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Notizie brevi 14/09/2005

Taormina - QUESTA VOLTA I BANDITI SONO STATI IDENTIFICATI E CATTURATI A TEMPO DI RECORD - SPETTACOLARE RETE DI CONTROLLO SULL’AUTOSTRADA. DETERMINANTE L’INTERVENTO DELLE PATTUGLIE DELLA STRADALE

Taormina
QUESTA VOLTA I BANDITI SONO STATI IDENTIFICATI E CATTURATI A TEMPO DI RECORD
SPETTACOLARE RETE DI CONTROLLO SULL’AUTOSTRADA. DETERMINANTE L’INTERVENTO DELLE PATTUGLIE DELLA STRADALE

Se gli assassini di Pancrazio Muscolino hanno avuto velocemente un nome e cognome lo si deve ancora una volta alla capacità investigativa di polizia e carabinieri che hanno giocato da campioni le carte che che avevano in mano. Se i banditi predatori e assassini hanno le manette ai polsi lo si deve in particolare alla Polizia Stradale che da Salerno a Roma, da Orvieto, ad Arezzo, da Firenze a Bologna ha steso una rete di osservazione e controllo lungo la spina dorsale stradale italiana. Anche l’incertezza sulle macchine usate dai banditi non é servita. L’intuizione, l’occhio e il coraggio di tanti uomini e donne della Stradale ancora una volta sono stati determinanti per chiudere velocemente la partita con questo gruppo criminale formato da slavi. In un Paese nel quale la litania delle cose che non funzionano é sempre più lunga e frequente, sapere di avere delle forze dell’ordine così capaci e reattive rincuora. Peccato che in una trasmissione radiofonica di fronte alle congratulazioni di un ascoltatore per la magistrale operazione delle forze di polizia, un giornalista si sia lasciato sfuggire che la cattura forse é stata "meno difficile" del solito perché i banditi erano stranieri e avevano colpito in una terra dove non dovevano. A far intendere che qualcosa o qualcuno abbia aiutato più del solito le nostre forze di polizia. Forse é sfuggito al giornalista da studio l’inseguimento mozza fiato della Polizia Stradale di Salerno con i colpi d’arma da fuoco sparati in aria, forse é sfuggita la caccia nel porto fra schiere di carabinieri e poliziotti. Forse é sfuggita la cattura di due banditi da parte di 3 agenti della Squadra Mobile che a nuoto sono andati a prenderseli fra gli scogli. Sicuramente il giornalista non sapeva quello che é successo all’alba lungo l’autostrada fra Arezzo - Firenze - Bologna, con una maglia di pattuglie che si passava notizie e "intuizioni", con inseguimenti sul filo dei 200 all’ora. Con un’autostrada bloccata più avanti per incollonnare le auto di "quelli", con la paura di sparare per non colpire anche donne e bambini che erano a bordo delle due macchine (insieme alla refurtiva in oro), per non colpire inermi cittadini che stavano andando al lavoro. Agenti col cuore in gola perché quando vedi una mano scivolare in un marsupio non sai se uscirà un documento con una foto o la canna di una pistola che fisserà l’ultima foto della tua vita. Certi giornalisti avrebbero bisogno di conoscere bene il lavoro e il sacrificio delle divise prima di buttare là demolitori dubbi, che comunque non scalfiscono neppure per un istante il lavoro di quegli uomini e donne dello Stato. Gli ammiccamenti li riservino per altre cronache. In questi casi si deve dire solo grazie ragazzi!

GB 



E ora la cronaca.
 
Da il Corriere della Sera
 
Presi due malviventi in fuga nel Salernitano: inseguimento e sparatoria
Killer di Taormina, sono nove i fermati
Fermi a Siracusa e Firenze. Identificato il cadavere trovato in spiaggia: é un nomade con legami ad Agrigento e al Nord


Uno dei due uomini catturati dopo un lungo inseguimento dalle forze dell’ordine a Vietri.
I due uomini sono sospettati di far parte del gruppo di malviventi che ieri ha ucciso un imprenditore di Taormina durante una rapina in villa (Ap)

