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Notizie brevi 05/11/2013

Limiti più bassi per i trasporti commerciali
Rivoluzione "slow" in Pianura Padana

Mit e Ministero dell'Ambiente potrebbero decretare il provvedimento. CNA-Fita contrarie, chiedono smentita

Le indiscrezioni trapelano dall'associazione dell'autotrasporto Fita Cna – Unione Nazionale Imprese di Trasporto (www.cnafita.it), secondo la quale i ministeri dei Trasporti e dell'Ambiente vorrebbero introdurre i limiti di velocità dei veicoli industriali sulle strade della Pianura Padana, a causa degli elevati livelli d'inquinamento.

La Fita, che spiega che sarebbe stata già svolta una riunione tra alcuni dirigenti dei due ministeri per scrivere un decreto urgente sulla riduzione dei limiti di velocità dei camion, ha già espresso la propria contrarietà a tale provvedimento: "La cosa, se vera, risulterebbe ancora più grave perché mai confrontata con le associazioni di categoria ma soprattutto perché andrebbe a colpire il trasporto commerciale conto terzi in regioni con già con molti problemi”, fa sapere l’associazione, che aggiunge come sia “paradossale che debba pagare il conto terzi che è già gravato dai costi per gli investimenti per l'acquisto di mezzi Euro 5 ed Euro 6 per abbattere simili emissioni, senza contare che i nostri autotrasportatori subiscono una velocità commerciale tra le più basse in Europa e con regole sui tempi di guida e riposo sempre più stringenti". La richiesta, inviata al ministero dei Trasporti, è di ricevere una smentita o, se la notizia fosse confermata, la revoca della decisione.

Il provvedimento sarebbe giustificato dall'aumento dei livelli d'inquinamento derivante dalle polveri sottili. Secondo gli ultimi studi presentati al Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), infatti, dare un taglio allo smog aiuterebbe drasticamente a vivere più a lungo e meglio e, se si dimezzassero inquinamento ed emissioni nelle città italiane, si registrerebbero almeno 6mila morti in meno ogni anno, con un risparmio annuale complessivo pari a 10 mld.

”Lo studio è stato condotto su 100 lavoratori di un'acciaieria di Milano fortemente esposti a polveri sottili PM10 e PM5, a livelli non diversi da quelli che può respirare una persona ad esempio nel centro di Roma - spiega Francesco Violi dell'Università la Sapienza, coordinatore della ricerca - Per la prima volta si è visto un possibile meccanismo che lega lo smog alle malattie cardiovascolari, perché lo stress ossidativo è una delle cause principali di questo tipo di patologie".

 

di Sara Ficocelli
da  repubblica.it/motori

 


 

La notizia ci sembra destinata a sollevare parecchie polemiche. La seguiremo con attenzione. (ASAPS)

 

 

 


Martedì, 05 Novembre 2013
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