Caro
Direttore,
solo le tragedie, di solito, hanno l’onore della ribalta
e, troppo spesso, l’opinione pubblica si ricorda di noi solo
per compiangere la vedova dell’ennesimo collega vittima di
un pirata della strada o di un criminale in fuga.
Questa volta voglio raccontarti il retroscena di un episodio di
"ordinario servizio" che, per fortuna, ha avuto i titoli
dei principali TG nazionali solo per il record di punti decurtati
in un sol colpo (ben 33!!) alla patente del responsabile.
Era la notte della vigilia di Ferragosto; Terni è una cittadina
tranquilla, ma in quei giorni si spopola e diviene addirittura
sonnolenta. La Polizia Stradale, comunque, svolge il suo sevizio
con rinnovato impegno: è notorio che, quando la popolazione
è in ferie, la vigilanza sulle strade aumenta e, infatti,
nel quadro della prevenzione delle cosiddette "stragi del
sabato sera", congiunta al periodo festivo, viene approntato
un servizio coordinato con apparecchiature speciali (etilometro
ed autovelox), al quale partecipano, oltre al Dirigente ed agli
uomini della Sezione, anche quelli di due Distaccamenti con l’appoggio
di un paio di Volanti della Questura. è d’uopo, quindi,
anche la partecipazione della Polizia Giudiziaria sezionale e
quindi del sottoscritto, ispettore capo in servizio da quasi 10
anni alla PG della Sezione di Terni. Si sa, però, anche
i poliziotti sono uomini e vanno in ferie e a chi rimane a lavorare,
in questi giorni, tocca fare di tutto. Perciò, con me,
nella Fiat Brava con i colori di serie della PG, c’è
l’assistente Fabio Frangiosa. Lui, toscano sempre composto,
dalla calma serafica, da alcuni anni è una delle certezze
dell’Ufficio Verbali, assiduo nel lavoro, sempre cortese
con gli utenti e sempre competente nelle risposte, non si direbbe
il prototipo del poliziotto "operativo" dell’immaginario
comune.
Ebbene, erano forse le tre del mattino, la nottata era stata lenta
e monotona, molti dei locali cittadini erano chiusi, scarsi gli
avventori dei pochi aperti. Noi, pattuglia Padova Genova 681,
riceviamo disposizioni dal Dirigente: verificate se c’è
movimento nei locali di Narni scalo (piccolo comune dell’interland
ternano). Concluso il sopralluogo, imbocchiamo la Statale
675 per tornare in centro dove, abbiamo sentito per radio, è
stato istituito un posto di controllo. Improvviso e inatteso scatta
l’allarme: un’Alfa 147 è sfuggita al controllo,
fugge a tutto gas verso zona Ponte Le Cave, due nostre pattuglie
la inseguono. Sappiamo che in centro vi sono autopattuglie più
che sufficienti per bloccare il fuggitivo in quella direzione,
quindi il nostro ruolo dovrà essere quello di presidiare
la Statale, principale via di fuga i direzione del casello autostradale
di Orte. Scopro in un attimo che anni di attività burocratica
non hanno minimamente arrugginito l’Assistente Frangiosa:
il collega alla radio non ha ancora finito di parlare che già
Fabio impegna un by pass, inverte la marcia e si accosta al margine
destro della corsia di decelerazione dello svincolo per Narni
– San Gemini, ottimo e sicuro punto d’osservazione dal
quale attendere il possibile transito del fuggiasco senza creare
pericolo per la circolazione. Nel frattempo la radio incalza:
l’auto in fuga ha svincolato per Orte; viene verso di noi!
Scendo dall’auto e piazzo il fungo sul tettuccio, le luci
sono accese, anche le quattro frecce sono attivate, siamo in fondo
ad un lungo rettilineo, la notte è limpida e la visibilità
è ottima, inutile tentare di intimare l’alt al buio
ad un conducente che ha già rifiutato di fermarsi, l’unica
è attendere che ci abbia sorpassato e gettarci all’inseguimento.
