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Notizie brevi 23/12/2013

Castel Bolognese
Pirata della strada: il Comune non può costituirsi parte civile

Lo ha deciso il giudice. L'amministrazione avrebbe voluto essere coinvolta nel processo sulla morte di Imelde Ghetti

RAVENNA - Il Comune di Castel Bolognese non può costituirsi in parte civile contro l'uomo che la notte tra il 2 e il 3 novembre scorso nel centro della cittadina romagnola dopo avere travolto e ucciso la 76enne Imelde Ghetti mentre attraversava via Emilia sulle strisce pedonali, era scappato per essere arrestato quattro giorni dopo dai carabinieri.

 

Lo ha stabilito il giudice Rossella Materia in apertura del processo contro il 58enne nato a Firenze ma residente a Crespino sul Lamone, nel comune di Marradi, e imputato per omissione di soccorso e fuga da incidente con esito mortale. Per il giudice la richiesta formulata dall'avvocato Nicola Festa per conto del sindaco Daniele Bambi non può essere ammessa per “difetto di legittimità” dato che “non sussiste alcun diritto di un ente territoriale a non annoverare tra la propria popolazione residente soggetti che abbiano commesso reati, anche tra i più efferati”.

 

Inoltre sotto il profilo dell'interesse comunale a tutelarsi in un settore, la sicurezza stradale, in cui siano stati compiuti sforzi pubblici, il giudice ha rilevato che “il contesto nel quale si è verificato il fatto non rientra tra le attività comunali” quali ad esempio la vigilanza all'ingresso delle scuole, la videosorveglianza o il contrasto della prostituzione lungo l'Emilia. E' stata invece ammessa la costituzione di parte civile dei due figli della vittima tutelati dall'avvocato Patrizia Marchi. Prossima udienza a fine febbraio per dare eventualmente modo all'assicurazione che copre il suv dell'uomo di risarcire i danni. La difesa – avvocato Gabriele Sangiorgi – ha intanto ottenuto che l'imputato, che dalla convalida dell'arresto non può allontanarsi dal comune di residenza o uscire di casa tra le 22 e le 7, possa trascorrere le vacanze natalizie con la sorella a Lugo.

 

da romagnanoi.it

 


 

Il giudice: “il contesto nel quale si è verificato il fatto non rientra tra le attività comunali” quali ad esempio la vigilanza all'ingresso delle scuole, la videosorveglianza o il contrasto della prostituzione lungo l'Emilia.
Ma perché la gestione (e responsabilità) della sicurezza su una strada comunale non rientra fra le attività del Comune? Aggiungiamo che in quel tratto sono stati uccisi due pedoni in due settimane. (ASAPS)

 

 


 

Lunedì, 23 Dicembre 2013
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