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Notizie brevi 05/09/2005

SICUREZZA STRADALE: FIAB, EDUCARE BIMBI A USO BICICLETTA CONTRIBUISCE A FORMARE FUTURI UTENTI STRADA PIU’ RESPONSABILI

SICUREZZA STRADALE: FIAB, EDUCARE BIMBI A USO BICICLETTA
CONTRIBUISCE A FORMARE FUTURI UTENTI STRADA PIU’ RESPONSABILI

(ANSA) - ROMA, 3 SET - Educare i bambini a utilizzare la bicicletta per piccoli spostamenti in citta’, ovviamente su percorsi sicuri, contribuisce a formare futuri utenti della strada piu’ responsabili. Lo sostiene la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) riferendosi a una recente indagine (elaborazione di dati Istat effettuata da Centauro-Asaps), secondo la quale in Italia ci sono piu’ ciclisti vittime della strada che in Europa.
   ’’L’indagine che ha evidenziato la preponderanza di ciclisti tra i morti sulla strada, con la percentuale piu’ alta in Europa - osserva il responsabile nazionale Fiab per la sicurezza stradale, Edoardo Galatola - rilancia un interrogativo: e’ sicuro andare in bicicletta? In realta’ la domanda corretta e’ un’altra: sono sicure le strade italiane?  La risposta e’ ’no’, perche’ la sicurezza stradale in Italia e’ oggetto di saltuarie campagne di informazione, ma continua a non essere affrontata strutturalmente. Gli oltre 7.000 morti (di cui oltre 300 ciclisti, ma anche 800 pedoni e 1.200 motociclisti) e i 300.000 feriti (di cui 10.000 ciclisti, 16.000 pedoni e 70.000 motociclisti) che restano sulle strade ogni anno - ricorda - rappresentano quasi il 30% dell’intera mortalita’ per cause accidentali e la prima causa di morte insieme agli incidenti domestici. Si tratta di un numero 7 volte maggiore delle morti sul lavoro e la prima causa di morte dei giovani fino a 34 anni. Cosi’ rilevante e’ il problema della sicurezza stradale che la Comunita’ Europea ne ha fatto oggetto di sue Direttive, imponendo agli Stati membri di dimezzare il numero di vittime e incidenti entro il 2010’’.
   In Italia e’ stato istituito il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, ma - fa notare la Fiab - ’’i gia’ scarsi finanziamenti che ammontavano a 1 miliardo di euro/anno’’ sono stati ’’annullati nell’ultimo anno e dirottati su altre iniziative del Governo (riduzione delle tasse?)’’.
   Per dare un’idea dei costi indotti dalla mancanza di sicurezza stradale, la Federazione ricorda che l’onere sociale stimato derivante dai 7.000 morti e 300.000 feriti annui ammonta a oltre 34 miliardi di euro, pari a 600 euro per ogni italiano.
’’Eppure - aggiunge - mediamente l’Italia dedica al miglioramento della sicurezza stradale circa 5 euro pro-capite, contro i 30-40 investiti in Francia, Regno Unito, Svezia e Finlandia’’. In realta’, secondo la Federazione, ’’sarebbero necessari interventi strutturali sulla viabilita’ cittadina ed extra-urbana’’. La soluzione per la sicurezza dei ciclisti ’’non e’ smettere di andare in bicicletta e nemmeno utilizzare seggiolini per i bimbi o caschi omologati, sicuramente utili in una passeggiata su pista ciclabile, ma non di particolare aiuto per resistere all’urto con un veicolo veloce, se si pensa che lo stesso casco e’ omologato per un impatto fino a 23 km/h’’.
   Facendo notare come i Paesi che registrano le maggiori quote di spostamenti su bicicletta (Olanda, Danimarca, Germania) sono anche quelli dove, tendenzialmente, si determinano piu’ elevati livelli di sicurezza per i ciclisti, la Fiab suggerisce dunque un piu’ diffuso uso della bicicletta.(ANSA).


Lunedì, 05 Settembre 2005
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