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La
prima delle nove pagine del libro tridimensionale realizzato negli
scorsi due anni scolastici da ragazzi di 4a e 5a classe sul tema
della Strada. Illustra alcune norme del pedone.
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NEL
PIANO ATTUATIVO DEL P.O.F.
Il progetto, di durata biennale nella nostra realtà, potrebbe avere
un più ampio respiro, ed essere attuato nell’arco di tre anni,
considerata la vastità del lavoro ed il coinvolgimento di numerose
discipline. Ha come punto di riferimento il P.O.F. di Circolo, il cui
nucleo tematico sostanziale è “Il benessere del bambino a
scuola ed il superamento del disagio”.
E’ inserito a pieno titolo nel piano attuativo del P.O.F. di Plesso,
il quale quest’anno fa un particolare riferimento alla cultura e
alle tradizioni della nostra regione, con l’argomento “Strade
per conoscere e incontrarsi nella Romagna di ieri e di oggi”.
Tra contenuti che riguardano gli antichi giocattoli ormai dimenticati,
la scuola al tempo dei bisnonni, temi come l’alimentazione e l’educazione
al gusto, noi scegliamo di analizzare, con uno sguardo attento, insieme
ai ragazzi, i percorsi che hanno inciso nella storia, animato la vita
della nostra città e che sono stati, talvolta, un triste scenario
dei gravi incidenti, nel sabato sera.
Il taglio dell’approfondimento della ricerca di tipo storico si intuisce
anche dalla denominazione attribuita al progetto: Marco Emilio Lepido,
il famoso console della Roma repubblicana, costruttore della via Emilia
che attraversa l’Emilia Romagna da Rimini a Piacenza, prolungandosi
fino a Milano.
DESTINATARI
Sono gli alunni delle classi quarta e quinta, che risiedono in contesti
urbanizzati in grande espansione, dove sorgono, uno dopo l’altro,
diversi agglomerati; il traffico aumenta di giorno in giorno e nelle ore
di punta diventa sempre più caotico, in particolar modo lungo la
strada prospiciente l’edificio scolastico, costringendo i ragazzi
a fronteggiare un problema nuovo, mai prima d’ora così attuale.
Alcuni giungono a scuola, inforcando con orgoglio la loro bicicletta;
altri percorrono il tragitto da casa all’edificio scolastico, a piedi,
da soli, quindi devono sapersi districare con abilità per le vie
del quartiere, muoversi in modo sicuro fra code di veicoli e diversi segnali.
Forse anche per questo motivo, adesso i nostri alunni vivono l’esperienza
dell’educazione stradale con maggiore consapevolezza e attenzione,
dimostrando curiosità, entusiasmo e una forte motivazione unita
ad un più spigliato senso di orientamento fra i diversi aspetti
della materia, rispetto al periodo in cui si attuavano le prime fasi del
progetto, lo scorso anno.
MOTIVAZIONI
Nel decidere di stilare un progetto di educazione stradale, oltre
alle ragioni legate alla conoscenza dei contenuti delle discipline,
ci hanno animato il desiderio e la convinzione di fornire ai ragazzi
una pietra in più per costruire il futuro, un salvagente
nel mare del traffico. Lo abbiamo redatto con la certezza di aiutarli
a maturare un comportamento più corretto, più cosciente,
non solo sulla strada, ma anche all’interno del gruppo. Inoltre,
ci proponiamo di modificare, in taluni, quel senso di sfida e quella
mancata interiorizzazione del rispetto delle regole, manifestati
in qualche occasione.
Ci ha attirato l’idea di produrre un percorso di lavoro, mai
sperimentato dal team finora, un sentiero trasversale che gli attribuisse
valore di unitarietà e in cui le discipline convergessero,
avendo uno sfondo comune e analoghi obiettivi generali. Intendiamo
anche creare, con il cammino delineato, un ponte fra le nostre classi
e quelle del Plesso Raffaele Rivalta di Bussecchio (o altre) - IV
Circolo - che condivideranno con noi alcuni temi di approfondimento.
