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Articoli 24/11/2004

da "Il Centauro" n.90 - "La strada ne uccide piu’ del cantiere"

Sicurstrada
centro europeo della prevenzione,
della sicurezza in e per la strada

"La strada ne uccide piu’ del cantiere"

Il pubblico in sala

La Consulta Nazionale dei CRU ha organizzato a Genova, mercoledì 8 settembre, in concomitanza con la Festa Nazionale dell’Unità, un incontro dal titolo “la strada ne uccide più del cantiere” per discutere dell’annoso problema degli infortuni in itinere che coinvolge sempre più italiani.
Molti degli infortuni e dei decessi che ogni anno si verificano nei luoghi di lavoro e durante il tragitto casa-lavoro-casa sono legati all’utilizzo dei mezzi di trasporto. Nel 2002 l’INAIL ha registrato 1.481 infortuni mortali, di questi 431 sono avvenuti alla guida di un mezzo, 90 a bordo come trasportati e 390 sono state le vittime di infortuni "in itinere". 911 vittime su 1.481, ben più del 50% dei lavoratori muoiono quindi sulle strade. La recente introduzione della patente a punti ha reso ancora più evidente questo fenomeno, riducendo gli incidenti mortali sulla strada, si sono ridotti sensibilmente anche i decessi che hanno coinvolto i lavoratori. I dati dell’INAIL evidenziano per il 2003 una riduzione degli infortuni mortali che sono passati da 1.481 a 1.394. In questa riduzione delle vittime ha inciso notevolmente la normativa sulla patente a punti, in quanto sono diminuite, in particolare, dopo anni di crescita, le vittime degli infortuni "in itinere" passate a 328 rispetto alle 390 del 2002.
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Il Dr.Sandro Vedovi
Il Dr.Massimo Aquila

