Quali gli effetti dell'etichettatura dei pneumatici?
L’etichettatura dei pneumatici, a un anno di distanza dalla sua introduzione nei paesi dell’Unione europea, è ancora poco “sfruttata dagli automobilisti europei. E’ quanto risulta da uno studio commissionato da Rezulteo.com, guida all’acquisto e comparatore di pneumatici online, all’istituto Ipsos per verificare la conoscenza e la percezione del dispositivo di legge da parte dei consumatori europei. L’analisi è stata effettuata in due tempi: la prima volta risale a un mese circa dall’introduzione della normativa e soltanto il 20% del campione degli intervistati ne aveva sentito parlare, mentre l’80% si dichiarava favorevole all’iniziativa quando gli veniva spiegato il principio. Ad un anno di distanza dall’obbligatorietà dell’etichettatura Rezulteo.com ha voluto verificare se e come le cose fossero cambiate e le eventuali ripercussioni sulle abitudini di acquisto dei pneumatici.
“I risultati dello studio 2013 sono eterogenei – spiegano da Rezulteo.com – essi indicano un aumento della notorietà dell’etichettatura, ma una considerazione ancora limitata dell’etichetta da parte del consumatore, soprattutto in Germania e Regno Unito. Nella scelta di un marchio o di un modello di pneumatico, l’acquirente si basa ancora molto sul prezzo e alla fine si affida ai consigli del venditore.
Analizzando in dettaglio lo studio, risulta che attualmente un terzo dei consumatori europei è al corrente dell’obbligo di etichettatura.
La situazione quindi è migliorata, ma non è ancora soddisfacente. Inoltre, la conoscenza dell’etichettatura resta superficiale. Solo il 8% degli intervistati è in grado di citare i tre criteri dell’etichetta (frenata sul bagnato, resistenza al rotolamento e rumorosità da rotolamento esterna).
Tra i consumatori che hanno acquistato pneumatici dopo l’introduzione dell’obbligo di etichettatura, si nota che solo l’11% ha veramente prestato attenzione all’etichetta (6% in
Germania, 19% in Italia). Questa percentuale non è dovuta a una scarsa leggibilità dell’etichetta: i tre quarti degli intervistati trovano che l’etichetta sia di facile comprensione. Ciò si spiega con il fatto che il consumatore nella scelta degli pneumatici considera anche altri criteri non presenti in etichetta. Gli intervistati infatti dichiarano di basare la propria scelta sui consigli del venditore (19%), sulla fedeltà a un marchio (17%) e sul prezzo (17%) più che sulle prestazioni dello pneumatico (14%)”.
Insomma qualcosa si muove ma ancora le potenzialità del provvedimento sembrano essere poco sfruttate poiché, soprattutto in questo periodo di forte crisi si guarda più che altro al portafogli.
“Il lavoro pedagogico sulle prestazioni degli pneumatici è dunque ancora lungo proseguono alla Rezulteo.com – ed è ciò a cui stiamo lavorando con tutta la rete di siti attualmente estesa a 20 paesi (Unione europea, Russia, Ucraina, Medio Oriente). Dunque, a distanza di un anno dall’introduzione dell’etichettatura europea degli pneumatici, il lavoro d’informazione ed educazione dei consumatori prosegue. Innanzitutto per migliorare la sicurezza e l’impatto ambientale dei veicoli attraverso una maggiore attenzione alle prestazioni degli pneumatici, ma anche per aiutare gli automobilisti a scegliere meglio i loro pneumatici a fronte di un’offerta in continua espansione”.
Lo studio commissionato da Rezulteo.com all’istituto Ipsos, relativo all’ultima rilevazione, è stato effettuato tra il 23/09 e l’8/10 del 2013, su un campione rappresentativo di 3.402 intervistati in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. (m.r.)
da repubblica.it/motori