Latina LUTTO PER L’ARMA, MUORE PER LO SCOPPIO DI UN PACCO IL CARABINIERE ALBERTO ANDREOLI. LASCIA LA MOGLIE E DUE FIGLI. IL CORDOGLIO DELL’ASAPS |
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Ancora un prezzo troppo alto da pagare per l’Arma. Questa volta in quella caserma di Latina dedicata al carabiniere Cimarrusti, che si affaccia sul largo dei Caduti di Nassirya, un nome che pesa come un macigno nella storia dei Carabinieri, ma che oggi ricicla tristezza negli uomini con la fiamma. Questa volta il pacco non era dimostrativo (ma cosa ci sarà da dimostrare contro questi uomini che ogni giorno rappresentano un riferimento di sicurezza per tutta la comunità, è un mistero che le menti modeste come la nostra non riescono a capire), no era una "confezione" fatta per uccidere. Così per questo gesto pazzo e insensato, che ha stroncato la vita del giovane carabiniere Alberto Andreoli, una moglie 2 bimbi e dei genitori sono nella disperazione. Il padre della vittima ha avuto anche un malore. C’è chi si deve occupare del merito di questa assurda vicenda e capire cosa è accaduto, a noi dell’Asaps non rimane altro che stringerci al dolore della famiglia e a quello di tutti i colleghi dell’Arma, dolore condiviso da tutta la gente per bene che per fortuna è la stragrande maggioranza. gb |
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Lo scoppio alle 15.40 al comando provinciale di Latina Esplosione in caserma, muore un carabiniere La vittima è un appuntato di 35 anni, con 2 figli. L’esplosivo in un contenitore metallico. "Ordigno costruito per uccidere" |
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LATINA - Ore 15,40. Una violenta esplosione. Poi una nube di fumo. è subito panico su largo dei Caduti di Nassiriya, in pieno centro a Latina. La deflagrazione nella sede del comando provinciale dei Carabinieri al primo piano, nell’ala che ospita gli uffici. E subito la scoperta: Alberto Andreoli, appuntato di 35 anni, sposato, due figli, è riverso a terra, con un braccio dilaniato e il volto annerito. è morto sul colpo nella sua stanza di carabiniere di quartiere. Appena fuori la porta un suo collega, il maresciallo Stefano De Rinaldis, è sotto choc. Non ha visto nulla e lo scoppio gli ha provocato un abbassamento dell’udito. Portato in ospedale, se la cava con una prognosi di 10 giorni: viene dimesso subito dopo. Si pensa subito a un attentato, un pacco-bomba arrivato nell’ufficio deputato a ricevere la corrispondenza, come è successo tante volte in passato in altre caserma d’Italia. Ma la rivendicazione non arriva e in tardo pomeriggio arriva invece la smentita del comandante provinciale, il colonnello Domenico Libertini: in quella stanza, precisa, non arriva la posta, si tratta dell’ufficio denunce.
CONTENITORE CON ESPLOSIVO - Le prime notizie
sulla natura dell’esplosivo che ha provocato la morte del carabiniere
arrivano a poco pi˜ di tre ore dall’accaduto. Quando i carabinieri del
Ris hanno già potuto effettuare un primo sopralluogo. Lasciando la caserma
Cimmarrusti, il procuratore aggiunto Francesco Lazzaro fuga ogni dubbio
sull’incidente e spiega ai cronisti che ad esplodere nella sede del comando
provinciale di Latina è stato un ordigno ad alto potenziale costituito
da un esplosivo di sintesi posto all’interno di un contenitore metallico."Un ordigno costruito per uccidere", aggiunge
Lazzaro.
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