E, infine, dal momento che, entro il 2010, si deve cercare di incidere
del 50% in meno, come richiesto dalla Ue, quindi più sensibilmente
di quel che sta avvenendo ora, su quell’indice di INCIDENTALITA’
che, purtroppo, è la prima causa di morte per i giovani,
noi docenti non vogliamo restare con le mani in mano a guardare.
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La copertina del testo. Un giovane stringe in una mano “un
mazzo” di segnali: un dono prezioso per fare strada.
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FINALITA’
Ci proponiamo di stimolare, nei ragazzi, il senso di autocontrollo
e di responsabilità. Vogliamo creare l’opportunità
di vivere in sintonia con l’ambiente, in modo che ciascuno
possa muoversi con naturalezza nel traffico, fra segnali, luci e
segni convenzionali che occorre imparare a decodificare precocemente.
Desideriamo renderli sicuri, autonomi. .
Miriamo a favorire momenti di confronto sui temi dell’educazione
stradale, in merito agli argomenti affrontati, alle scoperte a cui
si è giunti, alle attività svolte, con le classi quarte
di Bussecchio. Tendiamo a incoraggiare il rispetto della legalità
e intendiamo, poi, contrastare quel fenomeno di bullismo che, in
qualche occasione, può emergere nel gruppo.
Avendo la coscienza dei numerosi pericoli nei quali spesso ci si
imbatte sulla strada e dei rischi che si possono correre, quando
non si è prudenti o si risponde con un consenso alle sfide
dei più esuberanti, forse i ragazzi saranno meglio preparati
a fronteggiarli.
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Qui
il pedone moderno è confrontato con il viandante romano che,
indossando il suo tipico abbigliamento, attraversa una famosa via
di Pompei con le zebre di pietra sopraelevate.
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CONTENUTI
Ribadiremo, innanzi tutto, gli argomenti già affrontati nel corso
del precedente anno scolastico, in merito ai segnali verticali di obbligo,
di divieto, di pericolo e di indicazione.
Esamineremo nuovamente i simboli orizzontali e i gesti del vigile urbano,
il significato dei colori del semaforo, le norme di comportamento del
pedone sulle strade di città, l’uso del marciapiede. Faremo
il punto sul luogo nel quale deve muoversi il pedone, lungo le strade
di periferia sprovviste di marciapiede, sugli attraversamenti sicuri e
sull’abbigliamento che deve indossare chi percorre a piedi, di notte,
le vie poco illuminate.
L’intervento degli esperti di Codice stradale, signor Antonio Vernia,
che è un Sost. Commissario appartenente alla Polizia di Stato, in
pensione, e del presidente dell’Associazione Asaps, Giordano Biserni,
sarà mirato a far apprendere ai ragazzi tutte quelle conoscenze
che riteniamo di fondamentale importanza interiorizzare per la guida della
bicicletta.
Ecco i punti essenziali del percorso:
- la storia della bicicletta
- le parti della bici
- le loro funzioni
- guida in città
- immissione nelle rotonde
- segnalazione e tecnica del sorpasso
- la svolta a destra e quella a sinistra
- guida di notte, nelle strade scarsamente illuminate
- l’abbigliamento del ciclista, nel buio
- le principali piste ciclabili della città
- in particolare quelle della frazione di residenza e delle zone adiacenti
- uso del casco
- come mantenere in buone condizioni di sicurezza la propria bici - cosa
controllare prima di iniziare un percorso
- dove e come parcheggiarla
- con la bicicletta non si può…
- i segnali che il ciclista deve conoscere
- il semaforo per l’attraversamento del ciclista in città
- i punti della città dove si può noleggiare gratuitamente
una bici per
- circolare liberamente nell’isola pedonale
- la bici: un mezzo di trasporto che non inquina e mantiene in forma
- numeri e statistiche degli incidenti dei velocipedi.
APPROFONDIMENTI
Opereremo per approfondire e consolidare queste conoscenze, proponendo
attività il più possibile motivanti, privilegiando quelle
di tipo ludico o coinvolgenti e di gruppo.
