Polizia Stradale di Rieti
Una indagine partita dal controllo del gasolio agricolo porta alla scoperta di una truffa dalle ampie proporzioni
Sequestrati beni mobili e immobili per quasi 500.000 euro
(ASAPS) Una brillante operazione è stata messa a segno dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione di Polizia Stradale di Rieti dalla quale è scaturito un sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 490.000 euro.
La complessa indagine, avviata dall’ex Dirigente Vice Quest.Agg. Dr. Stefano Macarra e conclusa dall’attuale Comm.Capo Dr.ssa Maria Francesca Bruschi, è stata condotta in maniera impeccabile dal responsabile della Squadra di Polizia Giudiziaria Ispettore Capo Massimo Graziani e dai suoi collaboratori Assistenti Capo Quirino Faraglia e Massimiliano Rocco.
È stato grazie all’elevata capacità investigativa degli uomini della Stradale di Rieti se da un semplice monitoraggio dei veicoli agricoli e dell’assegnazione presso U.M.A. (Utenti Motori Agricoli) di gasolio agricolo, è venuta alla luce un’articolata truffa posta in essere da alcuni imprenditori agricoli e finalizzata a ottenere dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura finanziamenti illeciti.
Secondo le risultanze delle indagini condotte un imprenditore agricolo di Borbona, assieme ad altri due originari della provincia di Cuneo, avrebbero presentato falsi contratti cumulativi di affitto per alcuni fondi rustici con lo scopo di richiedere presso l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (A.G.E.A.) il pagamento delle indennità previste per gli agricoltori delle zone montante.
Gli investigatori hanno esaminato i contratti e hanno interpellato i proprietari dei fondi che hanno negato l’esistenza di qualsiasi forma di locazione e, in alcuni casi, gli stessi erano intestati a persone decedute antecedentemente la firma del contratto.
Sono stati così sequestrati alcuni fabbricati di proprietà dell’imprenditore 49enne d Borbona per un valore di quasi 220.000 euro, oltre ad alcuni conti correnti bancari degli altri imprenditori originari del Cuneese per un valore di circa 269.000 euro: i tre sono stati denunciati in stato di semilibertà per truffa aggravata al fine dell’ottenimento di erogazioni pubbliche e falsità materiale. (ASAPS)
> L'articolo da il Giornale di Rieti