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Notizie brevi 16/01/2014

Taglio dei tribunali: Consulta boccia referendum

(ASCA) - Roma, 15 gen 2014 - La Corte costituzionale giudica inammissibile la richiesta di referendum abrogativo riguardante il taglio dei tribunali. Lo rende noto l'ufficio stampa della Consulta con un comunicato.

 

''La Corte costituzionale, in data 15 gennaio 2014 - si legge nel comunicato - ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo riguardante: - l'art. 1, commi 2, 3, 4, 5, 5-bis della legge 14 settembre 2011, n. 148 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari); - l'intero decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'art. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148); - l'intero decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156 (Revisione delle circoscrizioni giudiziarie -Uffici dei giudici di pace , a norma dell'art. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148). La sentenza sara' depositata entro i termini previsti dalla legge''.

 

Civilisti: decisione Consulta ha evitato ulteriore caos

 

(ASCA) - Roma, 15 gen 2014 - La decisione della Corte Costituzionale di dichiarare inammissibile la richiesta di referendum abrogativo sul taglio dei tribunali, ha evitato ''ulteriore caos'' per la giustizia. E' il commento del presidente dell'Unione Nazionale Camere Civili, Renzo Menoni, che ricorda come i civilisti siano stati ''da sempre favorevoli alla revisione della geografia giudiziaria''.

 

''Al di la' delle motivazioni che si conosceranno piu' avanti - sottolinea Menoni - la decisione della Corte risponde certamente a un criterio di opportunita', perche' ha evitato il peggio. Pensiamo alla riapertura dei tribunali chiusi, ai fascicoli e ai magistrati trasferiti, alla necessita' di rinominare nuovi capi. Sarebbe stato tragico, se non folle''.

 

Ora, conclude il leader dei civilisti, ''e' necessario prendere tutti i provvedimenti che evitino distorsioni'', come quelle che ci sono state nell'applicazione pratica della riforma.

 

Introna (Puglia): bocciatura incredibile. Ora Corte europea

 

(ASCA) - Bari, 15 gen 2014 - ''Questa bocciatura ha dell'incredibile e solo la lettura delle motivazioni della sentenza della Consulta potra' chiarirne le ragioni, dato che il referendum e' stato ritenuto ammissibile dalla Cassazione, perche' sono state rispettate le procedure previste dalla Costituzione''.

 

E' il commento a caldo, del presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, alla dichiarazione di inammissibilita', da parte della Corte costituzionale, della richiesta di nove Consigli regionali di consultazione abrogativa sulle norme statali che hanno tagliato un migliaio di uffici giudiziari in Italia (34 tribunali nelle sei province pugliesi). Il problema rimane, fa notare Introna e restano anche le ricadute negative e i risparmi mancati, nonostante gli interventi normativi siano motivati da esigenze di spending review.

 

''Il Governo nazionale non potra' che riflettere sul perche' molte Amministrazioni comunali, gli ordini professionali e i cittadini abbiano sostenuto a fondo questa iniziativa delle nove Regioni. L'organizzazione del sistema giudiziario deve tenere in debito conto che non puo' essere in alcuna maniera negato il diritto dei cittadini a un accesso piu' diretto alla giustizia''.

 

La battaglia del Consiglio regionale pugliese non si ferma, fa sapere il presidente Introna. ''D'intesa con le Amministrazioni comunali, continueremo sollecitare correttamente il confronto con il Governo e il Ministero, per garantire la sopravvivenza delle sedi giudiziarie territoriali, i cosiddetti tribunali minori o distaccati. E valuteremo con le altre Regioni l'opportunita' di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea''.

 

Zaia: continua battaglia Veneto per tribunale Bassano

 

(ASCA) - Venezia, 15 gen 2014 - ''Non si creda che la bocciatura da parte della Consulta del referendum contro la chiusura dei piccoli tribunali blocchi la nostra battaglia per la sopravvivenza di quello di Bassano. Anzi, la sentenza avra' come effetto quella di renderla ancora piu' dura''.

 

Con queste parole il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta, presentata da alcuni consigli regionali, di referendum abrogativo della riforma della geografia giudiziaria.

 

''Ma quale 'piccolo' Tribunale! Quello di Bassano - riprende Zaia - e' e restera' un presidio di buona giustizia, efficiente, rapida, al servizio di un territorio fortemente antropizzato e industrializzato, uno dei polmoni dell'economia italiana. Un tribunale che riesce a restituire una causa civile in due anni e mezzo contro i sette medi del Veneto, parola del Procuratore generale, non puo' essere chiuso, ma va, anzi, rinforzato. Per non parlare di una nuova sede costata milioni che restera' inutilizzata. Poi ci vengono a parlare di sprechi di Stato! Persino il Tar ha detto che il trasferimento a Vicenza e' impossibile...''.

 

''Conto molto sulla buona volonta' del Ministro Cancellieri - conclude Zaia - che ha gia' annunciato di voler rivedere, anche se soltanto parzialmente, l'impianto del provvedimento, affinche' ripensi radicalmente a questa decisione che sarebbe letale per un intero tessuto sociale ed economico di una delle locomotive d'Italia. E sappiamo quanto la buona giustizia sia uno dei fattori principali della competitivita'''.

 

da altalex.com

 

 

 

Giovedì, 16 Gennaio 2014
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