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Notizie brevi 02/01/2014

il Resto del Carlino di Rimini
Carla Tavella è la riminese dell'anno: "Ho vinto, ma per Rimini è solo l’inizio"

L’ispettrice è stata la più votata al nostro sondaggio
E' l'ispettore capo della polizia Carla Tavella la riminese dell'anno (Foto Bove)

Rimini - E’ Carla Tavella la riminese dell’anno, secondo i nostri lettori. L’ispettore della polizia municipale di Rimini, balzata agli onori delle cronache per aver condotto l’operazione ‘Kebab connection’ che ha portato all’arresto di 57 spacciatori che operavano a Borgo Marina, ha vinto il nostro sondaggio.

Ieri pomeriggio si è chiuso il voto sul sito del Carlino Rimini, a cui hanno partecipato ben 1.711 lettori, e la Tavella ha conquistato il primo posto con il 36% delle preferenze, in totale 612 voti. Tra l’ispettore e l’ex capitano del Baseball Rimini Filippo Crociati è stato un vero e proprio testa a testa. Il giocatore, rimasto senza una gamba dopo il grave incidente di cui è rimstato vittima a giugno, ha raggiunto infatti il 35% dei voti, appena 7 in meno della Tavella. Molti più distaccati gli altri otto personaggi in corsa.

Sul gradino più basso del podio si piazza (con il 9%) Ilde Urbinati, la ‘regina della piada’, protagonista quest’anno di uno spot per Sky. A seguire tutti gli altri: 6% di voti per Paolo Stefanini, presidente del Viserba volley promosso in A2, 4% per il medico Federica Baldazzi e il ricercatore Antonello Bonci, 1% per il pescatore Raffaele Colapinto, l’ex direttore Inps Alessandro Romano, l’attrice Serena Grandi e infine il prefetto di Rimini Claudio Palomba.

Ispettore capo della Polizia giudiziaria, Carla Tavella, 50 anni, due figli, di 20 e 25 anni, e un marito interprete, non è abituata alla ribalta, preferendo lavorare dietro le quinte. In città la conoscono tutti, ma il suo volto è diventato di dominio pubblico dopo aver guidato il blitz a Borgo Marina che ha portato in carcere la bellezza di 57 spacciatori, restituendo, dopo anni, quel pezzo di Rimini ai residenti.

Che effetto le fa essere la riminese dell’anno?
"Ancora non lo so. Mi sorprende, ma mi fa anche molto piacere perchè vuol dire che in tanti hanno deciso di votarmi. E’ sorprendente. No, non ci sono proprio abituata".

Perché pensa che la gente l’abbia votata?

"Credo che in parte sia dovuto all’onda emozionale dell’operazione che abbiamo fatto a Borgo Marina, dall’altra anche l’appartenenza al Corpo".

L’immaginario collettivo vuole le vigilesse più ‘cattive’ dei colleghi maschi. Cosa c’è di vero?

"Credo sia un luogo comune, anche se in generale l’agente donna che sta sulla strada è più soggetta a vessazioni di un collega maschio. Così ci si fa un po’ di corazza, si diventa forse un po’ più ‘dure’. A me non è mai successo di essere bistrattata, ma forse dipende anche dal ruolo che ricopro. Anche quando facevo antiabusivismo, gli extracomunitari, che pure non prendono facilmente ordini da una donna, non mi hanno mai mancato di rispetto".

Se avesse il potere assoluto per un giorno, cosa cambierebbe di Rimini?
"Il caos, il senso di confusione che si respira nella nostra città. Ovunque vai c’è caos, e anche le cose finiscono per essere fatte in modo raffazzonato".

Su che cosa le piacerebbe ‘mettere le mani’ come agente investigativo?

"Vorrei solo continuare a lavorare sul territorio. Credo che la parola giusta sia ‘ripulire’. Dobbiamo continuare a lavorare in maniera concreta, magari scegliendo un’altra zona di Rimini dove ci sono problemi analoghi a quelli di Borgo Marina, dove comunque non abbiamo ancora finito. A Rimini, ci sono sicuramente altre realtà dove intervenire. Restare sul territorio, quello dobbiamo fare, perchè è la cosa che sappiamo fare meglio. Dobbiamo affrontare quindi un problema alla volta, e dare un po’ di respiro alla gente. Pulire, appunto, ma pulire seriamente".

Se non avesse fatto la vigilessa, quale lavoro avrebbe scelto?

"Mio padre era un magistrato, e io avrei voluto seguire le sue orme. Non l’ho fatto perchè mi sono sposata e ho avuto subito due figli".

Una donna a capo del Nucleo investigativo, qualche problema?

"Tempo addietro sì, ma adesso no. Comunque, non ho mai detto ‘comando io’, al massimo ‘adesso basta’. Ma il punto non è chi comanda, il lavoro viene fatto bene solo quando si fa insieme. Non esiste il ‘capo’, esiste il gruppo. Borgo Marina ne è l’esempio migliore".





da ilrestodelcarlino.it
 




Complimenti all'ispettrice Tavella della Polizia Locale. Non è facile farsi votare da 612 lettori pari al 39% dei 1.711 votanti. (ASAPS)
 

Giovedì, 02 Gennaio 2014
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