Soccorritori
e volontari in azione a Islamabad (Ap)
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ISLAMABAD
(PAKISTAN) - Il Pakistan chiede aiuto al mondo dopo il terribile sisma
che ha colpito la regione al confine con l’India e che avrebbe causato
la morte di oltre 30mila persone, secondo le ultime stime. Il presidente
Musharraf ha lanciato un appello agli aiuti internazionali: «Abbiamo
bisogno in modo impellente di medicinali, tende ed elicotteri per raggiungere
persone in regioni lontane e tagliate fuori dal mondo». Difficoltà
confermate dall’inviato del Corriere della Sera, Lorenzo Cremonesi, che
parla di strade disastrate e dell’impossibilità di raggiungere
alcuni villaggi sulle montagne del Kashmir ( ? Audio). L’agenzia britannica
Oxfam avverte che non si può perdere tempo negli aiuti perché
tra le montagne himalayane l’inverno sarà durissimo e già
ora, durante la notte, le temperature sono molto basse. Il governo pachistano
ha intanto proclamato tre giorni di lutto nazionale, da domenica a martedì,
e ha stanziato cinque miliardi di rupie, circa 833 milioni di dollari,
per un primo aiuto d’emergenza. La decisione è stata presa durante
una riunione d’emergenza del governo presieduta dal primo ministro Shaukat
Aziz. I ministri doneranno il proprio stipendio di un mese al fondo costituito
per assistere le popolazioni colpite.
UNIONE EUROPEA E BANCA MONDIALE - Alla disperata richiesta di aiuto
stanno rispondendo alla spicciolata diversi Paesi. La Commissione europea
ha deliberato lo stanziamento di 3,6 milioni di euro in aiuti e il presidente
Barroso ha precisato che, se necessario, potranno essere rapidamente stanziati
altri fondi. La Banca Mondiale ha offerto al Pakistan 20 milioni di dollari,
la Banca Asiatica per lo Sviluppo 10 milioni e la Cina 6,2 milioni, con
un’equipe di sismologi, medici e soccorritori. Per quanto riguarda l’Italia,
i primi aiuti partono domenica sera su un C130 dell’Aeronautica Militare.
Si tratta di generi di assistenza alla popolazione e presidi sanitari.
Il disastro ha anche avvicinato due nemici storici: India e Pakistan.
Il primo ministro di Bombay, Manmohan Singh, ha chiamato il presidente
Musharraf per offrire assistenza.
ALTRI PAESI - Dalla Spagna sono partite unità cinofile dell’organizzazione
non governativa Pompieri uniti senza frontiere, il governo australiano
ha stanziato aiuti equivalenti a 314.000 euro. Mosca ha annunciato la
partenza per Islamabad di un Ilyushin IL-76 con squadre di soccorso. La
Croce rossa delle Filippine sta mettendo a punto un piano di aiuti umanitari
e il Giappone, su richiesta specifica del Pakistan, ha inviato aiuti umanitari,
personale medico e tecnico. Gli Stati Uniti invieranno 100 mila dollari
in aiuti di prima necessità e otto elicotteri militari. Il presidente
Bush ha fatto sapere che l’America è pronta a fornire «tutta
l’assistenza necessaria». Anche l’Afghanistan, colpito marginalmente
dal sisma e nonostante le difficoltà economiche, ha annunciato
l’invio di quattro elicotteri con personale medico e due tonnellate di
medicinali. La Mezzaluna rossa afghana, il corrispettivo islamico della
Croce Rossa, ha inviato ingenti quantità di viveri e medicinali.
Anche le comunità pakistane all’estero si sono mobilitate. Offerte
di aiuto sono arrivate da quella della Gran Bretagna e degli Emirati Arabi
Uniti, dove risiedono 700.000 pakistani. Londra ha già inviato
due squadre di soccorso e ha promesso un aiuto finanziario di 145 mila
euro. Anche Israele ha offerto la sua assistenza al Pakistan, paese con
cui non ha relazioni diplomatiche. Aiuti e disponibilità anche
da Repubblica Ceca, Danimarca, Svizzera, Francia, Grecia, Turchia, Irlanda.
COORDINAMENTO - Le Nazioni Unite si stanno muovendo per coordinare
gli sforzi umanitari, allestendo tre centri d’emergenza in Pakistan.
Un team di otto membri Onu ha attivato un primo centro all’aeroporto,
un altro nella capitale e un terzo nella città di Muzaffarabad.
La portavoce Elisabeth Byrs ha spiegato che i soccorsi sono organizzati
e diretti dai tre centri. Altri sei funzionari giungeranno a Islamabad
entro domenica e il team di Ginevra che si occupa di coordinare gli interventi
per i disastri è pronto per mettersi all’opera. Lunedì pomeriggio
si terrà una riunione con i donatori internazionali.
SI SCAVA SOTTO LE MACERIE - Il Pakistan intanto sta vivendo una
delle sue più grandi tragedie. I soccorritori scavano tra le macerie
di palazzi e scuole per estrarre i corpi delle vittime nelle città
e nei villaggi spazzati via dal sisma. A Balakot, nel Pakistan settentrionale,
genitori e parenti cercano di strappare alla morte centinaia di bambini
e adolescenti sepolti sotto le macerie di due scuole crollate.
ITALIANO DISPERSO - Risulta ancora disperso l’italiano residente
da anni in Pakistan. Si tratta di Alberto Bonanni, un dipendente dell’ambasciata
a Islamabad. Di lui non si hanno notizie da ieri. Lo fa sapere la Farnesina.
Il ministro degli Esteri, Fini, ha detto che la famiglia è stata
informata.
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