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Notizie brevi 02/12/2013

Topi d'auto: nel mirino i mezzi pesanti, in calo i recuperi

Stando i dati rilevati dal “Report annuale sui Furti di mezzi pesanti 2012” il fenomeno colpisce le aziende di tutte le dimensioni

Si inverte il trend che negli ultimi anni ha visto calare, sia pure in forma leggera, il fenomeno dei furti. Complice la crisi economica e i nuovi metodi hi-tech utilizzati per sottrarli ai legittimi proprietari, questa antica piaga torna a farsi sentire colpendo in particolar modo  i veicoli pesanti con contestuale diminuzione dei recuperi. Questi almeno i dati rilevati dal “Report annuale sui Furti di mezzi pesanti 2012”, elaborato da LoJack Italia.
 
Il fenomeno colpisce le aziende di tutte le dimensioni; la sottrazione del veicolo e del suo spesso prezioso cargo provocano perdite sostanziali e disagi rilevanti per le attività produttive e per i bilanci dell’impresa. Sebbene, in termini assoluti, i dati sul fenomeno siano sensibilmente più contenuti rispetto ai furti d’auto (a fronte di un parco circolante decisamente più ridotto), riguardano beni che presentano un elevato costo e un valore strategico per le attività produttive delle aziende del nostro Paese.

Dovendo fare qualche numero, nel 2012 sono stati rubati 2.438 automezzi pesanti, quasi 7 ogni giorno. Dopo il calo registratosi nel 2011, il dato torna a salire di un punto e ad allarmare le Forze dell’Ordine e i proprietari di questi mezzi. Le Regioni più colpite restano la Lombardia (523 casi), la Puglia (310), la Sicilia (277), la Campania (291), il Lazio (238) e il Piemonte (209). In queste sei aree geografiche si concentra gran parte degli episodi criminali: 1.610 su 2.348.

A rendere ancor più preoccupante lo scenario, ci sono i dati che confermano la tendenza in calo, già registrata negli anni passati, dei ritrovamenti dei veicoli rubati: dai circa 1.700 veicoli ritrovati nel 2010, si è passati nel 2012 a 1.504 (-3% vs i 1.548 del 2011). Tra le Regioni in cui il fenomeno è più significativo, vanno evidenziate le performance negative dei recuperi effettuati nel 2012 in Lombardia (-3%) e Puglia (-4%) e quella positiva della Campania che vede crescere le attività di ritrovamento del 18%.

Il costante e generalizzato calo del complessivo tasso di recupero (dal 64% del 2011 al 61% del 2012) trova spiegazione con l’affinamento continuo delle tecniche di furto e di smercio di veicoli rubati in traffici internazionali orchestrati dalla malavita organizzata che trova in questo fenomeno un’interessante area di business.

Nella top five delle province più colpite Milano mantiene il primato assoluto con 292 furti, seguita da Roma (176), Torino (160), Napoli (128) e Catania (122). Si confermano aree più colpite quelle con un più vivace tessuto imprenditoriale e in cui la presenza del business malavitoso è più opprimente.
Nel 2012 sono spariti nel nulla 934 automezzi pesanti (66 in più degli 868 di cui si erano perse le tracce nel 2011). Ancora una volta tra le aree maggiormente colpite da questa piaga figurano le Regioni del Sud Italia, nelle quali si riesce a recuperare i veicoli pesanti con grande difficoltà: in Campania in 43 casi su 100, nel Lazio la percentuale scende addirittura al 39%, in Sicilia è ferma al 49% e in Puglia nel 60%. Performance più positive si registrano nel Nord Italia e particolarmente in Lombardia, dove i recuperi raggiungono addirittura quota 87,6% e in Piemonte, con l’89% dei veicoli sottratti che fanno ritorno a casa.

“La crescita dei furti anche per questo specifico settore”, osserva Maurizio Iperti, Amministratore Delegato di LoJack Italia, “conferma l’allarme per un fenomeno che vede l’Italia da sempre ai primi posti a livello europeo. A differenza dei furti auto, in questi casi, al valore economico ed affettivo per il bene, si somma il danno proveniente dalla perdita del carico che spesso pone in gravi difficoltà piccole e piccolissime. Inoltre, l’attuale difficile scenario economico sta provocando la recrudescenza di tre fenomeni che costituiscono un serio rischio per le aziende proprietarie degli automezzi: i furti su commissione, le truffe che spesso vedono anche il diretto coinvolgimento dei driver e che causano la sottrazione dei preziosi carichi e le appropriazioni indebite di veicoli in leasing”.
Proprio il fenomeno delle appropriazioni indebite dei veicoli sta provocando un aumento esponenziale dei contenziosi che le aziende di leasing avviano con società e professionisti clienti che non pagano i canoni e, nonostante i solleciti, non restituiscono spontaneamente il veicolo. In questi casi, le stesse aziende di leasing sono costrette a presentare querela e ad attendere i lunghi tempi della burocrazia che spesso agevolano la sparizione degli automezzi.
 
Per contrastare questo trend molti operatori si affidano a  LoJack; una volta che l’azienda ha rescisso il contratto e depositato la querela (che equivale a una denuncia di furto), LoJack, avvalendosi del rapporto diretto con le Forze dell’Ordine, può infatti intervenire subito per recuperare le vetture che hanno a bordo il dispositivo.
 
“La crisi economica e le innovative tecniche di sottrazione”, conclude Iperti, “rendono sempre più ardua l’opera di recupero dei veicoli sprovvisti di sistemi di antifurto ‘intelligenti’ in grado di localizzarli. Nonostante questo preoccupante trend, anche quest’anno anno, grazie alla nostra unica tecnologia in radio frequenza e alla sinergia strategica con le Forze dell’Ordine, siamo riusciti a garantire il recupero del 90% dei veicoli rubati (equipaggiati con i nostri dispositivi) nelle 48 ore successive al crimine e di supportare efficacemente l’attività investigativa di Polizia e Carabinieri”.

 

da repubblica.it/motori

 



Topi d’auto e topi di camion. (ASAPS)

 

 

 

 

 

 

 

Lunedì, 02 Dicembre 2013
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