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Notizie brevi 04/10/2005

Da L’Agenzia - Imprenditore bergamasco arrestato a Palazzolo dopo un inseguimento di quasi 30 chilometri. Folle fuga, carabiniere investito L’uomo già denunciato nelle scorse ore. Per bloccarlo esploso un colpo

da Il Giornale di Brescia
Imprenditore bergamasco arrestato a Palazzolo dopo un inseguimento di quasi 30 chilometri. Folle fuga, carabiniere investito
L’uomo già denunciato nelle scorse ore.
Per bloccarlo esploso un colpo
m. bon.

 

Una folle fuga, sul filo dei 140-150 chilometri orari, che finisce male. Perché a San Pancrazio il fuggiasco - ormai incastrato - non cede, anzi ingrana la retromarcia ed investe un carabiniere. A quel punto parte un colpo di pistola e l’uomo, un imprenditore bergamasco, s’arrende, ma non senza prima innescare una violenta colluttazione. Protagonista di un rocambolesco inseguimento, per quasi trenta chilometri, tra la Franciacorta e l’Oglio passando per il basso Sebino, è un cinquantacinquenne di Azzano San Paolo sul cui conto ora pesa un’accusa di tentato omicidio. Dietro quella pericolosa fuga si cela una storiaccia che ha dell’assurdo, costellata da violenze e soprattutto da un più che probabile stato di alterazione. E il protagonista è proprio quell’imprenditore orobico che già nei giorni scorsi era finito nei guai su e giù per la nostra provincia, «incassando» denunce a piede libero. È mezzanotte passata quando nel parcheggio di una discoteca di Corte Franca quel cinquantenne crea qualche problema con i clienti. Potrebbe essere armato, perché alla cintura porta una fondina per pistola. Due elementi, questi, che spingono gli addetti alla vigilanza a chiamare il 112; nel frattempo l’uomo si barrica nella sua auto, una Porsche di color grigio, alzando al massimo il volume della radio. Arrivano i militari e l’uomo, improvvisamente, ingrana la prima e fugge all’impazzata. Scatta l’inseguimento che si protrae per oltre mezz’ora, da Corte Franca a Adro e poi giù a Capriolo e Paratico per poi approdare a Palazzolo, o meglio nella frazione di San Pancrazio. L’automobilista tenta di tutto pur di seminare i carabinieri che lo tallonano, senza mai perderlo di vista. Il pericolo corre insieme a quella Porsche che compie sorpassi a dir poco azzardati, imbocca rotatorie in senso contrario, sbanda e rischia ripetutamente di schiantarsi, alimentando paura lungo le strisce d’asfalto e nei centri storici dei paesi attraversati. Ma i carabinieri (in azione ci sono quelli di Adro, Iseo, Palazzolo e del Nucleo operativo radiomobile di Chiari) non mollano e riescono addirittura a sbarrargli la strada nel momento in cui tenta di imboccare il casello dell’autostrada, a Palazzolo. Questione di minuti ed il cerchio si stringe, perché quel potente veicolo s’infila in una strada chiusa, a due passi da piazza Indipendenza. I carabinieri circondano la Porsche ma l’uomo non s’arrende affatto. Ingrana infatti la retro ed investe in pieno un carabiniere in forza alla stazione di Palazzolo, che cade sul lunotto mandandolo letteralmente in frantumi: trasportato poi al Pronto soccorso di Chiari, ne avrà per quindici giorni. Ma non finisce qui. Perché l’automobilista inizia a muoversi nervosamente all’interno dell’abitacolo e tutto fa pensare, a dire dei carabinieri, che sia armato. A quel punto un militare esplode un colpo di pistola che si conficca nel parabrezza decretando la fine di quella folle fuga. L’uomo scende e, ancora in un forte stato di alterazione, si scaglia, a suon di calci e pugni, contro i militari che, a fatica, lo arrestano. Anzi, anche un carabiniere di Iseo finirà all’ospedale... per lui prognosi di dieci giorni. Gli investigatori - in testa il tenente Alessandro Amadei - iniziano a scavare a fondo sul suo conto e scoprono che si tratta dello stesso imprenditore denunciato giovedì sera a Clusane d’Iseo, accusato di resistenza e minacce qualche giorno prima dagli agenti della Polizia stradale e, mercoledì sera, bloccato a Brescia dagli uomini del Commissariato Carmine. Perché s’aggirava tra contrada Pozzo dell’Olmo e via San Faustino armato di pistola (risultata poi essere a gas, per sparare quindi pallini in gomma) e di tesserina-placca della Polizia, evidentemente fasulla.


 

 

 

 

Martedì, 04 Ottobre 2005
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