La
Consulta Nazionale dei CRU ha organizzato a Genova, mercoledì 8
settembre, in concomitanza con la Festa Nazionale dell’Unità,
un incontro dal titolo “la strada ne uccide più del cantiere”
per discutere dell’annoso problema degli infortuni in itinere che
coinvolge sempre più italiani.
Molti degli infortuni e dei decessi che ogni anno si verificano nei luoghi
di lavoro e durante il tragitto casa-lavoro-casa sono legati all’utilizzo
dei mezzi di trasporto. Nel 2002 l’INAIL ha registrato 1.481 infortuni
mortali, di questi 431 sono avvenuti alla guida di un mezzo, 90 a bordo
come trasportati e 390 sono state le vittime di infortuni "in itinere".
911 vittime su 1.481, ben più del 50% dei lavoratori muoiono quindi
sulle strade. La recente introduzione della patente a punti ha reso ancora
più evidente questo fenomeno, riducendo gli incidenti mortali sulla
strada, si sono ridotti sensibilmente anche i decessi che hanno coinvolto
i lavoratori. I dati dell’INAIL evidenziano per il 2003 una riduzione
degli infortuni mortali che sono passati da 1.481 a 1.394. In questa riduzione
delle vittime ha inciso notevolmente la normativa sulla patente a punti,
in quanto sono diminuite, in particolare, dopo anni di crescita, le vittime
degli infortuni "in itinere" passate a 328 rispetto alle 390
del 2002.
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Il
Dr.Sandro Vedovi
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Il
Dr.Massimo Aquila
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“Per
parlare del problema e per affrontarlo”, come ha sottolineato Giancarlo
Brunello, Direttore Centrale Relazioni Esterne di Unipol Assicurazioni
e CRU, durante l’introduzione al dibattito, è stato organizzato
questo incontro, che ha visto la presenza, tra gli altri, di alcuni tra
i maggiori esperti italiani di sicurezza stradale, di rappresentanti sindacali,
dei Consigli Regionali CRU e di Euresa, un’holding che raggruppa
le mutue e le assicurazioni del mondo cooperativo europeo, oltre a Unipol
Assicurazioni, Macif in Francia (mutua lavoratori del settore del commercio
e dell’industria), Maif, sempre in Francia (mutua insegnanti), P&V
in Belgio (gruppo cooperativo), Folksan in Svezia (movimento cooperativo
e sindacale) Huk - Coburg in Germania (mutua) e LB in Danimarca (Gruppo
mutualistico).
Giancarlo Brunello ha ribadito che le riflessioni sugli incidenti in itinere
hanno spinto Sicurstrada, da molti anni impegnata ad affrontare il delicato
problema dell’incidentalità stradale, ad interessarsi e a
prendere iniziative collegate al mondo del lavoro. Questa nuova direzione
imboccata da Sicurstrada ha permesso l’avvio di numerosi progetti,
tra questi quello denominato “Infortuni professionali su strada ed
in itinere” grazie al finanziamento dell’Assessorato alla Formazione
Professionale della Regione Emilia Romagna (tramite i fondi del Fondo
Sociale Europeo). Il progetto, che si è concluso il 30 giugno scorso,
attraverso un’azione coordinata e congiunta tra soggetti pubblici e privati,
in grado di creare un contesto culturale, tecnico e organizzativo favorevole
ad un più efficace governo della mobilità ed alla riduzione
dell’incidentalità, prevedeva una formazione specifica (88 ore,
di cui 16 in circuito a Misano), sul rischio che procura la strada, rivolta
ad una serie di figure professionali già operative sulla sicurezza
nelle loro aziende come le AUSL Bologna Nord - Città - Sud, confluite
nell’AUSL di Bologna, le Aziende sanitarie di Imola, di Ferrara e di Ravenna,
la Provincia di Bologna, i delegati sindacali della Funzione Pubblica
CGIL, le imprese private come Manutencoop e Unipol Assicurazioni, i Consorzi
di autotrasporto clienti di Unipol come CTL, Consar e Ratio Sistemi.
Sandro Vedovi, Segretario Nazionale di Sicurstrada, durante il suo intervento,
ha sottolineato l’importanza della formazione dei lavoratori e “per
farlo – ha dichiarato - è necessario entrare nei luoghi di
lavoro ed utilizzare le modalità già in vigore di sensibilizzazione”.
Una di queste è la formazione prevista dalla legge sulla sicurezza
nei luoghi di lavoro, la famosa 626, che potrebbe inserire, tra le argomentazioni
affrontate, la sicurezza negli spostamenti sulla strada. E’ importante
anche coinvolgere le rappresentanze sindacali che si occupano di sicurezza
dei lavoratori e sensibilizzarle agli incidenti stradali affinché
diventino loro stesse portavoce di questi problemi.
Sicurstrada, nella sua attività di sensibilizzazione e di formazione
degli italiani sulla guida sicura, collabora proficuamente ed intensamente,
come sottolineato più volte durante l’incontro dai rappresentanti
della Fondazione Cesar e di Sicurstrada, con l’Asaps, il cui Presidente,
presente all’incontro, non ha mancato di sottolineare la pericolosità
dell’infortunio in itinere per i lavoratori delle Forze dell’Ordine.
