FIRENZE, 14 SETTEMBRE 2005 - Un’operazione
perfettamente coordinata per fermare i nomadi fuggitivi senza che
potessero opporre resistenza. Così il capo della Squadra Mobile di
Firenze, Filippo Ferri, ha descritto l’operazione che ha permesso ieri
di bloccare sull’A1, all’altezza di Barberino del Mugello, le due auto con
a bordo sette nomadi di origine serba, sospettati di aver preso parte alla
rapina di Taormina, durante la quale sono morti l’imprenditore siciliano
Pancrazio Muscolino e uno dei banditi.
La difficoltà maggiore era costituita dal fatto che a bordo delle auto
viaggiavano anche due bambini. Gli agenti della Stradale hanno così
simulato un ingorgo per bloccare la carreggiata. Il blitz è durato
pochissimo e i nomadi sono stati accompagnati nella caserma della Polizia
Stradale di Firenze Nord.
Nella borsa di una delle donne c’erano oltre cento gioielli in oro
. È stato il riconoscimento di alcuni di questi monili da parte della
vedova di Muscolino l’indizio principale che ha ’inchiodato’ i nomadi. Due
dei sette fermati, Vitomir Stojanovic, di 37 anni, e Boza Jovanovic, 31
anni, sono stati trattenuti in stato di arresto.
Le ipotesi di reato contestate sono di concorso in omicidio volontario
e rapina. Anche Vesna Radoslajevic, la donna di 42 anni trovata in
possesso dei gioielli, è stata arrestata, ma è accusata solo di
ricettazione. Un quarto uomo è stato arrestato per essere evaso dagli
arresti domiciliari.Altri tre sono stati denunciati per ricettazione in
concorso. |