Svizzera: giornata nazionale della luce sulla strada dell’inverno
Giunta alla settima edizione, l’iniziativa è volta a prevenire la sinistrosità stradale dovuta alla scarsa visibilità. Lo slogan è: “luce, visibilità, sicurezza”
(ASAPS) GINEVRA (SVIZZERA), 18 novembre 2013 – È scattata giovedì 14 novembre, in Svizzera, la settima Giornata Nazionale della Luce, dedicata alla visibilità sulla strada, fatta cadere proprio quando gli automobilisti iniziano a fare i conti con il Generale Inverno e devono per questo affilare le proprie armi: pneumatici da neve, catene, liquidi antigelo, nuove spazzole e controllo generale dei fari, pulizia del parabrezza, per non parlare degli esami della vista. Proprio a questo proposito, se avere una lampada bruciata o fuori fase o magari solo parabole vecchie o sporche, rappresenta in estate un’imprudenza che qualcuno potrebbe giudicare veniale, in inverno certe “distrazioni” rasentano l’incoscienza. Da novembre ad aprile inoltrato, infatti, il crepuscolo regna sovrano e le fasi buie della giornata aumentano con il diminuire della latitudine e in condizioni di scarsa illuminazione o di oscurità assoluta l’incidente è sempre in agguato, come confermano le statistiche.
In Svizzera infatti secondo gli studi sulla mobilità, sono ancora moltissimi gli incidenti stradali evitabili con poche semplici precauzioni, che permettano a conducenti, passeggeri, ciclisti e pedoni di non morire perché, semplicemente, coinvolti in incidenti stradali nel corso dei quali l’impatto è dovuto a un ritardo nell’attivazione di uno dei sensi chiave per chi sta al volante, in sella o che cammina sulla strada: la vista.
Pensate a quanti sinistri potrebbero essere evitati se frenata ed evitamento dell’ostacolo potessero essere cominciate in tempo; eppure, la soluzione è semplicissima: precauzioni.
Anche l’ASAPS ha qualche consiglio da dare, soprattutto a ciclisti e pedoni.
Ai primi consigliamo di usare sempre fari anteriori e posteriori, dotare i raggi di catarifrangenti per essere visti anche di lato, indossare gilet retroriflettenti e casco, oltre a occhiali a lenti bianche.
Ai pedoni, invece, suggeriamo abiti chiari, strisce retroriflettenti se sono previste lunghi percorsi su strade con marciapiedi approssimativi o in condizioni di scarsa visibilità e di non dare mai niente per scontato, soprattutto quando attraversano sulle strisce. Aspettarsi di essere visti e fidarsi dei sensi altrui, può costare caro. Carissimo.
Infatti – come correttamente indicato sul sito dedicato alla campagna (clicca qui per la versione italiana) – “quando fa buio, puoi essere visibile in tempo o troppo tardi: dipende anche da te. Se indossi vestiti scuri, sei visibile da 25 metri; con accessori catarifrangenti da 140 metri. Decidi tu, meglio in tempo che troppo tardi”.
Alla settima Giornata Nazionale della Luce partecipano l’Ufficio Elvetico per la Prevenzione degli Infortuni (UPI), i corpi di polizia cantonale e federale, le scuole e altre associazioni, come la ticinese “Meglio a Piedi”. (ASAPS)
E in Italia solo lo scorso anno parlavamo di cieli bui... Ma l'ASAPS si oppose fermamente per incrementare gli incidenti della strada (ASAPS)