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Salvataggi , Notizie brevi 09/09/2013

VAL SERIANA
Due ragazzi eroi del sabato sera «L'auto bruciava, era svenuto»

Salvano una coppia dopo l'incidente. La folla: «Non andate». Jacopo era in motorino, Nicola passava in macchina. Il padre del giovane al volante: «Senza di loro avremmo due funerali»

«Avranno per sempre la mia riconoscenza. Sono stati due eroi». Marino Lanfranchi ha 54 anni, la villa sopra l'officina da meccanico, a Gandino, Val Seriana, provincia di Bergamo. Ha appena finito l'ennesima telefonata per spiegare che sì, Giordano è in terapia intensiva e ancora non si sa se ce la farà, perché ha un brutto trauma cranico e ha ripreso conoscenza, pronunciato qualche parola, ma i medici non si sbilanciano. Giordano è suo figlio, ha 24 anni e alla fine di una lunghissima domenica è stato giudicato fuori pericolo. Si è schiantato, la sua fidanzata al fianco, con la Mercedes di papà, che ha preso fuoco e ora è un pezzo di carbone.

Quando l'auto capottata era già in fiamme, Jacopo Caccia, 18 anni e un contratto di due mesi in una ditta della valle, e Nicola Bertasa, ventenne, imbianchino disoccupato, hanno trascinato fuori dall'abitacolo prima Stefania, la fidanzata, cosciente ma incapace di muoversi, poi Giordano, privo di sensi. Il pomeriggio dopo, gli «eroi» sono seduti uno di fianco all'altro, in piazza, a Gandino. Caffè e caffè macchiato. Facce sveglie da bravi ragazzi. Tutti e due con la fidanzata e quella di Nicola, Erika, è seduta al tavolo e ricorda di quella volta, in piscina, quando lui si era tuffato in aiuto di una mamma e del suo bimbo che stavano rischiando di andare giù.

 


Jacopo e Nicola

 

Sabato sera, però, il primo a buttarsi è stato Jacopo, minuto e coraggioso. Erano le 23.30. Giordano lavora col padre e ha ereditato la passione per le auto. Di solito guida una Punto, ma l'altra sera gli è stato concesso di uscire con la Slk cabrio. Non lontano da casa, al confine con Cazzano Sant'Andrea, si è schiantato sulla ringhiera di una villa. Quando si è fermata la Mercedes era su un fianco e un attimo dopo ha preso fuoco. Allora si sono incrociate le strade di Jacopo e Nicola. Il primo era in motorino. «Quando l'auto ha iniziato a bruciare - racconta - ho riconosciuto Giordano e ho visto che lui e Stefania erano all'interno. Senza pensare ho aperto la portiera e afferrato lei». La ragazza, 22 anni, impiegata di Nembro, ha un trauma alla schiena e forse nei prossimi giorni sarà operata. «Si lamentava. Non sarebbe stata in grado di uscire da sola».

«Ero in auto con Erika e alcuni amici - interviene Nicola -. Abbiamo sentito il botto e ci siamo fermati. Sono andato a segnalare l'incidente, poi ho suonato alla casa di fronte per chiedere una canna dell'acqua». Intanto Jacopo tentava di sollevare Giordano, svenuto al volante. Impossibile. Ha iniziato a gridare. C'era una decina di persone (diventata, più tardi, una piccola folla), ma erano paralizzate dalla paura. «Dicevano di non andare, che sarebbe esplosa - va avanti Nicola -, poi ho visto Jacopo e mi sono deciso. In due secondi, insieme, abbiamo tirato fuori Giordano».

Quando sono arrivati vigili del fuoco, carabinieri e ambulanze l'auto era carbonizzata. «Senza quei ragazzi - dice il padre di Giordano - avremmo avuto due funerali».



da corriere.it

Lunedì, 09 Settembre 2013
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