(AGI) - Roma, 12 set. - Nel caso di incidenti con velocita’ di
impatto compresa tra i 40 e i 60 km orari, chi non tiene allacciata
la cintura di sicurezza ha un rischio di mortalita’ 10 volte superiore
a chi la indossa regolarmente. Ad affermarlo e’ uno studio condotto
dall’Upi, l’Ufficio prevenzione incidenti della Svizzera, e ripreso
da "Il Centauro", rivista ufficiale dell’Associazione
sostenitori amici polizia stradale presieduta da Giordano Biserni.
Dallo studio - integrato da un’intervista a
Franco Taggi, direttore del reparto "Ambiente e traumi"
dell’Istituto superiore di sanita’ - emerge che le cinture di
sicurezza "cominciano a produrre una differenza sulle probabilita’
di mortalita’ in auto a partire dai 25 Km/h circa e in modo prima
limitato, ma via via progressivo, raggiungono il massimo di efficacia
negli impatti intorno ai 40-60 Km/h". Se, infatti, il rischio
di mortalita’ per chi non indossa la cintura inizialmente puo’
essere di 2 volte piu’ elevata rispetto a chi le allaccia, esso
arriva a superare le 10 volte proprio sui 40-60 Km/h, per poi
ridiscendere fino ad annullarsi intorno ai 111 Km/h. La velocita’
in questione, naturalmente, e’ quella dell’impatto, non quella
tenuta dal veicolo prima di una ipotetica frenata.
Taggi spiega che lo studio prende in considerazione
la sola ipotesi dell’incidenza e differenza del rischio di mortalita’
dei ’cinturati’ rispetto ai ’non cinturati’": la differenza
nelle lesioni "rimane sempre e comunque, tanto che le lesioni
gravi senza cinture possono diventare meno gravi o lievi con le
cinture". Secondo l’esperto la maggior parte degli incidenti
stradali avviene a valori contenuti di velocita’, tipici del ’range’
dove la cintura ’funziona’: quindi, nella gran parte degli scontri
ci troviamo in una fascia di energia (di velocita’) dove la cintura
e’ in grado di proteggere efficacemente i soggetti che la indossano.
Da questa relazione tra efficacia generale
della cintura e sua efficacia pratica, quest’ultima dovuta al
fatto che la distribuzione delle velocita’ di impatto si sovrappone
largamente al range di valori in cui la cintura puo’ ben operare,
nasce un’immediata e importante conseguenza: "se la velocita’
media dei veicoli diminuisce, allora la distribuzione delle velocita’
di impatto si spostera’ su valori necessariamente piu’ bassi e
quindi le conseguenze globali degli incidenti tenderanno ad essere
meno gravi, maggiormente per chi indossa la cintura". (AGI).