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Pirateria 05/11/2013

Pirateria stradale, maglia nera alla Lombardia

Nei primi nove mesi dell'anno si contano ben 737 episodi di omissione di soccorso sulle nostre strade, con 907 feriti e 82 morti lasciati sull'asfalto senza pietà. Tre pirati su quattro sono italiani, il 60% del totale viene rintracciato dalla polizia anche grazie alle telecamere

Tanti, troppi gli episodi di pirateria stradale in Italia. Dall’inizio del 2013 al mese di settembre si contano – secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio Il Centauro dell’Asaps –  737 episodi in cui il guidatore che ha causato un incidente o ha investito una persona non si è fermato a prestare soccorso o a constatare i danni. Come abbiamo raccontato nella nostra inchiesta nei giorni scorsi, molti di questi episodi (circa il 10%), sono legati alla mancanza dell’assicurazione, sono infatti almeno 4 milioni i veicoli circolanti privi di copertura e in caso di incidente il conducente preferisce fuggire piuttosto che affrontare le conseguenze legali. Molti altri casi di fuga, invece, sono dovuti alla condizione del guidatore al momento dell’incidente: il 20% dei pirati fermati poco dopo l’incidente risulta aver guidato sotto effetto di alcol o stupefacenti. Degli altri, purtroppo, non è possibile risalire con certezza allo stato psicofisico al momento dell’incidente in quanto spesso vengono rintracciati dopo giorni dal fatto.
 
Un pirata su quattro è di nazionalità estera. Ma gli altri tre sono italiani. E aumentano anche le donne pirata. La maglia nera per il maggior numero di casi va alla Lombardia che conta 117 episodi di fuga e 10 morti in seguito all’incidente solo nei primi nove mesi dell’anno. Segue l’Emilia Romagna che registra 82 casi (di cui 6 con decesso), con Rimini e Ravenna in pole position con rispettivamente 22 e 14 pirati della strada, seguite da Bologna che conta 10 omissioni di soccorso e un morto lasciato sull’asfalto, a pari merito con Parma con 10 episodi e fortunatamente nessuna vittima.

La buona notizia è che il 60% dei pirati della strada viene identificato e preso grazie all’uso delle telecamere ormai disseminate sul territorio. Ma c’è ancora un 40% di impuniti che circolano liberamente. I numeri sono ancora più impressionanti se prendiamo in considerazione il dato nazionale: i 737 episodi di pirateria hanno prodotto 907 feriti e 82 morti. L’Asaps coglie l’occasione di ricordare che “è auspicabile che finalmente la politica trovi anche il tempo per approvare la nuova figura dell’omicidio stradale con un aumento significativo delle pene, soprattutto le minime. Per chi uccide ubriaco o drogato e per di più si dà alla fuga dovrebbe poi scattare il cosiddetto “Ergastolo della patente” (ritiro della licenza di guida a vita). Alla fine di una vita deve corrispondere in questi casi la fine della guida per il pirata”, concludono.

 

di Silvia Bonaventura
da repubblica.it

Martedì, 05 Novembre 2013
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