Condivideremo una parte del percorso tracciato lo scorso anno, sulle vie
consolari dell’antica Roma, con tre insegnanti della scuola Raffaele
Rivalta.
I documenti scritti rinvenuti durante una laboriosa ricerca, elaborati
da Vitruvio nel De Architettura e dal poeta Marziale sono statI e saranno
fonti comuni di lavoro, di analisi e riguardano le strade di quell’epoca.
Il primo ne descrive la tecnica di costruzione, mentre il secondo crea
con poche parole uno spaccato del tempo, un quadro delle attività
che si svolgevano lungo le vie, si lamenta del traffico e del frastuono
che le animavano e non gli consentivano di riposare. Proseguiremo il percorso
intrapreso, per esplorare le strade nella storia, alla scoperta di nuovi
documenti relativi al Medioevo e al Rinascimento, nei testi scritti oppure
avvalendoci dei motori di ricerca Google e Virgilio, in Internet.
Proporremo ai ragazzi di conoscere le traiettorie delle vie seguite dai
pellegrini che scendevano dal Nord Europa, per giungere a Roma, nell’anno
del giubileo.
Si farà un particolare riferimento a quel tratto della Francigena
che s’insinua fra Emilia Romagna e Toscana e alla via dei Romei che
si snoda, con un percorso più lungo, nelle nostre zone, a poca
distanza dalla costa adriatica.
Proporremo anche di individuare insieme a loro le più famose abbazie
dislocate lungo il cammino, dove i viandanti sostavano in preghiera, specialmente
quelle che sorgono nella nostra regione.
Gli alunni avranno l’opportunità di scoprire l’esistenza
degli hospitales, nei quali i pellegrini potevano ricevere cure e ospitalità
in caso di bisogno. Impareranno a riconoscere gli elementi del loro abbigliamento
tipico, come è già avvenuto per quello del viandante che
percorreva le strade dell’antica Roma.
Ci avventureremo insieme a loro nel campo delle scienze. Nell’affrontare
lo studio del corpo umano, faremo riferimento alle più frequenti
lesioni che si possono riportare, a livello osseo o neurologico, negli
incidenti stradali e alle temibili conseguenze che talvolta si verificano.
Esamineremo le strade della natura: le siepi o foreste lineari, che segnano
confini, offrono riparo, fungono da frangivento, delimitano sentieri molto
battuti, un tempo, dai contadini e dai carri agricoli.
Ci inoltreremo nel settore della geografia, lungo le vie della migrazione
delle greggi che favorirono le comunicazioni, lo sviluppo, l’economia
di alcune regioni; luoghi di sosta, percorsi accidentati dove sono sorti
paesi, castelli e tholos (le pajare, nel linguaggio comune, che sono costruzioni
simili ai trulli), strade lungo le quali i pastori e le pecore, nel ripercorrere
le tracce degli antenati, erano accompagnati dai cani e dai muli con la
soma sul dorso.
Cercheremo di individuare i tratturi più battuti che si snodavano
accanto alle vie consolari, le loro diramazioni… per condurre i ragazzi
a scoprire che alcuni erano più lunghi e più larghi di un’autostrada.
Ammireremo le strade dell’arte di Botticelli, di Monet e di Van Gogh
e le commenteremo, sollecitando le osservazioni degli alunni invitati
a leggere immagini, a comprendere sensazioni o ad individuare tecniche,
a cogliere differenze fra le strade moderne e quelle delle opere pittoriche.
Percorreremo i sentieri della musica moderna, esaminando i testi di cantautori
che esprimono sensazioni legate alla strada. Faremo notare come Bob Dylan
nella sua “Blowing in the wind” si domandi quante strade si
debbano percorrere, per diventare veri uomini e in che modo Francesco
Guccini racconti, con una bellissima melodia, il tragico incidente stradale
di cui una giovane amica è stata vittima.