Queste le mie riflessioni di un istante, non ho avuto ancora modo
di parlarne con Fabio ma il suo comportamento sino a quel momento
è eloquente: ha già capito cosa bisogna fare. Risalgo
rapidamente in auto, innesto lo spinotto del lampeggiatore nella
presa e sento Fabio che urla: "eccolo, sta arrivando!",
innesta la prima ed avanza forse di qualche metro, vuole essere
pronto per scattare all’inseguimento. Poi il mondo ci cade
addosso. Non ricordo l’impatto e neanche il rumore, ricordo
solo di essermi ritrovato sdraiato nell’abitacolo, impotente;
percepivo l’auto che ruotava in un folle, insensato, interminabile
balletto, priva di controllo. Le mie percezioni parevano moltiplicate,
il mio tempo soggettivo era accelerato a dismisura, ricordo nettamente
la sensazione d’impotenza e un tempo interminabile in cui
ho atteso l’inevitabile urto contro qualche oggetto solido,
consapevole che mi avrebbe ucciso. Non vi era panico, forse rassegnazione,
certo tristezza. Ho chiaro un pensiero che mi ha attraversato
la mente in quell’interminabile istante: "è buffo
sentirsi pieni di salute e di forza e sapere che da qui ad un
istante forse si sarà morti". Altri pensieri, più
intimi, mi attraversano, per pudore non voglio parlarne. Ma l’impatto
non è venuto, l’urto che aspettavo non c’è
stato.
Dopo l’impatto, quando siamo scesi dall’auto ed abbiamo
costatato, increduli, di essere tutti interi (ti sto scrivendo
alle due di notte perché i dolori alla schiena non mi fanno
dormire, ma non è nulla rispetto a ciò che poteva
essere), mi sentivo stranamente calmo e lucido. Poi, allontanatomi
dalla scena del sinistro quanto basta per averne un quadro completo,
coglievo finalmente la gravità di quanto accaduto: Il fuggitivo,
senza accennare minimamente a toccare i freni o a schivarci (e
ne aveva ampiamente la possibilità), anziché proseguire
in direzione di Orte, aveva improvvisamente deciso di svincolare
per Narni e, nel farlo, ci aveva tamponato ad altissima velocità,
proiettandoci in avanti, senza controllo, per cento metri. Sia
l’auto di servizio che l’alfa 147 sono andate praticamente
distrutte e, nella nostra interminabile traiettoria senza controllo,
siamo finiti al centro della corsia di marcia, evitando d’un
soffio la cuspide dello svincolo.
Il conducente che stava per ucciderci non era un famoso delinquente,
né un pericoloso ricercato, ma solo un ragazzino incensurato,
che per una delusione d’amore aveva trascorso una notte brava
in discoteca, facendo il pieno di alcol e droghe. Non saprò
mai se, sotto l’effetto della terribile mistura di superalcolici
e cocaina, semplicemente non ci abbia visto o, in un delirio di
onnipotenza indotto dalle sostanze, abbia deciso che poteva schiacciarci
e rimanere illeso. Di certo, quando lo ho visto in piedi, accanto
alla sua auto distrutta, la rabbia si è mutata in pena
e disgusto: era calmo, il suo stato traspariva solo dagli occhi
sbarrati e, alle nostre accuse rispondeva con tranquillità,
quasi candidamente: "ma che dite? Io non ho fatto nulla,
… state esagerando, in fondo non è successo nulla".
Caro Direttore, non sono un cattolico praticante ma credo che,
quella notte, S. Michele Arcangelo stesse guadando la Padova Genova
681.
Alessandro Tardio, Referente A.S.A.P.S. di Terni
COSI’ SULLA STAMPA
Rocambolesco incidente in provincia di Terni
Ubriaco centra auto polizia, perde 33 punti
Prima non si ferma all’alt, poi viene fotografato dall’autovelox
per eccesso di velocità, infine si scontra con la vettura
degli agenti
TERNI -Ha infilato una serie di infrazioni che gli sono costate
un totale di 33 punti tolti dalla patente. Il provvedimento ha
riguardato un giovane della provincia di Terni.
Poco prima delle tre di notte, una pattuglia della stradale ha
intimato l’ alt in una via di Terni ad un’ Alfa 147, che invece
di fermarsi si è allontanata a tutta velocità. Poco
dopo, sul raccordo Terni-Orte, l’ autovelox avrebbe immortalato
la stessa auto ad una velocità molto elevata. Poi, nei
pressi di Narni scalo, la 147 è finita addosso ad una macchina
(senza le insegne) della polstrada, scagliandola ad un centinaio
di metri di distanza.
I due agenti che la occupavano guariranno in 20 giorni dalle ferite
riportate. Illesi i due giovani a bordo dell’ Alfa: sottoposto
agli esami di rito, quello che guidava, un 25enne della provincia
ternana, è risultato avere assunto sia alcol sia stupefacenti.
Il cumulo delle varie infrazioni ha portato al totale di 33 punti
decurtati dalla sua patente ed alla denuncia a piede libero per
guida in stato di ebbrezza.