Levata di scudi da parte del settore delle due ruote contro l’inasprimento
delle norme già in vigore nei confronti dei minorenni alla
guida dei ciclomotori, estese ai maggiorenni alla guida di qualunque
motoveicolo. La Federazione motociclistica italiana (Fmi) e l’associazione
dei costruttori Ancma puntano il dito in particolare verso la
legge 168/05 pubblicata alla fine di agosto sulla Gazzetta Ufficiale,
dove si prevede la confisca del mezzo (vale a dire il sequestro
definitivo e la successiva alienazione) a carico di chi compie
una lunga serie di contravvenzioni alle regole del Codice della
Strada.
Sia la Fmi che l’Ancma sottolineano il carattere iniquo e discriminante
del provvedimento che - secondo l’associazione aderente a Confindustria
- potrebbe danneggiare il mercato delle due ruote che negli ultimi
mesi sta dando segnali di ripresa con il +10% di giugno e il +9%
di maggio. "Non c’è dubbio - avverte il responsabile
del settore moto dell’Ancma, Claudio De Viti - che dopo un tale
provvedimento ci possa essere un calo del mercato perchè
si tratta di un disincentivo all’utilizzo dei nostri veicoli.
Non si capisce - sottolinea De Viti - perchè a nessuno
non sia venuto in mente di togliere l’automobile a chi non usa
le cinture di sicurezza. Le infrazioni al Codice e certi comportamenti
vanno certamente repressi, ma in questo caso ci sono altri strumenti
come ad esempio togliere i punti dal Patentino. E’ assurdo confiscare
un motorino - continua de Viti -, provvedimenti di questo tipo
si usano per i beni mafiosi".
Per far fronte a questa situazione - ha aggiunto il responsabile
settore moto dell’Ancma - stiamo mobilitando il nostro legale
per supportare eventuali ricorsi da parte degli utenti".
La posizione dell’associazione nazionale ciclo e motociclo sull’argomento
è poi sintetizzata dalle parole del presidente Guidalberto
Guidi: "E’ come essere figli di un Dio minore".
Dal canto suo la Federazione motociclistica italiana "ritiene
che le norme in essere vadano rispettate e si augura che le diverse
autorità preposte abbiano la possibilità di dedicare
sempre maggiore attenzione a questo delicatissimo aspetto della
vita dei cittadini e della convivenza civile, ma vuole sottolineare
con altrettanta e indubitabile convinzione che la legge 168/05
presenta un livello di severità assolutamente sorprendente
e sostanzialmente inaccettabile".
Il provvedimento - spiega la Fmi - "elenca infatti diverse
situazioni in cui è sicuramente corretto intervenire con
rigore, ma aggiunge a queste un’altra lunghissima serie di situazioni
che non meritano certamente una reazione spropositata, come appare
il provvedimento della confisca, a fronte di ’reati’ che si fatica
a giudicare gravi come il legislatore lascia invece intendere".
"La legge 168 - ricorda la Federazione motociclistica italiana
- introduce di fatto una fortissima differenza di reazione da
parte dello Stato, tra chi compie contravvenzioni su due e su
quattro ruote. Mentre le prime sono colpite senza pietà,
le seconde provocano invece reazioni di legge decisamente più
blande, se non addirittura scarsamente influenti sulla vita dei
cittadini. Si aggiunga a questo che nessuna informazione è
stata data fino ad oggi, dal Governo e dagli organi collegati,
riguardo un provvedimento che potrebbe colpire in modo definitivo
una grandissima fascia della popolazione che vive e si muove su
due ruote".
"Se è vero e sacrosanto - precisa la Fmi - che l’ignoranza
della legge è una colpa, sarebbe come minimo auspicabile
che chi emette simili provvedimenti abbia la sensibilità
di informare tutti i cittadini, minorenni e non, riguardo le nuove
sanzioni appena introdotte". La Federazione motociclistica
italiana "continuerà a fare la sua parte, anche in
questo caso, nei tempi e nei metodi che riterrà più
opportuni e con i mezzi a lei consentiti. Ma la totale assenza
di informazione diretta agli utenti, mai tanto opportuna come
in questo caso, a fronte di un rigore senza precedenti, lascia
sinceramente sconcertati".