Ripercorreremo il cammino della scrittura musicale, linguaggio dei suoni,
strada per esprimersi e comunicare, dall’antichità ai giorni
nostri nel mondo occidentale:
- scrittura musicale basata sulle lettere dell’alfabeto greco - traduzione,
ad opera dei Romani, dei caratteri greci in lettere latine
- i tre tipi di notazione medievale (alfabetica, neumatica e censurale)
- il primo utilizzo delle righe
- il pentagramma e poi le partiture via via più precise
- infine le partiture moderne, tipiche della musica aleatoria del ‘900
(esempio: John Cage).
Esamineremo i simboli del rigo musicale che è la strada del suono,
quella strada che permette di esprimere e comunicare, suscitando emozioni,
che ci fa incontrare uomini e culture anche nel tempo e nello spazio.
Studieremo la poesia di Giuseppe Ungaretti, giovane soldato in licenza
che, nel periodo di Natale non vuole “tuffarsi” in un “gomitolo
di strade” affollate e rumorose, quella di Gabriele D’Annunzio
che descrive con nostalgia il “rito” della transumanza lungo
i tratturi e quella di Maestro Eckhart, autore del 1300, il quale si stupisce
degli incontri che possono verificarsi lungo la strada della vita.
ATTIVITA’
L’attività che si protrarrà più a lungo e che
richiederà maggiore impegno, sia da parte degli alunni che da parte
delle insegnanti, sarà la realizzazione di nuove pagine del libro
tridimensionale, POP-UP. Ogni ragazzo si cimenterà nella rappresentazione
grafica di scene di vita sulla strada, in ambienti antichi, moderni e
contemporanei, che dovranno essere colorate, rifinite, ritagliate, incollate
e commentate per iscritto.
Abbiamo pensato di far svolgere anche quest’ultima attività
a mano; avremmo potuto abbreviare i tempi, utilizzando il computer, ma
preferiamo che il lavoro di ciascun alunno abbia l’impronta di uno
stile del tutto personale . Compariranno, in alcune pagine, stralci di
documenti storici e rare immagini di strade antiche. Le tecniche di POP-UP
per lo più utilizzate saranno quella del GRADINO, la V-FOLD, il
FLAP e quella del SEMICONO che consente il movimento di una parte del
corpo di un animale o di una persona.
Ciascuna scena richiederà una laboriosa preparazione da parte di
noi insegnanti, in questa creativa attività della “ ingegneria
della carta”, per progettare le scene più salienti, per misurare
accuratamente, tagliare, piegare, ripiegare per trentacinque volte: una
pagina per ogni alunno e due, di maggiori dimensioni, che documenteranno
il lavoro svolto.
A conclusione, occorrerà creare anche una copertina illustrata
con la quale rilegheremo, a mano, il testo.
Occuperanno un notevole spazio, nello sviluppo del progetto, anche le
conversazioni, perché ciascuno possa portare il contributo della
propria esperienza.
Si proporrà la ricerca, si stimolerà la riflessione su fatti
attinenti il tema dell’incidentalità, oltre all’individuazione
delle relative cause, delle conseguenze e alla formulazione di ipotesi
per risolvere il problema. Si analizzerà il materiale relativo
alle strade della musica: prenderemo in esame le “partiture”
delle varie epoche affrontate e ascolteremo brani che riproducono musiche
di tali periodi storici. Visioneremo anche copie di preziosi documenti
musicali: partiture scritte a mano da famosi musicisti (Back, Mozart,
Beethoven, Rossini, Verdi, Cage…)
Con lettere comuni o e-mail inviate all’indirizzo di posta elettronica
della scuola, stabiliremo contatti periodici con le classi quarte del
plesso di Bussecchio.
Infine offriremo l’opportunità di leggere facili articoli
di quotidiani, per commentare la cronaca stradale o immagini non troppo
cruente di incidenti e si solleciterà la formulazione di domande
da porre agli esperti che interverranno nell’ambito della classe…
Alle stesse persone chiederemo di guidarci, durante la visita alla sede
della Polizia stradale, per esplorare la centrale operativa e conoscere
gli strumenti degli agenti che operano quotidianamente sulla strada.