“Per parlare del problema e per affrontarlo”, come ha sottolineato Giancarlo Brunello, Direttore Centrale Relazioni Esterne di Unipol Assicurazioni e CRU, durante l’introduzione al dibattito, è stato organizzato questo incontro, che ha visto la presenza, tra gli altri, di alcuni tra i maggiori esperti italiani di sicurezza stradale, di rappresentanti sindacali, dei Consigli Regionali CRU e di Euresa, un’holding che raggruppa le mutue e le assicurazioni del mondo cooperativo europeo, oltre a Unipol Assicurazioni, Macif in Francia (mutua lavoratori del settore del commercio e dell’industria), Maif, sempre in Francia (mutua insegnanti), P&V in Belgio (gruppo cooperativo), Folksan in Svezia (movimento cooperativo e sindacale) Huk - Coburg in Germania (mutua) e LB in Danimarca (Gruppo mutualistico).
Giancarlo Brunello ha ribadito che le riflessioni sugli incidenti in itinere hanno spinto Sicurstrada, da molti anni impegnata ad affrontare il delicato problema dell’incidentalità stradale, ad interessarsi e a prendere iniziative collegate al mondo del lavoro. Questa nuova direzione imboccata da Sicurstrada ha permesso l’avvio di numerosi progetti, tra questi quello denominato “Infortuni professionali su strada ed in itinere” grazie al finanziamento dell’Assessorato alla Formazione Professionale della Regione Emilia Romagna (tramite i fondi del Fondo Sociale Europeo). Il progetto, che si è concluso il 30 giugno scorso, attraverso un’azione coordinata e congiunta tra soggetti pubblici e privati, in grado di creare un contesto culturale, tecnico e organizzativo favorevole ad un più efficace governo della mobilità ed alla riduzione dell’incidentalità, prevedeva una formazione specifica (88 ore, di cui 16 in circuito a Misano), sul rischio che procura la strada, rivolta ad una serie di figure professionali già operative sulla sicurezza nelle loro aziende come le AUSL Bologna Nord - Città - Sud, confluite nell’AUSL di Bologna, le Aziende sanitarie di Imola, di Ferrara e di Ravenna, la Provincia di Bologna, i delegati sindacali della Funzione Pubblica CGIL, le imprese private come Manutencoop e Unipol Assicurazioni, i Consorzi di autotrasporto clienti di Unipol come CTL, Consar e Ratio Sistemi.
Sandro Vedovi, Segretario Nazionale di Sicurstrada, durante il suo intervento, ha sottolineato l’importanza della formazione dei lavoratori e “per farlo – ha dichiarato - è necessario entrare nei luoghi di lavoro ed utilizzare le modalità già in vigore di sensibilizzazione”. Una di queste è la formazione prevista dalla legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, la famosa 626, che potrebbe inserire, tra le argomentazioni affrontate, la sicurezza negli spostamenti sulla strada. E’ importante anche coinvolgere le rappresentanze sindacali che si occupano di sicurezza dei lavoratori e sensibilizzarle agli incidenti stradali affinché diventino loro stesse portavoce di questi problemi.
Sicurstrada, nella sua attività di sensibilizzazione e di formazione degli italiani sulla guida sicura, collabora proficuamente ed intensamente, come sottolineato più volte durante l’incontro dai rappresentanti della Fondazione Cesar e di Sicurstrada, con l’Asaps, il cui Presidente, presente all’incontro, non ha mancato di sottolineare la pericolosità dell’infortunio in itinere per i lavoratori delle Forze dell’Ordine. Un esempio riportato chiarisce più di tante parole il fenomeno: nell’estate 2004, su 9 decessi che hanno visto coinvolte le forze dell’ordine, ben 8 sono stati causati da incidenti stradali o durante il tragitto verso casa o durante il servizio.
Michele Sabatino, Presidente CRU e Segretario Regionale CNA Piemonte, ha posto l’attenzione sull’importanza degli interventi della politica e della programmazione degli investimenti. Le risorse, per il Segretario della CNA del Piemonte, devono essere distribuite tra le imprese in modo più obiettivo e più diffuso. Non è corretto che solo il 3% delle aziende Italiane ricevano più del 90% delle risorse pubbliche destinate alla sicurezza. “Le piccole e medie imprese – ha sottolineato Michele Sabatino – in questa particolare fase storica hanno grosse difficoltà economiche, alcune fanno fatica a sopravvivere, quindi è difficile che riescano ad investire grosse somme di denaro in sicurezza”. Corrado Angeloni, Segretario Generale Associazione Agenti Unipol Assicurazioni (AAU), ha rivolto un messaggio all’Unipol e ai suoi agenti affinché si sentano partecipi nel cambiamento di mentalità degli italiani alla guida.
Antonio Molari, CGIL Liguria, VicePresidente del CRU Liguria e coordinatore di SicurLiguria, dopo aver constatato la non applicazione totale della legge 626 e le difficoltà che ci sono nel farlo, ha distribuito le responsabilità dell’insicurezza nei luoghi di lavoro tra tutti i soggetti coinvolti, tra questi: lo Stato, le Regioni, le Province, i Sindacati. Viste le difficoltà incontrate nell’applicazione della legge 626, “la Fondazione Cesar e Unipol Assicurazioni - come dettagliatamente illustrato dal VicePresidente del CRU Liguria - hanno avviato a livello nazionale un progetto, che attraverso un sistema informativo e formativo, intende far crescere un nuovo e rinomato interesse tra le organizzazioni socie sulla sicurezza nel mondo del lavoro”. Per ottenere questi risultati è stato previsto di: creare un sito internet capace di selezionare le informazioni presenti nel sistema; realizzare alcune ricerche locali su fenomeni legati alla sicurezza e di diffonderle attraverso il sito internet; organizzare alcune iniziative pubbliche finalizzate a diffondere i risultati del progetto o alcune problematiche di settore a livello locale; e infine progettare e programmare gli strumenti utili alla formazione dei quadri delle diverse organizzazioni sindacali. L’intervento di Massimo Aquila del Dipartimento Sanità Pubblica Azienda USL di Bologna si è incentrato sulla gestione e l’utilizzo delle banche dati. Secondo il rappresentante della USL bolognese nessuna banca dati italiana è completa, anzi molte sono largamente imperfette. Solo per fare qualche esempio la banca dati dell’INAIL contiene circa il 28% dei casi che vengono archiviati dalle strutture del 118 come incidenti sul lavoro. La mancanza di dati precisi può rappresentare una grossa lacuna da colmare al più presto per tutti quelli che si occupano di sicurezza e prevenzione perché, come ha sottolineato Massimo Aquila, solo attraverso una comprensione reale del fenomeno è possibile apporre le misure più idonee. L’intervento si è concluso con due comparazioni di dati significative: l’uomo viene coinvolto negli incidenti sul luogo di lavoro in un numero di volte maggiore, quasi il doppio, rispetto alle donne; gli incidenti stradali più gravi, con maggiori conseguenze fisiche per i passeggeri, avvengono durante gli orari di lavoro e non nel viaggio casa-lavoro-casa. Questi due esempi fanno pensare ad una predominanza di uomini nei lavori maggiormente pericolosi e alla predominanza di mezzi di trasporto più insicuri nei luoghi di lavoro e alla maggior fretta durante il servizio.
L’altro rappresentante della USL Bolognese presente, Giorgio Ghedini ha posto l’accento sull’importanza della correzione dei comportamenti sbagliati, oltre che sull’applicazione delle regole. Le regole da sole non modificano le abitudini e le trasgressioni, è necessario metterci in discussione per analizzare gli eventuali errori e quindi correggerli.
Germano Biondi, in rappresentanza dell’Osservatorio per la Sicurezza Stradale della Regione Emilia Romagna, dopo aver ringraziato Sicurstrada e la Fondazione Cesar per l’impegno che spendono nel tema della sicurezza e per gli ottimi risultati ottenuti, si è soffermato sull’importanza delle politiche di consolidamento della sensibilizzazione alla guida sicura e alla prevenzione degli incidenti stradali.
In rappresentanza di Euresa c’era Thierri Jeantet che, dopo una breve presentazione di Euresa e delle società che la compongono, ha riportato alcuni esempi di attività di prevenzione organizzate in Europa proprio dalle mutue che compongono la stessa Euresa.
La conclusione dell’incontro è stata affidata al Presidente Onorario di Unipol Assicurazioni nonché Presidente della Fondazione Cesar, Enea Mazzoli che ha ringraziato tutti coloro che sono impegnati nelle attività di Sicurstrada, perché solo grazie all’attivo impegno di tutte le persone coinvolte, molte delle quali sono volontari, è stato possibile ottenere i risultati fin qui ottenuti. (g.b.)



Mercoledì, 24 Novembre 2004
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