Gli incredibili dati dell’Osservatorio il Centauro-ASAPS
sui bambini uccisi dai genitori, nonni, parenti o conoscenti in manovra nei cortili di casa. Già 5 nel 2013 (su un totale di 45), e 9 nel 2012 su un totale di 50 vittime
Ultima tragedia a Lucera (FG), lo zio nel fare retromarcia
investe la nipotina che muore
L’appello alla prudenza dell’ASAPS
(ASAPS) Sembra assurdo ma secondo l'Osservatorio il Centauro - ASAPS sono già 5 i bambini morti nel 2013 nei cortili di casa, nelle aie o spazi privati cosiddetti amici, travolti dall'auto in manovra guidata dal papà, dalla mamma, dal nonno o un altro parente o conoscente.
Nel 2012 sono stati 9 i bambini uccisi con le stesse modalità (su 17 bimbi pedoni morti sulle strade) , per un totale di 14 piccole vittime in neanche due anni, nonostante i sempre più diffusi sensori di retromarcia sui veicoli. La tragedia più grande che possa capitare!!
E’ di questi giorni l’ultima grave notizia della morte di una bimba di appena due anni investita dall’auto dello zio che stava facendo manovra di retromarcia.
Un fine settimana in campagna, con le famiglie riunite e i piccoli che giocano nel cortile si trasforma in un batter d’occhio in tragedia perché una bimba di due anni, con la vivacità, la curiosità e la velocità di esecuzione naturale dell’età, sfugge un attimo al controllo del genitore e urta contro l’auto dello zio che sta facendo retromarcia.
Le sue condizioni appaiono subito critiche tant'è che la piccola muore subito dopo l’arrivo all’Ospedale, nonostante l’immediato trasporto al Pronto Soccorso e un disperato tentativo dei medici di salvarla.
Gli accertamenti sono stati svolti da agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Lucera. Il pm non ha disposto l'autopsia, ma la Procura ha aperto un'inchiesta.
E questo, purtroppo, è solo l’ultimo degli episodi che vede coinvolti giovani vite appena sbocciate, bambini cui la strada ha tolto la maggior parte del cammino ancora da percorrere.
La morte di un bambino, di per sé inconcepibile per la mente di qualsiasi persona, lo è ancor di più per un genitore che sopravvive a questo dolore straziante: immaginate poi se la causa di tutto è proprio un babbo, una mamma, un nonno o un parente stretto.
L’ASAPS ha monitorato, nell’ambito del costante impegno rivolto ad una maggiore sicurezza sulle strade, tutti gli incidenti accaduti nel 2013 che hanno visti coinvolti dei bambini (l’Osservatorio conteggia gli incidenti gravi a bambini fino a 13 anni).
Sono stati 707 gli episodi accaduti alla data del 31 ottobre 2013 e hanno causato la morte di ben 45 bambini (28 maschietti e 17 femminucce): di queste morti premature, lo abbiamo visto, 5 sono state causate da un parente (genitore, nonno, zio, ecc.) impegnato in manovre di retromarcia. Nel 2012 9 le giovani vittime a causa di incidenti simili a quello accaduto in provincia di Foggia e i numeri sono troppo importanti e strazianti per non essere letti in maniera approfondita.
Partendo dalla considerazione, come detto in apertura, che nel 2013 sono stati 707 gli episodi che hanno visto coinvolti i bambini, ricordiamo che oltre ai 45 decessi (8 vittime erano straniere) ci sono stati anche 840 feriti, più o meno gravi con conseguenze a volte invalidanti.
47 episodi sono accaduti in autostrada (5 decessi e 65 feriti) 280 in centro urbano (16 decessi e 305 feriti) 276 nelle strade statali e provinciali (24 decessi e 342 ferriti) 2 episodi, infine, sono accaduti nei fondi agricoli provocando due ferimenti.
Le 45 giovani vittime erano 23 trasportate, 4 ciclisti 1 in ciclo-moto e ben 17 pedoni.
Volendo toccare solo marginalmente il problema della sicurezza del trasporto in auto dei bambini e la sensibilizzazione sull’uso di seggiolini omologati anche per i minimi spostamenti, una campagna portata avanti in maniera molto determinata dall’ASAPS in questi anni, vogliamo soffermarci sul problema rilevato dalla notizia della tragedia avvenuta domenica scorsa.
La morte di questi bambini che sfuggono al controllo e, soprattutto, alla vista di chi sta compiendo una manovra di retromarcia, deve far riflettere sia chi si occupa di sicurezza come l’ASAPS, sia i costruttori di auto.
Forse uno studio più approfondito sui sistemi di rilevazione ostacoli (sensori) potrebbe far sparire eventuali “zone d’ombra” entro le quali passano inosservate le piccole sagome dei bambini che transitano ignari di quanto sta accadendo.
Una cultura meno frettolosa e più prudente, poi, è sempre l’arma in più nelle mani di un automobilista impegnato in qualsiasi manovra che prevede la presenza di un bambino, sia esso trasportato in auto, moto, bicicletta, a piedi mentre attraversa una strada, o libero di giocare in un cortile o nell’aia della casa in campagna. Quando si manovra in un cortile, in un’aia, in uno spazio cosiddetto amico, si devono sempre avere in vista i bambini di casa, o comunque si deve sapere dove sono.
Siamo tutti padri, madri, nonni e zii, prima ancora di essere attenti lettori delle cose inerenti la sicurezza stradale e per questo auspichiamo che episodi come l’ultimo di Lucera non abbiano più a ripetersi, nel nome della sicurezza stradale ma, soprattutto, nel rispetto delle giovani vite che meritano di camminare ancora per tanto tempo su quella stessa strada. (ASAPS)
L'assurda tragedia dei bambini uccisi nei cortili di casa che solo l'ASAPS ha saputo mettere in evidenza.
Una sigla al servizio della sicurezza anche dei nostri bambini (ASAPS)