MOMENTI DI VERIFICA
Le strategie e i momenti per fare il punto sul livello di interiorizzazione
e di comprensione dei contenuti approfonditi saranno molteplici e diversificati:
- prove con possibilità di scelta tra VERO o FALSO
- schede contenenti domande a SCELTA MULTIPLA
- verifiche con domande APERTE
- SIMULAZIONE DI PERCORSI sul TAPPETO STRADALE, con possibilità
di servirsi di sagome di pedoni, di ciclisti, di automobiline e di altri
veicoli
- RAGGRUPPAMENTO e CLASSIFICAZIONE di segnali, in base al colore e alla
forma
- loro esatta denominazione, significato e possibile ubicazione
- realizzazione grafica di alcuni segnali, in base alle richieste delle
insegnanti
- prove in cui gli alunni dovranno cimentarsi con l’USO CORRETTO
DELLA NOMENCLATURA delle parti della bicicletta e delle loro funzioni,
per fare in modo che ciascuna di esse sia poi azionata al momento opportuno,
con consapevolezza
- produzione di disegni, con tecniche diverse, per fissare alcuni momenti
del percorso.
Momenti di verifica piacevoli saranno quelli in cui, i ragazzi in coro,
canteranno le melodie attinenti il tema della strada o quelli ludico -
ricreativi nei quali, divisi per gruppi, parteciperanno alla tombola dei
segnali. Si cimenteranno nel gioco “INDOVINA: QUAL E’?”
in cui occorre individuare un segnale con la sua funzione, in base a determinati
indizi forniti di volta in volta dall’insegnante, sulla forma, sul
colore. Oppure dovranno disegnarlo o, infine, collocarlo, nel posto giusto,
sul tappeto stradale, dove si possono simulare i percorsi.
OBIETTIVI DA CONSEGUIRE
Poiché il progetto è di durata biennale, è stato
apportata solo qualche modifica o integrazione agli obiettivi didattici
generali e specifici; per la maggior parte di essi si fa riferimento a
quelli già delineati lo scorso anno:
- Conoscere il linguaggio convenzionale dei principali segnali di divieto/
di obbligo/ di pericolo e di indicazione
- Conoscere le norme che il pedone ed il ciclista sono tenuti ad osservare
sulla strada
- Comprendere che per una guida sicura della bicicletta, occorre conoscerne
le parti e le diverse funzioni
- Conoscere l’importanza dell’uso di questo mezzo, per mantenere
l’ambiente più pulito e mantenersi in forma
- Apprendere quali sono i più importanti compiti degli operatori
addetti alla regolazione e alla vigilanza del traffico
- Comprendere che la loro attività consiste SOPRATTUTTO NEL PREVENIRE
INCIDENTI, non solo nel REPRIMERE comportamenti scorretti e pericolosi
- Conoscere i mezzi, gli strumenti del loro lavoro e l’ambiente in cui
operano
- Sapere dove sono ubicate le principali piste ciclabili della città
- Saperle individuare nella pianta del quartiere e della città
- Comprendere il valore del rispetto delle regole
- Capire che dalla conoscenza e dall’osservanza delle norme del Codice
dipende non solo la nostra sicurezza, ma anche l’incolumità
degli altri
- Riflettere sul valore della vita
- Conoscere la strada e le sue caratteristiche
- Saper analizzare alcuni documenti storici che la descrivono - Apprendere
alcuni tratti salienti della sua storia
- Comprendere l’importanza di alcune strade della nostra regione,
nei tempi passati: la Francigena e la Romea
- Conoscere le strade della musica, delle note
- Saper individuare e analizzare alcune vie dell’arte e della poesia
DISCIPLINE COINVOLTE E METODOLOGIA
Anche per quanto attiene all’aspetto metodologico del nostro progetto
multidisciplinare che coinvolge oltre all’’ambito della lingua
italiana, quello dell’educazione all’immagine, delle scienze,
della storia, della geografia e quello dell’arte, della religione,
della musica e della convivenza civile, non vi sono sostanziali variazioni.
