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Notizie brevi 31/12/2013

L’INIZIATIVA
A Capodanno abbracci  al posto dei brindisi

A Mantova il primo “Capodanno astemio” per lanciare una nuova tradizione e fare a meno dell’alcol nei calici
(Lepresse)

Lo diamo per scontato: il 31 dicembre, a mezzanotte, si brinda con un bicchiere di spumante o di champagne. Ma è una tradizione che potremmo spezzare a favore di un “Capodanno astemio”, per abituarci a non innaffiare di alcol le occasioni di festa: succederà per la prima volta a Mantova per “L’abbraccio di Capodanno, incontriamoci fra persone e non fra bicchieri”, un’iniziativa dell’Associazione Provinciale Club Alcologici Territoriali di Mantova promossa da Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada, autori dei libri “Vino e bufale” e “La casta del vino”.

MESSAGGIO – Una “festa rivoluzionaria”, come la chiamano gli organizzatori, perché accanto al consueto cenone e all’intrattenimento non ci saranno bottiglie di vino o spumante: al centro dello stare insieme saranno le persone e a mezzanotte i partecipanti si scambieranno un abbraccio. Perché Baraldi, medico e convinto sostenitore del no all’alcol, spiega: «L’alcol fa male: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha preso una posizione molto netta sull’argomento, sottolineando che è cancerogeno anche a piccole dosi e che meno se ne beve, meglio è. L’unica dose sicura è l’astinenza. Detto ciò, associarne il consumo ai festeggiamenti è un messaggio pericoloso che instilla abitudini poco sane: in altre situazioni lo si è capito e al Tour de France, ad esempio, il vincitore non brinda più con la bottiglia di champagne. Quello che vorremmo è una piccola “rivoluzione culturale”: partiamo dal Capodanno 2013 ma vorremmo far sì che nei prossimi anni, pian piano, si diffondesse l’idea che per festeggiare compleanni, vittorie, momenti felici è meglio un abbraccio di un calice».

TRADIZIONE – In effetti nessuno si chiede perché ci sia la tradizione del brindisi alcolico, tutti lo facciamo senza renderci conto del vero senso del gesto. «Non ci accorgiamo che si tratta di una forzatura, un’abitudine che non è né naturale, né scontata, né tantomeno irrinunciabile: perché mai per fare gli auguri a una persona cara occorre far incontrare due bicchieri? – osserva Baraldi –. Se ci pensiamo, la tradizione del brindisi arriva dal passato remoto, quando si scambiavano i bicchieri di vino per essere certi che l’altro non avesse avvelenato il proprio. O da ancora più lontano, quando si brindava con il sangue dei sacrifici agli dei. Nulla di estremamente gioioso, quindi: molto meglio gli abbracci, soprattutto perché l’alcol etilico è tossico e spesso e volentieri è causa dell’esatto opposto della salute, felicità e buona fortuna che ci si augurano brindando. Basterebbe ricordare il numero di incidenti sulle strade provocati dall’alcol, che offusca i sensi, per capire quanto bere possa essere pericoloso». Per partecipare alla serata o avere informazioni sulle iniziative simili si può andare sulla pagina facebook dedicata (abbracci anziché brindisi ) o inviare un sms ai numeri 3295884739 o 3398586753.




da corriere.it

 


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Martedì, 31 Dicembre 2013
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