SPAGNA, CAMPAGNA MEDIATICA PER L’USO DELLE CINTURE DI SICUREZZA, ANCHE DIETRO: È UN SUCCESSO (98%) E ORA L’OBIETTIVO È FARLE INDOSSARE AL 100% DEI CONDUCENTI E PASSEGGERI.
di Lorenzo Borselli |
MADRID — Parliamo spesso di Svizzera, e ancor più spesso di Francia. Ma in Spagna, le cose — almeno sul fronte della sicurezza stradale, come vanno? Siamo riusciti ad avere alcuni dati, estremamente significativi, del trend iberico alla corte di Juan Carlos, che mostrano come le politiche degli ultimi governi, su questo specifico settore, siano state davvero bipartisan, forti anche delle ingenti risorse europee su cui il Paese ha potuto contare, favorite dalla presenza di Loyola De Palacio nell’esecutivo della Commissione di Romano Prodi, proprio con delega ai trasporti ed alla sicurezza stradale. Si tratta, come vedremo nei prossimi giorni, di dati davvero confortanti, sia sul medio periodo relativamente al ciclo estivo, che in relazione alle ultime due settimane, nelle quali l’intero Paese è stato al centro di una vigorosa campagna volta all’uso delle cinture di sicurezza, denominata "No salgas sin el", "non salire senza di lei". I controlli messi in atto in questa fase, hanno evidenziato risultati estremamente positivi, tanto che la Direzione Generale del Traffico (DGT) ha rilevato come il 97,5% dei conducenti e il 98,8% dei passeggeri — su un totale di 383.852 veicoli controllati — faccia abitualmente uso delle cinture di sicurezza durante la marcia. Un uso generalizzato, dunque, accertato grazie a un dispositivo speciale messo in atto dalle autorità iberiche che ha visto coinvolte la Guardia Civil — che in Spagna espleta il servizio di polizia stradale — la Policia Nacional e le varie Polizie Locali, strutturate sia a livello regionale che municipale. Gli
agenti della Guardia Civil, nel periodo di osservazione, hanno
elevato 13.003 verbali di contravvenzione: tutto sommato poche,
se si tiene conto dell’alto numero di veicoli controllati
e se si tiene conto che anche in Spagna, esattamente come in
Italia, viene redatto un atto a parte per ogni passeggero. Al
computo mancano ancora i dati di Catalogna e dei Paesi Baschi,
nei quali le competenze sul traffico sono demandate alle autorità
locali, in forza del regime di statuto speciale che vige in
quelle zone, ma sulla tendenza complessiva ci sono ormai pochi
dubbi. Per
quanto riguarda invece i sistemi di ritenuta per i passeggeri
più piccoli, la percentuale di utilizzo è leggermente
inferiore a quella delle cinture di sicurezza, anche se il suo
effettivo allaccio resta comunque alto. Secondo la Guardia Civil
veniva utilizzato correttamente nel 91,67% dei veicoli controllati,
mentre negli studi precedenti difficilmente la percentuale superava
il 50%. Fatto sta che gli incidenti stradali, e noi non ci stanchiamo mai di ripeterlo, hanno provocato nel corso del 2003, nei soli paesi dell’Unione Europea, oltre 46.700 vittime: è come se una città come Sesto Fiorentino sparisse improvvisamente. Ora, in Spagna, la DGT punta al bottino pieno e i suoi vertici ritengono che se la guardia resterà alta, entro pochi mesi tutti indosseranno abitualmente la cintura. |