L’alunno, come durante lo scorso anno, sarà protagonista,
attore della ricerca , medierà con la sua creatività le
proposte per realizzare le scene del libro, agirà durante le simulazioni
sui tappeti stradali, accompagnato dall’occhio delle maestre. Si
cimenterà nella elaborazione di lettere da inviare per posta ai
coetanei della scuola Raffaele Rivalta, nella scrittura di e- mail, al
computer sotto la guida delle insegnanti.
Sarà invitato a prestare attenzione durante la guida degli adulti,
ad essere responsabile quando condurrà la sua bici o si muoverà
a piedi. Opereremo per educare gli alunni ad essere attivi e partecipi,
a conoscere e a dominare, per quanto possibile, la strada, perché
tutti siano coscienti dei pericoli che vi possono incontrare.
PIANO FINANZIARIO
Per quanto riguarda gli esperti che hanno operato lo scorso anno nelle
nostre classi (il vigile urbano, i funzionari del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti collegati con l’iniziativa “Comunicare la Sicurezza
Stradale”) e quelli che interverranno nel corso dei prossimi mesi,
appartenenti della Polizia di Stato, in pensione, membri dell’Associazione
A.S.A.P.S. che opera per salvaguardare l’incolumità delle
persone sulla strada, non vi sono spese da sostenere. Alla progettazione
e alla preparazione del POP-UP provvederemo noi docenti delle classi.
Riproponiamo l’acquisto, con un eventuale fondo proveniente dal finanziamento
stanziato dalla Regione, di materiale didattico utile per le attività
dei ragazzi:
- alcuni C D
- numerosi segnali di piccola dimensione
- un semaforo
- un percorso basic con accessori: camion e automobiline di plastica,
pedoni
- un tappeto stradale
Si prevede, inoltre, un ulteriore dispendio di cartoncino bristol, per
la realizzazione del libro tridimensionale e per disegnare le scene interne,
poiché si è deciso di costruire alcune pagine in più,
rispetto a quelle previste precedentemente.
Si pensa anche di produrre una copertina per predisporre la rilegatura.
Occorrono scatole di pennarelli a punta grossa e varie confezioni di colla
Pritt in stick, oltre ad una decina di unità di Tratto pen, destinate
alla realizzazione delle rifiniture
E infine è necessaria una cartuccia per poter scansionare e riprodurre
al computer alcune immagini significative da inserire nel pop-up. Alleghiamo
i preventivi di quest’ultima parte di materiale.
In conclusione, noi insegnanti confermiamo la disponibilità a sensibilizzare
i genitori alla tematica dell’educazione stradale e a coinvolgerli
per partecipare ad un incontro serale.
Nell’ambito delle assemblee di classe, abbiamo presentato le nuove
linee del progetto Marco Emilio Lepido, commentato il percorso finora
seguito, mostrato le pagine del libro già realizzate, prospettato
ai partecipanti la possibilità che essi siano coinvolti e invitati
a prendere parte ad una riunione.
Ci è parso che fra i presenti l’idea sia stata accettata di
buon grado. E per finire, ci piace accomiatarci con un messaggio che suona
come una speranza.
Pochi versi sugli incontri che possono avere luogo sulla strada, qui intesa
in senso metaforico, che è il percorso della vita. Forse l’autore,
in quell’epoca lontana del Basso Medioevo, non poteva certo immaginare
quali sarebbero stati gli effetti di certi incontri e soprattutto quelli
degli scontri fra gli uomini, sulla strada, ben sette secoli dopo.
Incontri
C’E’ QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO
NELL’INCONTRO DEGLI UOMINI NELLA VITA.
L’ INCONTRO IN CUI GLI UOMINI NON PASSANO
SEMPLICEMENTE GLI UNI ACCANTO AGLI ALTRI,
O FANNO SOLTANTO UN BREVE TRATTO DI STRADA INSIEME
NON E’ MAI UN PURO CASO.
POSSONO VENIRE IN MENTE BUONI PENSIERI
AI QUALI NON SI SAREBBE MAI PENSATO;
SI POSSONO COMPIERE AZIONI
CHE NON SI COMPIREBBERO MAI
SE NON SI FOSSE INCONTRATA UNA DATA PERSONA.
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