Un esempio riportato chiarisce più di tante parole il fenomeno:
nell’estate 2004, su 9 decessi che hanno visto coinvolte le forze
dell’ordine, ben 8 sono stati causati da incidenti stradali o durante
il tragitto verso casa o durante il servizio.
Michele Sabatino, Presidente CRU e Segretario Regionale CNA Piemonte,
ha posto l’attenzione sull’importanza degli interventi della
politica e della programmazione degli investimenti. Le risorse, per il
Segretario della CNA del Piemonte, devono essere distribuite tra le imprese
in modo più obiettivo e più diffuso. Non è corretto
che solo il 3% delle aziende Italiane ricevano più del 90% delle
risorse pubbliche destinate alla sicurezza. “Le piccole e medie imprese
– ha sottolineato Michele Sabatino – in questa particolare fase
storica hanno grosse difficoltà economiche, alcune fanno fatica
a sopravvivere, quindi è difficile che riescano ad investire grosse
somme di denaro in sicurezza”. Corrado Angeloni, Segretario Generale
Associazione Agenti Unipol Assicurazioni (AAU), ha rivolto un messaggio
all’Unipol e ai suoi agenti affinché si sentano partecipi
nel cambiamento di mentalità degli italiani alla guida.
Antonio Molari, CGIL Liguria, VicePresidente del CRU Liguria e coordinatore
di SicurLiguria, dopo aver constatato la non applicazione totale della
legge 626 e le difficoltà che ci sono nel farlo, ha distribuito
le responsabilità dell’insicurezza nei luoghi di lavoro tra
tutti i soggetti coinvolti, tra questi: lo Stato, le Regioni, le Province,
i Sindacati. Viste le difficoltà incontrate nell’applicazione
della legge 626, “la Fondazione Cesar e Unipol Assicurazioni - come
dettagliatamente illustrato dal VicePresidente del CRU Liguria - hanno
avviato a livello nazionale un progetto, che attraverso un sistema informativo
e formativo, intende far crescere un nuovo e rinomato interesse tra le
organizzazioni socie sulla sicurezza nel mondo del lavoro”. Per ottenere
questi risultati è stato previsto di: creare un sito internet capace
di selezionare le informazioni presenti nel sistema; realizzare alcune
ricerche locali su fenomeni legati alla sicurezza e di diffonderle attraverso
il sito internet; organizzare alcune iniziative pubbliche finalizzate
a diffondere i risultati del progetto o alcune problematiche di settore
a livello locale; e infine progettare e programmare gli strumenti utili
alla formazione dei quadri delle diverse organizzazioni sindacali. L’intervento
di Massimo Aquila del Dipartimento Sanità Pubblica Azienda USL
di Bologna si è incentrato sulla gestione e l’utilizzo delle
banche dati. Secondo il rappresentante della USL bolognese nessuna banca
dati italiana è completa, anzi molte sono largamente imperfette.
Solo per fare qualche esempio la banca dati dell’INAIL contiene circa
il 28% dei casi che vengono archiviati dalle strutture del 118 come incidenti
sul lavoro. La mancanza di dati precisi può rappresentare una grossa
lacuna da colmare al più presto per tutti quelli che si occupano
di sicurezza e prevenzione perché, come ha sottolineato Massimo
Aquila, solo attraverso una comprensione reale del fenomeno è possibile
apporre le misure più idonee. L’intervento si è concluso
con due comparazioni di dati significative: l’uomo viene coinvolto
negli incidenti sul luogo di lavoro in un numero di volte maggiore, quasi
il doppio, rispetto alle donne; gli incidenti stradali più gravi,
con maggiori conseguenze fisiche per i passeggeri, avvengono durante gli
orari di lavoro e non nel viaggio casa-lavoro-casa. Questi due esempi
fanno pensare ad una predominanza di uomini nei lavori maggiormente pericolosi
e alla predominanza di mezzi di trasporto più insicuri nei luoghi
di lavoro e alla maggior fretta durante il servizio.
L’altro rappresentante della USL Bolognese presente, Giorgio Ghedini
ha posto l’accento sull’importanza della correzione dei comportamenti
sbagliati, oltre che sull’applicazione delle regole. Le regole da
sole non modificano le abitudini e le trasgressioni, è necessario
metterci in discussione per analizzare gli eventuali errori e quindi correggerli.
Germano Biondi, in rappresentanza dell’Osservatorio per la Sicurezza
Stradale della Regione Emilia Romagna, dopo aver ringraziato Sicurstrada
e la Fondazione Cesar per l’impegno che spendono nel tema della sicurezza
e per gli ottimi risultati ottenuti, si è soffermato sull’importanza
delle politiche di consolidamento della sensibilizzazione alla guida sicura
e alla prevenzione degli incidenti stradali.
In rappresentanza di Euresa c’era Thierri Jeantet che, dopo una breve
presentazione di Euresa e delle società che la compongono, ha riportato
alcuni esempi di attività di prevenzione organizzate in Europa
proprio dalle mutue che compongono la stessa Euresa.
La conclusione dell’incontro è stata affidata al Presidente
Onorario di Unipol Assicurazioni nonché Presidente della Fondazione
Cesar, Enea Mazzoli che ha ringraziato tutti coloro che sono impegnati
nelle attività di Sicurstrada, perché solo grazie all’attivo
impegno di tutte le persone coinvolte, molte delle quali sono volontari,
è stato possibile ottenere i risultati fin qui ottenuti. (g.b.)
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