Le regole per guidare moto e scooter
Il comandante Altamura: «Calano gli incidenti tra i giovani centauri ma non va abbassata la guardia»
«Nel 2013, a Verona città, nessun under 30 è morto sulle strade e gli incidenti sono scesi da quasi 2mila a 1810: un record positivo, sino ad oggi, ma non dobbiamo sederci sugli allori. Anche perché tra i veicoli più a rischio resta il gruppo dei motocicli e dei ciclomotori, alla guida dei quali i giovani la fanno da padrone. Anche se spesso motociclisti e scooteristi rimangono coinvolti non per colpa loro».
Parola di Luigi Altamura, comandante della polizia municipale, che ieri mattina ha aperto alla Gran Guardia, davanti a 600 studenti delle superiori, il convegno «A scuola in scooter… sempre sicuri». Una giornata organizzata dal Club Gp800, con il patrocinio dell'Assessorato allo Sport e la collaborazione dell'Ufficio Scolastico, per informare i ragazzi sulle norme di comportamento da adottare in sella a uno scooter e far conoscere i dispositivi salvavita presenti sul mercato.
Perché i comportamenti che la municipale rileva in sella a moto e scooter, spesso, sono tutt'altro che corretti, come dimostrano foto e video diffusi dal comandante: un centauro che sfreccia a 149 chilometri orari in via Unità d'Italia, dove il limite è dei 50; sedicenni fermati ubriachi a bordo di ciclomotori; impennate mortali; escamotage come un foulard per coprire la targa e viaggiare impuniti.
«Invece i consigli salvavita sono proprio il contrario», commenta Altamura. «Rispettare i limiti di velocità, non guidare in stato di alterazione per alcol o droghe e, in particolare per i centauri, rendersi visibili il più possibile: spesso la causa di un incidente in moto è una mancata precedenza da parte di un automobilista “distratto”. Ecco perché in sella a moto e scooter è meglio attendere qualche secondo in più, anticipando le mosse degli automobilisti e anche dei pedoni, che vanno fatti passare sulle strisce senza aver fretta di superare l'automobile che si è fermata per consentire loro l'attraversamento».
Parlare di eccesso di velocità potrà sembrare scontato, in effetti, ma basta un esempio per ammutolire la platea: «Viaggiare a 50 all'ora può sembrare poco, ma impattare contro un muro a quella velocità provoca gli stessi traumi di una caduta da un'altezza di dieci metri», spiega Marco Rensi, vicepresidente della Croce Verde, che ieri in veste di istruttore ha mostrato ai ragazzi alcune dimostrazioni pratiche di estrazione del casco e immobilizzazione di un centauro ferito. «Solo il 35 per cento degli incidenti in moto riguarda veicoli di grossa cilindrata», ricorda, «il resto delle vittime sono scooteristi, cioè persone che utilizzano questo come mezzo di trasporto o per andare al lavoro o a scuola. La colpa? Non sempre si può addebitare agli automobilisti, perché in un terzo dei casi ci si fa male da soli, andando a sbattere contro un ostacolo fisso. Tra i più pericolosi il gard rail, che per un motociclista può diventare una ghigliottina».
Terrorismo? Non secondo chi, come la polizia municipale e la Croce Verde, arriva per primo sulla scena di un incidente stradale. Per loro, anzi, l'obiettivo è proprio di impressionare i ragazzi. «Per far capire che queste cose succedono», conclude Rensi. «Ma non agli altri: a tutti».
di Elisa Pasetto
da larena.it