Anche
la sicurezza ha il suo salone di Patrizia Amaducci |
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Ambiente
e Lavoro, il Salone dell’igiene e sicurezza in ambiente di lavoro
si trasferisce da Modena a Bologna e ospita oltre 100 incontri, tra cui
non sono mancati anche i momenti dedicati alla sicurezza nell’autotrasporto.
Ambiente
Lavoro è nata a Modena 10 anni fa ed è cresciuta sino a
diventare la prima manifestazione del settore in Italia e tra le più
importanti d’Europa, coinvolgendo le principali aziende che si occupano
di sicurezza e richiamando la partecipazione di un pubblico altamente
specializzato, come i responsabili della sicurezza delle organizzazioni
professionali e sindacali.
Tra
le novità di questa edizione, l’introduzione della “Sicurezza
su strada”, tema particolarmente caldo e oggetto di diversi seminari
che hanno toccato varie problematiche, dall’assicurazione agli strumenti
telematici di controllo, dal trasporto intermodale di merci pericolose
ai rischi nel trasporto delle merci, dagli infortuni in itinere alla prevenzione.
L’associazione
Sicurstrada, costituita dalla Fondazione Cesar e da oltre un decennio
impegnata per ridurre il numero delle vittime di incidenti stradali insieme
a Federtrasporti e Certiquality, istituto di certificazione della qualità
ha organizzato il workshop “Il rischio del trasporto nelle merci”.
Sandro
Vedovi, segretario generale di Sicurstrada, ha avuto il compito di aprire
i lavori partendo dall’obiettivo dettato dal Libro bianco della Ue
che vuole il dimezzamento delle vittime stradali entro il 2010 e commentando
i dati Inail del 2004 secondo i quali il settore dei trasporti si conferma
al primo posto per quanto riguarda la frequenza degli infortuni mortali
rispetto al numero degli addetti, con 150 vittime, fortunatamente in diminuzione
rispetto alle 181 del 2003 grazie anche agli effetti della patente a punti.
Molti di queste vittime sono autisti extracomunitari e ben il 12,6% (21
su 150) di tutti i lavoratori extracomunitari vittime di infortunio mortale
sono autisti. Da sottolineare, inoltre, il crescente numero di morti tra
gli immigrati rumeni (33 casi pari al 20% circa del complesso delle denunce)
impegnati per lo più nelle attività dei settori trasporti
e costruzioni.
Problemi
si evidenziano anche sulla corretta manutenzione dei veicoli, su 8.373
veicoli commerciali (6.880 nazionali, 967 comunitari, 526 extracomunitari)
controllati dalla Polizia Stradale il 44% ha evidenziato anomalie. Se
poi analizziamo i dati per nazionalità, vediamo che i veicoli extracomunitari
hanno evidenziato per ben il 70% gravi irregolarità, a testimonianza
del fatto che in particolare su questi veicoli è necessario intensificare
le verifiche.
Per
Fabrizio Ossani, responsabile di Accademia, l’area formativa Federtrasporti
è stata l’occasione per presentare i diversi programmi formativi
per manager, funzionari e conducenti. E proprio sulla formazione di questi
ultimi che si concentrano due specifici programmi formativi. Un primo,
che vede anche la collaborazione con la Fondazione Ania, “in house”
ovvero che si svolge presso le loro sedi (programma tra l’altro già
avviato nella primavera 2005 e che ha formato oltre 400 conducenti) al
quale ne segue un secondo “on the road” che prevede un corso
di guida sicura in autodromo dove i conducenti si trovano a confrontarsi
con una serie di situazioni di rischio come l’apparizione di un ostacolo
improvviso o la scarsa visibilità, riprodotte su diverse piste,
educandoli quindi ad uno stile di guida più corretto.
Paolo
Moggi, responsabile qualità e sicurezza Federtrasporti ha tagliato
il suo intervento sulle procedute operative adottate dagli operatori della
catena logistica Federtrasporti (autisti, magazzinieri, operatori al traffico,
commerciali e amministrativi). Procedure standard di alto livello che
hanno consentito al Consorzio Federtrasporti (il braccio logistico del
gruppo) di ricevere nei mesi scorsi la certificazione Sqas che si affianca
alla Uni En Iso 9001 conseguita oltre dieci anni fa. Un risultato che
vuole però essere solo uno step verso ben altri traguardi come
ulteriori miglioramenti nelle percentuali di incidentalità (-32,5%
nel 2004 rispetto al 2003) e di infortuni (-31%) e il conseguimento della
certificazione ambientale.
Arriva
infine da Giulio Traversi, direttore commerciale di Certiquality, una
importante novità con la quale ben presto gli autotrasportatori
si troveranno a confrontare: un “marchio per la sicurezza nell’autotrasporto”.
Di
che cosa si tratta? Di un disciplinare, oggi in fase di sperimentazione
e promosso dal Comitato Centrale dell’Albo Autotrasportatori, per
l’attivazione di un certificato di conformità per la sicurezza
delle aziende di autotrasporto. Il disciplinare, che agisce come un sistema
di gestione aziendale, avrà il compito di strumento di controllo
sulle attività dell’azienda di trasporto per assicurare la
maggiore sicurezza possibile.
Che
cosa significa per l’azienda di autotrasporto? In primis, di adottare
un sistema gestionale rispondente a requisiti sistemici propri di un sistema
di qualità dedicato alla sicurezza. Di rispondere oggettivamente
ad un percorso guidato del disciplinare che prende in esame manutenzione,
addestramento del personale conducente, operativo e amministrativo, istruzioni
operative al carico e scarico, osservanza delle norme cogenti. Di individuare
un “Safety Auditor” formato e qualificato.
Stati
percentuale di riduzione
Ue
a 15
– 19% |
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