informativo da parte della popolazione generale. Pertanto, risulta indispensabile agire sugli stili di vita con interventi multiapproccio. In particolare le strategie da adottare potrebbero essere:
• azioni di educazione sanitaria per aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’utilizzo dei dispositivi di sicurezza. A tale proposito sicuramente i medici e i pediatri di base possono svolgere un ruolo determinante per la promozione di comportamenti corretti. Infatti, così come in altri ambiti, lo stile di vita è di fondamentale importanza quale strumento di prevenzione;
• miglioramento delle conoscenze anche con la divulgazione dei risultati delle indagini effettuate.
Per informazioni e approfondimenti si rimanda alla relazione presente sul sito aziendale alla pagina del Dipartimento della Prevenzione, nell’area relativa agli stili di vita.
da arpat.toscana.it