ROMA
- Un primo sciopero nazionale di tutti i dipendenti dell’Anas
per l’intera giornata di venerdi’ 30 settembre, e’ stato proclamato
dai sindacati di rappresentanza dei lavoratori del settore per
protestare contro le ipotesi di ’spacchettamento’ dell’Anas
e di pedaggiamento della rete stradale e autostradale.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uilpa Anas, Sada Fast Confsal, Snala Cisal
e Ugl hanno infatti indetto la protesta ’’a fronte dell’ iniziativa
governativa che ribadisce i propositi di privatizzazione e l’assoggettamento
a pedaggi reali o figurativi di tratte stradali e autostradali,
senza preoccuparsi minimamente degli effetti devastanti che
questo produrrebbe per gli utenti della rete stradale e gli
oltre 6500 dipendenti aziendali’’.
Secondo il segretario nazionale della Filt Cgil, Roberto Martelli
il progetto di spacchettare l’Anas e venderla pezzo per pezzo
ai privati e’ confermato dall’emendamento ad un decreto legge,
in fase di conversione presso il Senato, presentato dal presidente
della commissione Lavori pubblici del Senato, Luigi Grillo.
’’Il testo dell’emendamento per il nuovo modello di funzionamento
dell’Anas - spiega il dirigente sindacale - prevede la possibilita’
di dare a societa’ partecipate compiti affidati fino ad oggi
all’Anas e di dare a queste societa’ subconcessionarie, che
faranno capo anche a soggetti privati, la possibilita’ di riscuotere
direttamente i pedaggi, reali e figurativi (ombra), che saranno
previsti per una gran parte dell’attuale rete stradale e autostradale’’.
Con questo progetto, ribadiscono i sindacati, potrebbero essere
sottoposti a pedaggio il gran raccordo anulare di Roma, la Salerno-Reggio
Calabria, la Messina-Catania, la Orte-Ravenna e molte altre
arterie ancora.