Incidenti stradali, per gli anziani è allarme rosso
Colpo di scena, stavolta è proprio il caso di dirlo, i giovani non sono i più a rischio negli incidenti stradali. O meglio, lo sono sempre, ma andando ad analizzare i dati Istat sugli incidenti stradali 2012 per classi di età e per popolazione disponibile si scopre che gli over 79 hanno l'indice di mortalità più alto in assoluto, perfino superiore a quello della fascia da 20 a 24 anni.
E se per quanto riguarda i conducenti la battaglia è aperta e i dati sono in qualche modo confrontabili, (dipende da come si sommano le fasce di età, ma in sostanza i giovani sono sempre in testa), andando ad analizzare i dati dei pedoni si scopre come le tre fasce di età 60-69, 70-79 e over 79 siano ad elevatissimo rischio.
Numeri ed analisi che fino ad oggi sono state bellamente ignorate e che probabilmente imporrebbero qualche riflessione in più perché tutta la sicurezza stradale moderna punta sui giovani, sull'educazione stradale nelle scuole, sulla sensibilizzazione dei più giovani
ai temi della circolazione. Ma non esiste nulla di nulla dedicato agli anziani che - statistiche alla mano - sono di sicuro una categoria ad alto rischio. Anzi, ad altissimo...
E già perché tornando ai dati diffusi da Aci e Istat, tra gli aspetti positivi va considerato che il numero dei morti under 30 è diminuito passando da 972 a 819, diventando cioè il 22,5% del totale delle vittime della strada, rispetto ad oltre il 25% registrato nel 2011. E questo ha comportato l'inversione di tendenza di cui parliamo. Non solo: confrontando i dati del 2012 con quelli del 2008, si vede chiaramente che grosso calo indice di mortalità è stato sui giovani.
E se ora tutti sono preoccupati per il numero degli utenti deboli che perdono la vita sulle strade italiane (il totale di 1.757 persone morte, composto da 564 pedoni, 289 ciclisti e 904 motociclisti, infatti, rappresenta quasi la metà del numero complessivo delle vittime della strada) pochi si sono accorti che nella categoria di "utenti deboli" ce n'è una più debole delle altre...
da repubblica.it/motori