Mi rubi il parcheggio? Ti uccido"
Dai dati raccolti dall'Osservatorio Il Centauro dell'Asaps nel 2013 emerge un'emergenza per le aggressioni fisiche tra automobilisti con feriti anche gravi e morti in seguito alle lesioni. Numeri che vanno ad aggiungersi a quelli già preoccupanti delle aggressioni alle divise
Una manovra azzardata. Una mancata precedenza. Una svolta senza freccia. Addirittura un parcheggio conteso. Futili motivi, situazioni che capitano frequentemente nella vita da automobilista. Normalmente ci si manda “a quel paese” e si tira dritto per la propria strada, continuando a borbottare insulti con l’approvazione del cruscotto. Ultimamente però le cose sono peggiorate. Nel corso del 2013 l’Osservatorio il Centauro dell’Asaps, Associazione amici polizia stradale, ha registrato ben 143 episodi gravi di aggressioni fisiche tra automobilisti, con 5 decessi in seguito alle lesioni.
E’ inutile pensare che questi soggetti siano persone particolarmente portate verso il crimine o che questi episodi accadano di notte, tra “sballati”. Sui 143 episodi gravi registrati, infatti, solo 13 sono accaduti di notte mentre ben 130 sono successi in pieno giorno, tra passanti increduli e testimoni spaventati. L’identikit dell’aggressore è ancora più complicato del previsto: si tratta di uomini di tutte le età, compresi i più anziani, in maggioranza italiani. Solo in 19 casi l’aggressore era di nazionalità differente (13,3%).
Le cause? Probabilmente lo stress legato alle ore di punta e alla vita frenetica. Ma anche l’insoddisfazione personale, i problemi quotidiani del periodo che stiamo vivendo e un’aggressività latente che si accumula dentro, pronta ad esplodere al minimo sgarro. Solo in 8 casi (5,6%) si sono riscontrati tassi alcolemici alti tanto da ricondurre il comportamento della persona coinvolta all’effetto dell’alcol.
Il risultato di queste liti tra conducenti, nella maggioranza dei casi sobri, è stato di “198 persone con lesioni fisiche, 49 delle quali ferite molto gravi. Si sono poi contate anche 5 vittime mortali”. Ma la cosa più preoccupante è che “questi dati della più assurda delle violenze ci dicono anche che per 32 volte sono state usate armi proprie – come coltelli o pistole – e in 27 casi armi improprie – ovvero quello che si aveva a portata di mano - come cacciaviti, cric, mazze da baseball, ombrelli, bastoni o la stessa vettura”, come spiega Giordano Biserni, presidente dell’Asaps.
Se analizziamo i casi per regione, emerge che in Campania gli automobilisti sono i più propensi all’uso delle mani con 24 casi, seguiti dalla Lombardia con 21 casi, dal Lazio con 14, Puglia 13, Toscana 12 e 10 in Emilia Romagna.
Questi numeri vanno ad aggiungersi alle aggressioni contro le forze dell’ordine, che nel 2013 sono state 2.286, ovvero una ogni 4 ore. “In 565 casi, pari al 24,7% del totale, l’aggressore ha fatto uso di armi proprie o improprie (bastoni, coltelli, crick, in molti casi la stessa vettura per travolgere il poliziotto o qualsiasi strumento idoneo ad aumentare le conseguenze dell’aggressione). Il dato è superiore a quello del 2012, quando un’arma era stata usata nel 22,6% dei casi”, continuano dall’Asaps.
Continuando a scavare nei dati raccolti dall’Osservatorio, le aggressioni tra automobilisti presentano “dati del tutto distonici rispetto alle aggressioni agli agenti su strada nei quali gli stranieri sono stati protagonisti nel 39% dei casi o nei quali l’alcol o la droga sono stati fattore scatenante nel 32,6% degli episodi violenti”. Protagonisti differenti con risultati uguali: violenza inutile.
di Silvia Bonaventura
da repubblica.it/motori