Sfida
a duecento all’ora, muore sulla moto
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MARCO DI CATERINO Afragola. Una corsa mortale. Tra i viali degradati del rione Salicelle, sul filo dei 200 orari, a giocarsi una birra e a perdere la vita. Come è accaduto la notte scorsa, quando una moto Honda, guidata da Gennaro A., appena 15 anni, e sulla quale viaggiava sul sellino posteriore Salvatore Borriello, 17 anni, è finita contro una Fiat 500. L’urto è stato fatale per Salvatore Borriello. Il ragazzo, che era senza casco come l’amico, è stato sbalzato dal sellino, cadendo pesantemente sull’asfalto dopo un volo di una quarantina di metri. Più fortunato il giovanissimo centauro, che ha riportato solo diverse fratture. Praticamente illeso il conducente dell’utilitaria, Antonio Iorio, 24 anni. Dopo lo schianto, avvenuto nei pressi dell’incrocio tra via Salicelle e il viale della scuola media «Europa Unita», sono accorsi gli amici dei ragazzi, che hanno spostato sia la moto che la piccola auto, e poi provveduto a soccorrere i feriti. Salvatore Borriello, che non dava più segni di vita, è morto durante il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore; nel reparto di ortopedia è ricoverato il quindicenne che era alla guida dell’Honda. Sul posto gli agenti della Stradale e quelli del commissariato di Afragola, diretto dal vice questore Maurizio Casamassima. Secondo la polizia l’ipotesi più realistica per chiarire la dinamica dell’incidente è quella di una competizione ad alta velocità tra i viali del quartiere della ricostruzione. La moto e l’auto si sono sfidati in una corsa che si è rivelata poi mortale. Già da diversi mesi le forze dell’ordine avevano iniziato una serie di controlli notturni, più frequenti nel fine settimana, proprio per stroncare sul nascere il fenomeno delle corse clandestine, nella zona compresa tra il rione Salicelle e isolate strade di campagna che collegano Afragola con Casalnuovo e Acerra. Due anni fa un episodio analogo causò la morte di un minorenne di Caivano, trovato cadavere solo dopo diversi giorni, a poche centinaia di metri dal luogo di quest’ultima sfida mortale. Difficili le indagini, per il muro di omertà che in questo rione è una regola rigida anche in casi come questi. |
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