Venerdì 22 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 06/12/2013

Fece inversione a U e uccise padre e figlio

Autista di furgone condannato a due anni

Ha patteggiato il conducente del furgone che fece inversione a U. Gli sarà revocata la patente. Causa civile dei parenti dei morti
Sergio e Marco Vicalvi, padre e figlio, travolti in moto da un furgone che aveva compiuto l'inversione

VICENZA. La morte di padre e figlio vale due anni di reclusione, con sospensione della pena. È quella patteggiata ieri pomeriggio in tribunale a Vicenza, davanti al giudice Gerace e al pubblico ministero Gava, da Rossano Abelli, 56 anni, residente a Valdagno in contrada Osti. Difeso dall'avv. Lorenzo Pellegrino, doveva rispondere di duplice omicidio colposo. Gli sarà revocata la patente di guida.
Abelli era alla guida del furgone Volkswagen che travolse e uccise Sergio Vicalvi, 40 anni, originario di Cassino e residente a Carrè, e suo figlio Marco, 13 anni, che viveva con la mamma separata a Schio. I parenti delle vittime - quelli laziali e quelli vicentini -, parti civili con gli avv. Annalisa Carli, Aurelio Patini e Giorgio Mastronardi, sono stati risarciti in parte dalle compagnie assicurative con alcune centinaia di migliaia di euro. Ieri, il giudice ha liquidato circa 14 mila euro di spese legali. Ma dovranno promuovere una causa civile per ottenere il risarcimento milionario equo di una simile tragedia.

 

Quella di Abelli era stata una manovra sciagurata. Era il 21 settembre dell'anno scorso quando provocò la doppia tragedia. Il magistrato aveva chiesto il rito immediato; la difesa si era opposta e ieri era in programma il processo con rito abbreviato, ma le parti hanno trovato un'intesa per il patteggiamento.
Padre e figlio erano morti sul colpo, a causa del violentissimo impatto. Sergio e il figlio Marco avevano perso la vita sulla bretella che collega Thiene a Schio, al confine tra Zanè e Marano, nel territorio comunale di quest'ultimo. I Vicalvi viaggiavano su una Aprilia 1000, diretti verso Thiene.

 

da ilgiornaledivicenza.it

 



La morte di padre e figlio vale due anni di reclusione, con sospensione della pena. È quella patteggiata ieri pomeriggio in tribunale a Vicenza. Ma perché quella inversione? (ASAPS)

 

Venerdì, 06 Dicembre 2013
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK