Riccione,
14 settembre 2005 ‚ Si è inaugurato oggi al Palazzo del Turismo
di Riccione il 24° Convegno Nazionale di Polizia Municipale, promosso
da Maggioli Editore con il patrocinio dell’Anci, Ministero dell’Interno
e Infrastrutture/Trasporti, dell’Upi (Unione Province Italiane),
della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Rimini e del
Comune di Riccione.
A Riccione, nelle quattro giornate di lavoro, sono previste più
di 7.000 presenze. L’appuntamento di Riccione,
oltre ad un fitto calendario di appuntamenti (www.convegnoriccione.it)
ospita anche la ëMostra
delle tecnologie e dei prodotti’, che occupa il Palazzo del
Turismo e gli spazi esterni antistanti. Una vera fiera di prodotti
specializzati, che si sviluppa su oltre 6.000 mq. evede la partecipazione
di un centinaio di aziende del settore: dall’editoria, all’informatica,
al vestiario, alle armi, alle tecnologie sofisticate per centrali
operative e telecomunicazioni, agli apparecchi per l’accertamento
di particolari violazioni, alla segnaletica e arredo/traffico,
ecc.
Nel corso del convegno inaugurale, divulgati anche i risultati
del sondaggio di opinione promosso da Maggioli Editore e dalla
Rivista Giuridica di Polizia. Nel corso della presentazione sono
intervenuti Aldo Zanetti
(Comandante del Corpo di Polizia Municipale diRoma), Orazio Ciliberti (Vice Presidente ANCI,
delegato per le Politiche della Sicurezza e Polizia Amministrativa,
Sindaco di Foggia), Antonio DalÏ (Sottosegretario di Stato,
Ministero dell’Interno), Claudio
Malavasi (Condirettore della "Rivista Giuridica di Polizia"
edita da Maggioli e Comandante del Corpo di Polizia Municipale
di Fidenza) e Luigi Ricci (Direttore dell’Istituto di Ricerca "Barometro").
In Italia i corpi di Polizia Municipale contano circa 65.000 addetti, dei quali oltre 50mila svolgono attività di vario
genere al di fuori dellasede. Molto difficile quantificare il
numero degli addetti armati che svolgonoservizio, in quanto spetta
alle singole amministrazioni decidere la diffusione delle armi.
Taluni Comuni scelgono di dotare di armi coloro che svolgono servizi
notturni, oppure chi svolge particolari servizi esterni. Un dato
comunqueè certo: la diffusione di armi nella Polizia Municipale
è maggiore al Sud.
RICONOSCIBILITA’ E REPERIBILITA’
In tempi di frequenti spostamenti, di viaggi da una città
all’altra, per lavoro o per interessi personali, è evidente la
domanda del campione a proposito di riconoscibilità e reperibilità
della Polizia Municipale.
Il 63% degli intervistati gradirebbe "Molto" o "Abbastanza" che
la Polizia Municipale avesse la stessa
divisa sull’intero territorio nazionale.
Un’altissima percentuale di intervistati (89%) è anche convinta
dell’utilità di un numero
unico per l’intero territorio italiano; i numeri maggiormente
"gettonati" sono 110 (che raccoglie il 29% delle
preferenze) e 111
(25%).
LA POLIZIA MUNICIPALE SI OCCUPI DIÖ
Secondo gli intervistati, il lavoro per la tutela della sicurezza
urbana operato della Polizia Municipale dovrebbe concentrarsi
specialmente nelle scuole (48%), nelle zone degradate (35%) e nei giardini pubblici (31%). Appare
meno necessario, forse perchÈ imputato ad altri corpi di polizia,
il controllo dei luoghi frequentati da extracomunitari (18%),
zone di prostituzione (15%) e locali notturni (15%).
Inoltre, il compito che per la maggior parte del campione (69%)
dovrebbe essere svolto dalla Polizia Municipaleè far rispettare il codice della strada, seguito a distanza (con
una percentuale uguale al 32%) dalla vigilanza
dell’ambiente.
Poco indicata, invece, l’opera di controllo sull’abusivismo commerciale (10%).
LA POLIZIA MUNICIPALE ASSOCIATA A POLIZIA DI STATO E CARABINIERI?
Questa potrebbe essere la riflessione, osservando i dati dell’indagine.
Una quota del 60%, infatti, è relativa a coloro che affermano
che la Polizia Municipale dovrebbe essere armata.
Ha un’opinione contraria il 30% del campione.
Per l’86% del campione la Polizia Municipale dovrebbe inoltre
integrarsi maggiormente con gli altri organi di Polizia.
POLIZIA MUNICIPALE TROPPO PERMISSIVA!
E’ opinione diffusa che la Polizia Municipale, associando
il suo operato a una forma di entrata economica della pubblica
amministrazione, sia eccessivamente severa nel suo operato. Eppure
dall’indagine, probabilmente perchÈ la sicurezza è un bene sempre
più necessario e richiesto, risulta che il 23% degli intervistati
ritenga la Polizia Municipale troppo
permissiva.
Al contrario, coloro che la ritengono troppo
severa è limitato ad un numero dimezzato del campione
(11%), con un saldo positivo pari a 12 punti percentuali.
Come si vede, regna un giudizio equilibrato: il 54% del campione
ritiene la Polizia Municipale nÈ permissiva e nemmeno severa.
UN VIGILE IN TV?
Una fiction
televisiva con un vigile urbano nei panni del protagonista non
è che solleciti tanta fantasia.
Piace "Molto" o "Abbastanza" al 42% del campione; il 49% del campione,
invece, gradirebbe "Poco" o "Per nulla".
Il vigile in tvÝ piace soprattutto
alle casalinghe (la percentuale di "Molto" o "Abbastanza"
cresce fino al 52%) e a chi risiede nel Sud Italia (48%).
All’opposto l’idea della fiction con protagonista un vigile urbano
prende meno piede tra gli studenti (la percentuale di "Poco"
o "Per nulla" sale fin quasi al 71%), i più giovani (67%
per la classe d’età compresa tra 18 e 24 anni), coloro che hanno
conseguito un titolo di studio di scuola media superiore
(52%) o universitario (59%), gli uomini e chi abita
in provincia (per entrambe le categorie la percentuale
è pari al 52%).
IL VIGILE IN PUBBLICITA’
Il 78% degli intervistati ha visto lo spotÝ
di una nota compagnia telefonica nel quale Christian
De Sica interpreta un vigile urbano. Al 57% di costoro il
ruolo dell’attore romano è piaciuto "Molto" o "Abbastanza", mentre
solo il 10% di chi ha visto lo spot ritiene che l’interpretazione
di De Sica rispecchi effettivamente la reale figura di un agente
della Polizia Municipale; l’87% la giudica "Poco" o "Per nulla"
realistica.
La
ricerca è di proprietà della Maggioli Editore. Nella riproduzione
parziale o totale dei dati, chiediamo cortesemente una chiara
citazione del committente e del contesto in cui sono stati presentati.
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