Rc auto, sconti..., molte incertezze
Il decreto legge Destinazione Italia sta facendo la sua passerella mediatica, come ogni nuovo decreto che si rispetti. E uno degli aspetti che più attirano l’attenzione è quello degli sconti sulla Rc auto.
Lo ha annunciato il premier Enrico Letta nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri sottolineando che nel disegno di legge «ci sarà una forte riduzione del costo dell’energia e del costo delle bollette. C’è un intervento significativo anche sui crediti per la ricerca e una serie di misure per la digitalizzazione delle imprese e sul campo assicurativo dell’Rc Auto. Ci sarà il calo dei costi per i consumatori».
E ancora, ha proseguito Letta, «segnalo una cosa che può sembrare piccola ma è importante: la detrazione fiscale del 19% per i libri, un punto importante che riguarda la cultura del nostro Paese». Successivamente il premier è tornato sul tema attraverso Twitter: «A chi voleva bruciare librerie abbiamo risposto in Consiglio dei ministri con un intervento di sostegno alla lettura, ai lettori e quindi ai libri». Chiaro il riferimento alle intimidazioni di alcuni manifestanti aderenti al movimento di protesta dei Forconi indirizzate ai dipendenti di librerie, che si erano rifiutati di abbassare le saracinesche al loro passaggio.
Il provvedimento è stato poi illustrato dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. Le misure sull’Rc auto, ha detto, tende a «rendere più possibile corretto il comportamento degli automobilisti italiani, con sconti minimi imposti dal 10 al 4 per cento. La novità sta nel fatto che lo sconto non è affidato al mercato l’abbassamento della tariffa, ma a minimi imposti».
Nel disegno di legge, inoltre, ha precisato Zanonato, c’è «una riduzione del costo dell’energia elettrica intervenendo sostanzialmente su tre misure. La prima misura prevede la possibilità volontaria dei produttori di energia rinnovabile di avere un contributo ridotto allungato però di 7 anni». Questo, sottolinea il ministro «ci porterà un abbassamento di circa 700 milioni». Ancora, «150 milioni si riducono per una questione un pò complessa da spiegare che si chiama ritiro dedicato e infine abbiamo anche modificato la tariffa bioraria, ma questo non comporta particolari risparmi nel costo della bolletta elettrica.
Per carità, gli sconti dovranno esserci. Ma rischiano di essere come quelli che vediamo esposti ai distributori di carburante, accanto a un prezzo di 1,70 sul gasolio e 1,80 sulla benzina. In altre parole, rischiano di non tradursi in risparmi reali per noi assicurati: le nuove misure del Dl Destinazione Italia sono insufficienti a risolvere alla radice le cause del caro-polizze Rc auto, quindi è possibile che le tariffe non scendano come auspicato e che gli sconti vengano calcolati su prezzi aumentati nel frattempo.
Ma perché le nuove misure governative non affrontano alla radice il caro-polizze? Anzitutto, “nessuno – dice Maurizio Caprino – ha ancora messo una pezza alle perdite causate dal fatto che oggi c’è gente che dichiara residenze o passaggi di proprietà verso zone dove le tariffe sono inferiori, senza che poi si voglia controllare le veridicità di queste dichiarazioni“. Inoltre, “non è stato toccato l’aberrante meccanismo del forfait del risarcimento diretto, in cui la marea di microsinistri con danni inferiori al forfait che la Compagnia del responsabile riconosce per legge a quella del danneggiato (è a questa Assicurazione che spetta liquidarlo) viene controllata poco perché non c’è interesse a farlo e quindi si tiene una porta aperta alle frodi“. Poi, c’è “la scarsa attenzione delle Compagnie fa sì che magari per l’una il suo assicurato ha il 100% di ragione, mentre per l’Assicurazione delle controparte ne ha solo al 50%, quindi quest’ultima Compagnia paga al suo cliente il 50% che crede gli spetti e così un incidente che di suo costa 100 può anche essere pagato 150“.
da motorioggi.it