Polizia Locale di Milano
A due anni dall’assassinio dell’agente Niccolò Savarino i colleghi lo ricordano con due giorni in piazza, prima a Milano il 12 gennaio poi a Roma il 13, fatti di memoria e rabbia anche per richiamare l’attenzione sui loro problemi
(ASAPS) Saranno i colleghi a ricordare Niccolò Savarino, l’agente travolto e ucciso a 42 anni in servizio, da un rom che stava fuggendo a bordo di un Suv, il 12 gennaio del 2011.
Lo faranno non soltanto per unirsi al dolore della famiglia ancora distrutta per la perdita, scenderanno in piazza per manifestare anche il disappunto in seguito alla sentenza della sezione minorenni della Corte d'Appello di Milano che, il 9 dicembre scorso, ha stabilito una sensibile riduzione della pena per Remi Nikolic, il nomade alla guida del mezzo che ha ucciso l'ex vigile alla Bovisa.
In primo grado (rito abbreviato) Nikolic era stato condannato a 15 anni, a fronte di una richiesta del PM di 26: omicidio volontario l’accusa ma erano sembrati da subito inspiegabili gli 11 anni di sconto grazie a una serie di attenuanti tra cui la minore età e il “contesto di vita famigliare” nel quale il ragazzo “è cresciuto, caratterizzato dalla commissione di illeciti da parte degli adulti di riferimento” e dalla “totale assenza di scolarizzazione”.
In appello il dimezzamento con una condanna complessiva a 9 anni, comminata estendendo al massimo le attenuanti: il minimo della pena prevista per l'omicidio volontario e Nikolic, che oggi ha 19 anni, potrà richiedere la semilibertà tra circa 2 anni e mezzo.
Per ricordare il vigile diventato eroe suo malgrado solo per aver compiuto il proprio dovere e aver incrociato sulla propria strada questo giovane rom dai comportamenti criminali, i colleghi hanno organizzato per domenica 12 gennaio a Milano una mobilitazione nazionale che vedrà la presenza di alcune migliaia di agenti provenienti in massima parte da Milano, ma anche da varie città della Penisola.
Gli organizzatori assicurano che non ci saranno ripercussioni e disagi per i cittadini. La manifestazione partirà dalla Bovisia, luogo dove è avvenuto l’indicente, per trasferirsi a Piazza Castello in un clima di calma in quella che vuole essere solo una giornata dedicata a Savarino e agli agenti della Polizia Locale caduti in servizio in tutta Italia. A Milano sarà presente anche una delegazione dell’ASAPS con il suo presidente Giordano Biserni.
Di altro tenore la giornata successiva che vedrà il trasferimento dei manifestanti a Roma per chiedere con forza “di essere trattati da poliziotti locali e non da impiegati” come evidenziato nei manifesti predisposti in occasione della manifestazione.
A Roma i vigili di tutta Italia, senza bandiere dei sindacati ufficiali, faranno sentire la loro voce e nel sit-in organizzato per la giornata di lunedì 13 in piazza Montecitorio chiederanno al governo strumenti di tutela e servizio esterno in sicurezza, obbligatoriamente almeno in coppia, qualifiche e tutele legali al pari delle altre forze dell'ordine, migliori condizioni di previdenza e assistenza, accesso alle banche dati.
Insomma, dopo una domenica di ricordi che prevede alle 15 il ritrovo in piazza Alfieri (luogo dove fu ucciso l’eroico agente Savarino) e la partenza di un corteo a piedi verso via Livigno, al comando della zona 9 dove prestava servizio e adiacente ai giardini che gli sono stati intitolati dal Comune, un’altra giornata di manifestazione per far sentire la voce di questi operatori che sentono poco tutelati i propri diritti soprattutto in occasione di episodi gravi come quello accaduto a Niccolò Savarino.
La Redazione dell’ASAPS, nel ricordare l’indignazione espressa per l’esito dei due processi e per la sostanziale riduzione di pena per questo omicidio volontario, nel mostrare vicinanza alla famiglia affranta e confusa per quanto sta accadendo, partecipa virtualmente e con la presenza del suo presidente al ricordo e alla rabbia dei colleghi di Savarino ricordando l’importanza e la necessità, dopo la pur apprezzabile intitolazione di un giardino pubblico e di una caserma, di cose tangibili, reali, come maggiori tutele e pari dignità per chi lavora in divisa e pene giuste per chi si macchia di questi efferati omicidi: non è fame di vendetta ma sete di giustizia per questi eroi e per i loro familiari. La solidarietà alla Polizia Locale chiamata a compiti sempre più ampi e delicati in questo momento di profonda crisi è un atto dovuto. (ASAPS)
Ci saremo anche noi, per non dimenticare. (ASAPS)