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Scontro col cinghiale
Il giudice: paga la Regione

Foto di repertorio dalla rete
Foto di repertorio dalla rete

LECCE - Una mandria di cinghiali gli taglia la strada ed il giudice condanna la Regione a risarcirgli i danni. Sembra incredibile, ma è così: una mandria di cinghiali proprio a quattro passi da Lecce. Sulla strada provinciale che dal capoluogo conduce a Frigole, nei pressi del poligono militare di Torre Veneri. Questa specie di animale selvatico in quelle zone è storia nota.

Di certo, però, non lo immaginava l’ignaro automobilista, un operaio originario di Taviano che, il 28 giugno del 2010, mentre viaggiava in direzione San Cataldo, a bordo della sua Citroen C3, in piena notte si è imbattuto in un gran numero di esemplari di questa specie che, almeno all’inizio, ha faticato a riconoscere. Si sarebbe potuto aspettare una volpe, un cane, o un grosso gatto fuggito da qualcuna delle abitazioni che sorgono lungo la strada: mai una mandria di cinghiali. Fatto sta che con un po' di manovre, anche azzardate, ha provato ad evitarli, a salvarli tutti. Ma una delle bestie non è proprio riuscito a schivarla: l’impatto è stato inevitabile.

Il povero cinghiale s’è ferito, ma l’automobile dell’operaio ha avuto la peggio e ha riportato grossi danni alla carrozzeria. E anche lui, il conducente, non ne è uscito completamente illeso. Ha lanciato l’allarme e tutti i cinghiali che ha incontrato sul suo cammino sono stati immortalati in una serie di scatti finiti sulla scrivania del giudice di pace di Lecce, Luigi Piro, davanti al quale si è svolta la causa una volta che l’operaio, dopo essersi ripreso dallo spavento, e dai danni fisici subiti, ha deciso di citare Regione Puglia e Provincia di Lecce con i suoi legali, gli avvocati Salvatore Bruno e Claudia Coti.

Il giudice ha così condannato la Regione a risarcirgli i danni patrimoniali e non subiti, per un ammontare di circa 5mila euro. L’ente infatti è, secondo quanto il gdp ha messo nero su bianco nella sentenza pronunciata il 13 dicembre scorso, «obbligata ad adottare tutte le misure idonee ad evitare che la fauna selvatica arrechi danni alle persone o alle cose». Il giudice ha inoltre precisato che «nessun addebito di responsabilità (parziale e/o totale) nell’accadimento è da attribuire all’attore. Lo stesso si trovava a viaggiare in ore notturne su una strada, sulla quale non è possibile prevedere che ci si possa imbattere, anziché nel solito cane, piuttosto che gatto o volpe dalle dimensioni e peso limitati, in un cinghiale ovvero in un gruppo, la cui mole è ben visibile nelle foto allegate». Cosa che, sicuramente, ora terrà ben in mente il povero operaio se dovesse trovarsi di nuovo a passare dalla Lecce-Frigole.


dal agazzettadelmezzogiorno.it

 

 

 

 

 


 

Lunedì, 03 Febbraio 2014
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