Forlì
Revisioni false, raffica di sequestri di auto bulgare
FORLI' - Sono ormai una trentina le auto bulgare fermate in città con la revisione falsificata ad arte. Ormai però la Polizia municipale ha scoperto il trucchetto e il giochino, per i cittadini di nazionalità bulgara, è finito. E’ il Nucleo operativo della municipale di Forlì che lavora su questo fenomeno. Un caso trattato dai vigili urbani con la Polizia Stradale di Forlì quando scoppiò e si scoprì che i bulgari non facevano la revisione e circolavano grazie a dei documenti falsi fatti proprio per evitare questo oneroso controllo obbligatorio. Il traffico di falsi documenti per la revisione delle auto che arrivavano dalla Bulgaria è veramente imponente. Continua quindi incessante il controllo sui tagliandi di revisione di veicoli bulgari contraffatti. L’ultimo è stato scoperto l’altra sera. E pochi giorni prima ne era stata trovato un altro.
Durante un controllo del territorio, una pattuglia della municipale ha notato il veicoli di nazionalità bulgara e ha fatto un controllo. Dalla visione dei tagliandi esposti sui vetri parabrezza dell’auto sono emerse le solite difformità dagli originali tali da far ritenere la falsità degli stessi. Ormai i vigili sono diventati degli specialisti su questo problema. La verifica della documentazione esibita tramite la strumentazione in dotazione al Corpo di Polizia Municipale ha confermato che si trattava di bollini falsificati in modo analogo a quelli già posti sotto sequestro nei precedenti interventi. In totale sono 28 i veicoli bloccati con la falsa revisione. Ogni volta i mezzi vengono sequestrati così come vuole il codice della strada e anche questo diventa un problema.
Il fenomeno si è allargato anche al Paese confinante: la Romania. Infatti fra i 28 veicoli sequestrati alcuni di questi erano condotti da romeni. Tutto era iniziato a maggio quando la Polizia stradale di Forlì-Cesena e la Municipale avevano denunciato 8 persone di un’organizzazione che importava dalla Bulgaria di documenti falsi, che venivano smerciati in zona stazione, a Cesena. Di qui i controlli sono sempre proseguiti con attenzione anche perché questi veicoli senza una vera e propria revisione diventano un pericolo non solo per chi li guida ma per l’incolumità altrui. Le auto bulgare, dopo i cinque anni dall’immatricolazione, devono recarsi alla revisione annualmente. E il costo è di pochi euro, ma per i cittadini bulgari che vivono in Italia essere in regola è costoso. E nemmeno possono andare nel loro Paese d’origine per risparmiare perché tra viaggio di andata e ritorno spenderebbero comunque parecchio. Così il traffico di documenti falsi ha trovato terreno fertile. E il terminale di questo mercato è Cesena nel piazzale Karl Marx di fronte alla stazione ferroviaria dove ogni venerdì arrivano i corriere dall’Est.
r.b.
da romagnanoi.it