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Congo, un robot dirige il traffico a Kinshasa: l’idea di una giovane ingegnere diventa realtà nel paese con la mortalità stradale superiore  ai 20mila morti all’anno, al via una nuova politica di prevenzione

(ASAPS) KINSHASA (REP. DEL CONGO), 14 febbraio 2014 – Nella caotica capitale della repubblica democratica del Congo, Kinshasa, la terza città africana dopo Il Cairo e Lagos, cuore di uno stato non certo tra i più avanzati del mondo e nel quale la situazione della sicurezza stradale non rappresenta l’emergenza più impellente, ci sono robot a dirigere il traffico. Niente di complesso, per carità, ma l’inventiva della Woman Technology, l’associazione diretta da Thérèse Inza e che offre alle donne ingegnere del paese l’opportunità di farsi valere, è senza dubbio degna di assoluta menzione.  Agli incroci più pericolosi, i robot – alimentati dall’energia del caldo sole africano – gestiscono il traffico del veicoli come una sorta di semaforo mobile e impongono loro un severo stop quando si tratta di dare la precedenza ai pedoni. Eh si, perché le strade africane (e quelle orientali e mediorientali) sono tra le più letali del mondo: nel 2007, annus horribilis della violenza stradale in Congo, le vittime sono state 20.183 e se si considera che la popolazione censita dell’intera repubblica raggiunge i 72milioni di persone, il livello di pericolosità è presto definito. Nel 2012, la sola capitale Kinshasa, che conta poco più di 10mila abitanti, ha perso sulla strada 444 persone.

 

A partire dallo scorso anno, le autorità hanno messo mano al codice stradale, rendendo più complessa la procedura per il conseguimento della patente di guida. “Non possiamo rilasciare un permesso di uccidere ma un permesso di guidare”, ha recentemente dichiarato il ministro Justin Kalumba Mwana Ngongo, che ha anche annunciato un piano di sanzioni più severe. La prima è stata quella di vietare l’importazione nella repubblica di veicoli usati più vecchi di dieci anni. Il problema è che nel Congo si combatte ancora e quando i fucili crepitano, pochi sono disposti a pensare che la strada sia un nemico più subdolo di quello che ci spara contro.  (ASAPS)

 

 

 


 

Venerdì, 14 Febbraio 2014
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