SALERNO - Nove presunti componenti del commando che avrebbe assaltato la villa di Pancrazio Muscolino a Taormina, uccidendo il proprietario, sono stati fermati dalle forze dell’ ordine. Lo conferma il procuratore di Messina, Luigi Croce. Due persone sono fortemente indiziati dell’omicidio. La famiglia inoltre ha riconosciuto i gioielli rubati in casa.
Cinque serbi sono stati fermati a Firenze, due a Salerno e due a Messina. Del commando farebbe parte, oltre al serbo trovato morto a Villafranca, anche un minorenne, l’unico che é riuscito a fuggire. Secondo la Procura di Messina il minore si troverebbe già a Belgrado, ma la sua identità é nota agli investigatori.
L’indagine sulla rapina ha avuto un accelerazione grazie al ritrovamento del cadavere del giovane slavo a Villafranca, il quale era coinvolto in un’inchiesta dei carabinieri di Augusta su un gruppo di serbi, residenti ad Agrigento, che avrebbe messo a segno rapine in varie parti della Sicilia. Il bandito colpito a morte da Pancrazio Muscolino aveva il telefono cellulare intercettato. Il portatile, in base agli accertamenti svolti da polizia e carabinieri, é risultato attivo domenica notte proprio nella zona dove si trova la villa della famiglia Muscolino. Il giovane, inoltre, aveva nelle suole delle scarpe terriccio che, secondo i rilievi del Ris, proverrebbe del parco della villa dei Muscolino.
LA SVOLTA - La svolta nelle indagini é arrivata con l’identificazione dell’uomo trovato morto lunedì sulla spiaggia di Villafranca Tirrena, nel Messinese: si tratta di un giovane croato 19enne con precedenti penali e domiciliato ad Agrigento. La sua auto, una Fiat Bravo completamente bruciata, é stata trovata martedì mattina sulla Catania-Siracusa, nei pressi dello svincolo per Sortino. Il giovane é stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco alle spalle, probabilmente sparato dall’imprenditore Muscolino durante il conflitto a fuoco. L’uomo sarebbe rimasto ferito alla spalla durante la sparatoria e sarebbe deceduto per una emorragia interna durante la fuga. I complici avrebbero deciso quindi di abbandonarlo sulla spiaggia di Villafranca. Dopo aver identificato il cadavere gli inquirenti avrebbero così individuato che gli autori della rapina finita tragicamente sono una banda di nomadi slavi.

SPARI E INSEGUIMENTO NEL SALERNITANO - Appartengono alla banda anche i due fuggitivi inseguiti e poi catturati dalle forze dell’ordine in mattinata a Salerno. Tutto é cominciato alle 7 e un quarto di martedì mattina quando un’Alfa 164 di colore rosso con a bordo due uomini, una donna di circa 20 anni e due bambini é stata individuata a Fratte, quartiere di Salerno, da una pattuglia della polizia stradale: era quella la vettura segnalata poco tempo prima da Messina. Gli agenti avevano ricevuto la segnalazione che l’Alfa stava percorrendo lo stivale. Il servizio di vigilanza sull’autostrada A3 ha imposto l’alt alla vettura. Il conducente ha accelerato e da quel momento é nato uno spericolato inseguimento sul filo dei 180 chilometri orari che si é concluso a Vietri sul Mare; i malviventi hanno, poi, imboccato il casello di uscita e il viadotto Gatto, raggiungendo un parcheggio sottostante al Baia Hotel. Qui i due uomini hanno abbandonato il veicolo e sono fuggiti a piedi lungo la scogliera che costeggia il vicino porto commerciale, sempre inseguiti dalle forze dell’ordine che hanno sparato alcuni colpi a scopo intimidatorio. I due sono stati poi bloccati.


Da Repubblica.it

 

Due banditi intercettati sulla A3; scontro a fuoco a Salerno
Sull’Alfa Romeo c’erano anche una donna e due bambini
Sgominata banda di nomadi slavi
"Sono gli assassini di Taormina"

Identificato il rapinatore ucciso: da tempo aveva il cellulare intercettato
Gli altri fermi a Firenze, Messina, Siracusa. Trovati dei gioielli ribati nella villa

 
 


La caccia ai due fuggiaschi nel porto di Salerno


SALERNO - Sgominata la banda che ieri ha ucciso il commerciante Pancrazio Muscolino a Taormina. Secondo il procuratore di Messina, il commando che ha assaltato la villa della famiglia Muscolino era composta da undici elementi, tutti nomadi slavi. Due dei malviventi sono stati fermati a Salerno dopo un lungo inseguimento ed un conflitto a fuoco. Altri fermi tra la Toscana e la Sicilia. Nel gruppo che ha assalito la villa anche un quindicenne, l’unico che é riuscito finora a sfuggire alla manette: sembra che abbia già raggiunto Belgrado su un aereo partito ieri da Catania. Ovviamente é già stato identificato.

