Troppi gli italiani al telefonino mentre guidano
Per diletto o per lavoro il telefono cellulare quando si guida non si deve tenere in mano. E sarebbe meglio evitare di parlare al “telefonino” anche con dispositivi consentiti dalla legge come auricolari e vivavoce poiché studi scientifici hanno dimostrato che i guidatori impegnati nelle conversazioni telefoniche sono più soggetti a distrazioni che aumentano il rischio di incidenti stradali.
Per cercare di dissuadere gli irriducibili dell’uso del cellulare durante la guida, l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale ha appena avviato la campagna di sensibilizzazione “Un messaggio a volte ti accorcia la vita” e nei prossimi giorni presenterà il primo monitoraggio nazionale che riguarda l’uso del telefono cellulare alla guida dei veicoli.
Uno studio effettuato dai volontari dell’Asaps che ha preso in esame città italiane grandi e piccole come, ad esempio, Torino, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Palermo.
Le prime anticipazioni, per fornire un quadro si riferimento sulle modalità di svolgimento dell’analisi effettuata dall’Asaps, interessano la città di Forlì, e, come sempre, le sorprese non sono mancate.
Tre vie della cittadina romagnola sono così
state teatro del monitoraggio nelle differenti fasce orarie che vanno dalle 8 alle 9, dalle 14 alle 15 e dalle 18 alle 19, delle giornate feriali, con un campione di riferimento pari a 3.500 veicoli a bordo dei quali 554 guidatori, che corrispondono al 16% del totale, sono stati “pizzicati” nell’utilizzo del telefono cellulare.
“Un dato a sorpresa – anticipano all’Asaps – quello riguardante i conducenti di sesso femminile: dei 554 “telefonisti” al volante le donne sono state 144, pari al 26% degli osservati. Una cifra veramente significativa e forse inaspettata, se si considera che il numero complessivo delle conducenti è certamente inferiore a quello dei conducenti di sesso maschile.
La media che riguarda le donne è fra le più alte registrate nelle restanti città italiane e la maggior parte di queste sono state accertate nella fascia serale, quando forse le conducenti sono dirette verso casa dopo una giornata di lavoro. Punte elevate anche nell’orario prescolastico.
Naturalmente i restanti conducenti maschi sono stati 410, pari al 74% del dato complessivo, che rimane pur sempre una percentuale piuttosto alta in relazione al numero dei conducenti presi in esame.
Da segnalare anche il fatto che l’osservazione non ha riguardato soltanto l’utilizzo vocale del telefono, ma anche la pericolosa abitudine di riceve ed inviare messaggi; tuttavia non è stato possibile per questo utilizzo in messaggistica, verificare ogni abuso”.
Tra poco quindi si conosceranno i dati completi dell’indagine svolta dall’Asaps nelle varie città italiane ma già dai dati anticipati relativamente a Forlì (che sono di poco superiori a quelli della media nazionale), si capisce come il fenomeno sia diffuso e in parte riferibile all’alta sinistrosità rilevata sulle nostre strade, legata alla distrazione e connessa a violazioni specifiche come la mancata precedenza, la distanza di sicurezza e il passaggio con il semaforo rosso.
E’ superfluo ricordare che l’utilizzo del telefono cellulare durante la guida è sanzionato dal Codice della Strada con una multa di 160 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente e se poi nel corso dei due anni successivi il trasgressore commette un’altra volta la stessa violazione sarà soggetto alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi.
Ma quello che, ancora una volta, ci preme di più sottolineare e la pericolosità che questo comportamento scorretto può causare, per sé e per gli altri, ai fini della sicurezza stradale.
Se proprio è indispensabile parlare al telefono mentre si guida diventa quindi imprescindibile l’utilizzo di auricolare o vivavoce, mentre per leggere o inviare sms o email esistono i dispositivi a riconoscimento vocale abilitati a queste e a molte altre funzioni che permettono di tenere entrambe le mani saldamente al volante.
Meglio ancora sarebbe fermarsi in un luogo che con causi intralcio o pericolo alla circolazione e soltanto quando si è finito di chiacchierare o “messaggiare” rimettersi alla guida del veicolo verso la propria destinazione.
di Maurilio Rigo
da repubblica.it/motori