SASSI
DA CAVALCAVIA: ASAPS,TELECAMERE PER EFFETTO DISSUASIVO |
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Natale GioffrË, 46 anni, vittima dell’incidente |
(ANSA)- Telecamere per monitorare i cavalcavia e fare da deterrente contro il lancio di sassi: telecamere anche ’finte’, ma comunque importanti per il loro effetto dissuasivo. E’ la proposta che rinnova l’Associazione sostenitori della polizia stradale (Asaps) dopo l’incidente in A1 nei pressi del casello di Cassino (Frosinone), che ha causato la morte di un uomo e il ferimento di altre cinque persone. ’’Nel 1996/1997 la numerazione dei cavalcavia fu una delle prima battaglie dell’Asaps, cosi’ come l’ innalzamento delle reti protettive - ricorda il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - Anche allora la numerazione fu inizialmente ritenuta impraticabile, poi un apposito decreto dell’allora ministero dei Lavori Pubblici accolse la nostra proposta. All’epoca dell’ omicidio di Maria Letizia Berdini l’Asaps propose con convinzione anche una terza misura, quella della monitorizzazione dei cavalcavia con apposite telecamere, e per rispondere a quanti sottolineavano che i cavalcavia erano troppi (ma erano troppi anche per la numerazione, infatti ammontano a diverse migliaia) propose di installare le telecamere ben visibili su alti pali, una parte delle quali potevano anche essere finte. Poiche’ i malintenzionati e vigliacchi ricercatori di emozioni |
non avrebbero potuto saperlo se non scalando pericolosamente quella
sorta di ’palo della cuccagna’ posto al margine del manufatto, l’effetto
dissuasivo si sarebbe comunque ottenuto. Cosi’ come all’epoca l’impegno
e la sensibilizzazione attivata dell’Asaps hanno ottenuto una significativa
parte di risultati con la numerazione dei cavalcavia e l’innalzamento
delle reti, ora si compia un altro passo verso la sicurezza’’ Rimane,
osserva ancora Biserni, ’’il capitolo dei protagonisti che molto
spesso vengono individuati. Servono solo condanne esemplari e senza
sconti di nessun genere per questi personaggi squallidi alla ricerca
di facili (e non rischiose) emozioni, da poter raccontare agli intimi
al bar. I fatti dimostrano che la comprensione nei confronti di
certi personaggi non serve. Gia’ la strada e’ di per se’ un oggettivo
pericolo, eliminiamo almeno i portatori insani di emozioni forti’’.
(ANSA).
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