Suv la parola all’esperto. | |
Carlo
Rinaldi, 44 anni, agente di Polizia Municipale a Firenze,
ha partecipato al Camel Trophy 1991 in Tanzania come pilota ufficiale
del team Italia; nel ’92 ha partecipato come pilota dello staff internazionale
in Brasile, mentre dal 1992 al 1996 è stato selezionatore degli
equipaggi. È istruttore presso la "Four Drive" di
Firenze in tecniche di guida in strada e fuoristrada e addestratore
per la motoconduzione al corpo.
Carlo Rinaldi, qual è la differenza tra un SUV e un fuoristrada? "Semplice: un fuoristrada ha un’altezza da terra molto maggiore rispetto ad un SUV, e questo fa la vera differenza sui terreni accidentati. Le marce ridotte, che i SUV di norma non hanno, servono a marciare ad una velocità inferiore con la massima potenza ed aderenza, senza dover andare veloci per fare dei passaggi tecnici. In queste condizioni, la velocità è assolutamente controproducente. Il telaio a longheroni sui fuoristrada, inoltre, garantisce maggiore resistenza, mentre i SUV hanno telai autoportanti, meno resistenti. Spesso i SUV sono a benzina, mentre la maggior parte dei fuoristrada è spinta da motori a gasolio: questo perché i fuoristrada sono nati per impieghi militari o da lavoro in condizioni difficili: e il gasolio è meno infiammabile, in caso di incidente, lavora meglio, sopporta più sforzi e consente il mantenimento del propulsore a lungo, anche al minimo, senza particolari problemi. Tra un fuoristrada e un SUV, inoltre, possono cambiare gli angoli d’attacco, d’uscita e di dosso, che nei fuoristrada sono gli angoli caratteristici; nei SUV sono ridotti, perché non devono fare percorsi così estremi. Cambia anche la profondità di guado, che nel SUV è praticamente quello di una macchina normale". Quali sono i pregi di un SUV? "Le macchine che beneficiano della trazione integrale permanente, vedono ridotta l’usura dei pneumatici e beneficiano – nella progressione di marcia – del freno motore su tutti e due gli assi, fattore questo che si ripercuote positivamente soprattutto in condizioni critiche, sul bagnato e sul ghiaccio. Tutte queste macchine di nuovo concetto, fuoristrada e SUV, sono superaccessoriate per la sicurezza: ABS a parte, dispongono quasi tutte del controllo di sbandata e di potenza erogata. È l’elettronica che ovvia ad una condotta di guida sbagliata. Senza elettronica un SUV è praticamente inguidabile da parte di un conducente che non abbia seguito un addestramento specifico, indispensabile per il fuoristrada. Sempre tra i pregi, anche se molti sostengono il contrario, metterei l’altezza da terra, che è maggiore e che quindi garantisce una percezione più approfondita costituita semplicemente da una migliore visibilità, sempre che il guidatore sia attento a ciò che fa". E sui difetti, cosa ci dice? "Sicuramente il baricentro alto e quindi un approccio diverso in curva. Poi i consumi elevati per alcuni modelli in alcune motorizzazioni a benzina. Certo, che se venissero prodotti a idrogeno non ci sarebbero problemi". Ma lei, perché utilizza un fuoristrada? "Ho una guida molto prudente e credo con fermezza che viaggiare su un fuoristrada sia più sicuro per me e per la mia famiglia. Sono un agente di polizia municipale e so benissimo cosa sia la sinistrosità: molti degli 8mila morti che ci sono ogni anno sulle strade, sono spesso vittime innocenti di comportamenti altrui". Ha consigli da dare per chi guida un fuoristrada o un SUV? "Sono i consigli che può dare una persona che lavora per far rispettare le leggi e che interviene in soccorso degli automobilisti: bisogna guidare con prudenza, sempre, soprattutto in città. Ma chi guida un fuoristrada deve addestrarsi a farlo. Deve sapere quando e come mettere una marcia ridotta, deve sapere quando un passaggio è fattibile o quando è meglio cercare un’altra strada. E deve sapere come si comporta il suo veicolo sull’asfalto, sulla neve e sul bagnato. Se non si sa cosa si guida, si finisce sempre col farsi male, anche lavorando; perché molti di quelli che guidano un fuoristrada, lo fanno per lavoro."
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