Nelle auto dei fermati sono stati trovati dei gioielli. Le foto dei preziosi sono state mostrate alla vedova del commerciante, Stella Santoro, che li ha riconosciuti come di sua proprietà.

Per due dei cinque arrestati a Firenze si profilerebbe l’accusa di omicidio. Per gli altri tre, quella di ricettazione.

Inseguimento a Salerno.
Questa mattina, intorno alle otto, un’auto con a bordo due uomini é stata inseguita per chilometri lungo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria e poi per le strade della città. L’auto, immatricolata ad Agrigento ed intestata ad un incensurato, é stata intercettata nel tratto che attraversa il comune di Sala Consilina, ed inseguita fino a Vietri sul Mare. I fuggiaschi hanno forzato due posti di blocco e sono usciti dall’autostrada abbandonando l’auto in un parcheggio per cercare rifugio nel porto commerciale.

 


Sull’Alfa Romeo 140 c’erano anche una donna ventenne, di origini slave, e due bambini di due e tre anni: sono nomadi, ma non parenti degli uomini che guidavano. In macchina, le forze dell’ordine hanno trovato alcuni orologi, qualche centinaia di euro e un documento di riconoscimento, che potrebbe essere di uno dei due uomini fermati, un giovane di 21 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio a Messina.

Bloccati i fuggiaschi. I fuggiaschi sono stati poi catturati nel porto commerciale di Salerno: erano nascosti tra i frangiflutti. Per scovarli, la polizia é stata costretta a chiudere lo scalo per tre ore, bloccare l’imbarco e lo sbarco di tutte le merci, e i traghetti di linea. Gli agenti hanno usato lacrimogeni e idranti.

Identificato il bandito ucciso.
E’ stato identificato il cadavere abbandonato sulla spiaggia del lungomare di Villafranca Tirrena: é di un pregiudicato slavo, Nicolic Boljan, nomade croato di 19 anni, residente alla periferia di Agrigento. Era stato ferito a morte dal Pancrazo Muscolino che aveva reagito all’assalto dei banditi. Il telefono cellulare del pregiudicato era intercettato da tempo. In base agli accertamenti svolti da polizia e carabinieri, é risultato attivo domenica notte proprio nella zona dove si trova la villa della famiglia Muscolino. Inoltre, la vittima aveva nelle suole terriccio che, secondo i rilievi dei carabinieri del Ris, proviene proprio dal parco della villa teatro della sparatoria. E’ stato grazie all’identificazione del malvivente ucciso che gli inquirenti hanno indirizzato le indagini sulla pista slava. Sua, infatti, potrebbe essere la Fiat Bravo trovata completamente bruciata questa mattina sulla Catania-Sicurasa, nei pressi dello svincolo per Sortino.

Fermati a Firenze e in Sicilia. Altre cinque persone sono state fermate a Firenze dagli uomini della squadra mobile. Sono nomadi che nascondevano oggetti d’oro poi riconosciuti dalla moglie di Muscolino. Altri due giovani slavi sospettati di avere preso parte alla rapina, sono stati fermati a Messina su un traghetto che stava per salpare diretto in Calabria. Con i due malviventi fermati a Salerno, il numero totale dei fermati sale a nove. La polizia aveva ricevuto una segnalazione su varie macchine di slavi in fuga dalla Sicilia.

Il campo di Agrigento. Nel campo nomadi di contrada Gasena sono stati trovati quasi solo donne e bambini. Nella città siciliana, tre uomini sono stati arrestati per furto e ricettazione, ma non risultano coinvolti nella rapina di Taormina. In passato, nello stesso campo era stata sgominata una banda dedita a furti negli appartamenti. Il bottino era stato quantificato in cinquecentomila euro. Nella comunità vivono circa 160 persone, sembrano falliti tutti i tentativi di integrazione. I piccoli del campo vengono mandati in città a chiedere l’elemosina. Un paio di anni fa, un parroco regalò alla comunità un pony. Poteva essere un modo per racimolare qualche spicciolo facendo fare un giro ai bambini, sulla spiaggia. Poco tempo dopo, il parroco venne a sapere che il cavallo era stato mangiato.

Dimesso il figlio della vittima. Gaetano Muscolino, 18 anni, figlio del commerciante assassinato ieri, ha trascorso la notte in ospedale per la ferita al braccio provocata da un proiettile sparato dai rapinatori. Stamane il giovane é stato dimesso.


Mercoledì, 14 Settembre 2005
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