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Stacca il dito al vigile con un morso e si difende: “Non mi pento. Così stiamo pari”

ROMA – “Per il morso al vigile non mi pento”, parla, parla e si difende Francesco, 54 anni, pony express per 400 euro al mese, che giovedì scorso (24 ottobre) ha morso il dito a Giuseppe Caracciolo, 55 anni, agente della polizia municipale dal 29 anni: “Sono loro che mi hanno preso a calci e pugni. Che dovevo fare? Così stiamo pari”.

Era privo di documenti Francesco E. non era la prima volta, già in passato si era imbattuto in quei vigili, fermato per lo stesso motivo e portato al comando del Git di viale Ostiense. “Gli ho detto di guardare sul libretto di circolazione – questa la sua ricostruzione – lo scooter è intestato a me, ma hanno voluto identificarmi per forza. Una volta arrivati al comando hanno iniziato già sul piazzale a tirare calci e pugni, tutti contro uno. Mi dispiace ma non sono pentito, non avevo scelta. Ora sono pieno di dolori”.

Cambia il punto di vista, cambia la versione. Secondo il vigile Francesco “sembrava normale ma quando siamo scesi dall’auto e ho iniziato a perquisirlo si è scaraventato contro di me: calci, pugni, graffi sulla testa e poi quel morso che mi ha strappato una falange del mignolo”.

 

da blitzquotidiano.it

 



 

Siamo pari? Veramente per l’agente ora sono dispari... altro che! (ASAPS)

 

 

Mercoledì, 30 Ottobre 2013
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