Una strage nel 2003 tra motociclisti, passeggeri delle due ruote
e pedoni coinvolti in incidenti: 1.539 morti e 90.128 feriti.
Sono dati, gli ultimi per i quali esista un censimento certo
da parte dell’istat, che tira fuori l’Asaps, l’associazione
sostenitori amici della polizia stradale, dopo il trionfo di
Valentino Rossi, così da sollecitare anche da parte del
campione un’azione a favore della sicurezza stradale e dunque
della prudenza alla guida.
Nel dettaglio, nel 2003 si sono contati esattamente 484 morti
e 47.079 feriti negli incidenti dei ciclomotoristi (477 morti
e 45.486 feriti nel 2002). Di questi, 411 erano i conducenti
(382 maschi, 93% e 29 femmine 7%), 37 i trasportati (23 maschi
62% e 14 femmine 38%) e infine 36 pedoni (16 maschi 44% e 20
femmine 56%). Negli incidenti che hanno invece coinvolto motocicli
con il solo conducente i morti sono stati 511 e i feriti 28.114
(nel 2002 si contarono rispettivamente 492 morti e 25.444 feriti
).
In questa categoria i conducenti deceduti sono stati 455 (446
maschi 98% e 9 femmine 2%), 17 trasportati (di altro veicolo
15 maschi 88% e 2 femmine 12%) e 39 pedoni (18 maschi 46% e
21 femmine 54%).
Sono stati 513 i morti e 14.348 i feriti negli incidenti con
coinvolti motocicli con in sella anche il passeggero (nel 2002
furono 458 e 13.423).
In questo caso i conducenti deceduti sono stati 420 (416 maschi
99% e 4 femmine 1%), 79 trasportati (36 maschi 46% e 43 femmine
54%) e 14 pedoni (12 maschi 86% e 2 femmine 14%). Infine si
sono contati 31 morti (25 conducenti tutti maschi, 4 trasportati
tutte femmine e 2 pedoni, un maschio e una femmina) e 657 feriti
negli incidenti che hanno avuto per protagonisti i motocarri
o i motofurgoni. Osservando queste cifre c’è proprio
da augurarsi un intervento, non solo di un grande campione come
Valentino Rossi, ma di tutti quei personaggi che possano catturare
l’attenzione dei più giovani per invitarli alla prudenza.