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Notizie brevi 16/09/2013

Belluno
All’esame di guida con l’auricolare
La cuffia era nascosta da un indiano sotto una parrucca. La Polstrada sulle tracce di un’organizzazione dedita alla truffa

BELLUNO. Aveva fatto un esame perfetto, senza neanche un errore. Pensava di aver superato la teoria e di avere quasi la patente in tasca il 25enne indiano che giovedì scorso è stato denunciato a piede libero per truffa aggravata ai danni dello Stato. Il motivo è presto spiegato: si era fatto suggerire tutte le risposte dell'esame da un interlocutore con il quale era in contatto telefonico. L'auricolare era ben nascosto sotto una parrucca nera che il ragazzo indossava e teneva ben calata sulle orecchie. La Polizia stradale, che ha colto l'indiano in flagranza, pensa che dietro ci sia un'organizzazione ben definita, persone che si fanno pagare per aiutare gli stranieri a prendere la patente. Almeno la teoria. «Le indagini ci portano molto lontano dalla regione», ha spiegato il comandante della Polstrada di Feltre, Tiziano Vittore Speranza. Il ragazzo indiano avrebbe dichiarato di aver pagato per farsi aiutare a superare l'esame.



L'operazione, chiamata “Cochise”, si è svolta giovedì e si è sviluppata anche grazie alla segnalazione della Motorizzazione civile, che si era insospettita vedendo che quella mattina avrebbero sostenuto l'esame tre cittadini indiani con la residenza a molti chilometri da Belluno. Su tre se n'è presentato solo uno, che risiede a Chiampo, in provincia di Vicenza. «Qualche mese fa la direzione Nord-Est della motorizzazione civile ci ha avvertito della presenza di persone extracomunitarie che si presentavano all'esame di teoria per ottenere la patente con supporti informatici», ha spiegato il direttore della sede di Belluno, Santi Antonio Previti. Ad esempio un cellulare, ben nascosto tra i vestiti. A far sospettare la motorizzazione cittadina, però, è stato il fatto che i tre indiani risiedono in Comuni molto lontani da Belluno. Così il direttore ha avvertito la Polstrada, che giovedì scorso si è appostata vicino alla sala dell'esame.

L'indiano è stato lasciato per ultimo a sostenere il test. Con lui sono entrati in aula il comandante della stradale di Belluno, Amelio Menguzzo, e il vice comandante del distaccamento di Feltre, Pasqualino Walter D'Agostini. Il ragazzo indossava una parrucca, che nascondeva un auricolare collegato a un cellulare: «Sentivamo distintamente la voce maschile che suggeriva le risposte corrette», ha continuato il comandate Menguzzo. Quando il ragazzo ha concluso l'esame, senza errori, il sistema ha emesso automaticamente il foglio rosa, che è stato acquisito dalla Stradale. «Ora stiamo cercando di individuare il complice», ha spiegato il comandante del distaccamento di Feltre, Tiziano Speranza.

Il caso si trova già in Procura, il fascicolo è in mano al sostituto procuratore Simone Marcon. «Probabilmente si pensa che in una provincia piccola come la nostra non vengano fatti controlli sulle patenti, ma non è così», ha continuato Speranza. Al di là della denuncia del giovane indiano, per la Stradale l'operazione Cochise è stata un successo, perché consentirà di indagare a largo raggio sull'organizzazione che potrebbe celarsi dietro la voce che ha suggerito le risposte corrette all'indiano.

 

da corrierealpi.gelocal.it

 

 

Lunedì, 16 Settembre 2013
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